Julieta Cantaluppi lascia l’Italia: è questa la notizia che sta scuotendo la ritmica italiana e mondiale da quando venerdì – dopo voci di corridoio prontamente smentite – la Federazione Ginnastica d’Italia ha infine confermato quello che si vociferava già da qualche tempo.
Al di là di polemiche e ipotesi riguardo ai motivi di tale scelta, oggi vorrei condividere con voi un piccolo tributo a questa straordinaria ginnasta e allenatrice, assoluta protagonista della ginnastica italiana degli ultimi anni. Con l’augurio che anche il prossimo capitolo della sua vita possa essere altrettanto soddisfacente, ricco di felicità e successi.
Tre generazioni di ginnaste e allenatrici
Il destino di Julieta è inciso nella ritmica ancor prima della sua nascita: sua nonna, Julieta Shishmanova, è un’istituzione della ritmica bulgara. Ex presidente federale e membro del Comitato Tecnico della FIG, ha allenato alcune delle più grandi individualiste bulgare di tutti i tempi, tra cui Maria Gigova, Neshka Robeva, Rumyana Stefanova e Krasimira Filipova, contribuendo a far guadagnare loro numerose medaglie mondiali. Julieta non ha mai potuto conoscere la nonna, che è morta a soli 42 anni nel 1978 in un tragico incidente aereo mentre si recava a una gara insieme a due ginnaste. Una tragedia che, in Bulgaria, è paragonabile a quella del Grande Torino.
Ma la nonna non è l’unica donna della ritmica nella famiglia di Julieta. Sua mamma, Kristina Ghiurova, è stata essa stessa una ginnasta e allenatrice, laureatasi campionessa del mondo alla fune nel ’79. Nell’intervista fatta per il mio sito, alla domanda di rito “sei stata spinta da qualcuno a praticare questo sport o è stata una tua scelta?”, Julieta disse:
Diciamo che portare il nome di mia nonna che ha fondato la ginnastica ritmica in Bulgaria ha avuto il suo peso. Poi se aggiungiamo che mia mamma è stata campionessa del mondo… Con una famiglia così, nel mio sangue può scorrere solo voglia di fare ed amare questo sport. Le bambine giocavano con le bambole, io invece con le clavette…
Julieta Cantaluppi
Con dei precedenti così, è naturale che Julieta abbia deciso di dedicare la sua vita alla ritmica, da ginnasta prima e da allenatrice poi. Quello che non era scontato era il suo successo in entrambi i ruoli.

Julieta ginnasta: dai titoli assoluti alle Olimpiadi
Julieta nasce a Como nel 1985. Durante i primi anni della sua vita si sposta con la madre tra varie città e società d’Italia, con le quali inizia ad allenarsi e gareggiare. Nel 1997, la madre decide di tornare a vivere in Bulgaria, dove Julieta si allena nella società di Neshka Robeva. In quel periodo torna spesso anche in Italia, gareggiando sia ai campionati italiani che a quelli bulgari. Nel 2002, mamma e figlia approdano definitivamente alla Ginnastica Fabriano, società che contribuiranno a far crescere fino a raggiungere la massima serie.
La straordinaria tecnica con gli attrezzi di Julieta la rende una pioniera della ritmica moderna. Già in anni non sospetti propone maneggi d’attrezzo molto rischiosi e originali, tipici della scuola bulgara e simili a quelli che sono richiesti ai giorni nostri, ma che all’epoca nessuno osava provare. Nonostante i codici dei punteggi in vigore durante la sua carriera siano concentrati principalmente sulle le difficoltà di corpo e non sul lavoro d’attrezzo a lei più congeniale, Julieta riesce a ritagliarsi un posto di rilievo nella scena italiana e internazionale, arrivando a vincere 7 titoli italiani assoluti, record tutt’oggi insuperato.
Dal 2003 Julieta entra a far parte della nazionale italiana come individualista. Nel 2005 ottiene il 4º posto ai Giochi del Mediterraneo di Almeria e il 14º posto agli Europei di Mosca, mentre nel 2008 si classifica 15^ agli Europei di Torino. Vince l’oro ai Giochi del Mediterraneo di Pescara nel 2009, scacciando la delusione per la mancata qualificazione alle Olimpiadi di Pechino e iniziando la lunga rincorsa verso quelle di Londra. Nel 2010 raggiunge il 13º posto agli Europei di Brema e, ai Mondiali 2011, riesce finalmente a qualificarsi per le Olimpiadi. Proprio a Londra, nella stessa città in cui sua madre era diventata campionessa del mondo, Julieta nel 2012 partecipa ai Giochi Olimpici, che conclude al 16° posto.



L’inizio di una nuova carriera
Mentre ancora si allena, Julieta inizia piano piano a seguire le piccole ginnaste della sua società, affiancando lo staff della Ginnastica Fabriano. Proprio a quegli anni risalgono le prime gare di Talisa Torretti e Sofia Raffaeli, due promesse che Julieta ha di fatto cresciuto fin dall’inizio, portandole a vincere già da piccolissime le prime medaglie nazionali.
Nel 2013 si ritira dalla carriera da ginnasta per dedicarsi completamente a quella da allenatrice. Appese le mezzepunte al chiodo, insieme alla mamma Kristina prepara la squadra junior che vince la selezione italiana con l’esercizio ai 5 cerchi costruito sulle note de “Le nozze di Figaro” per partecipare ai Campionati Europei di Vienna 2013. La squadra, composta dalla fabrianese Letizia Cicconcelli con Martina Centofanti, Cecilia Meriggiola, Aurora Peluzzi, Maria Vilucchi e Giulia Muscolino, ottiene il 6° posto continentale, registrando il miglior risultato italiano in questa categoria dal lontano ’96.
L’anno successivo, arriva la convocazione della junior Letizia Cicconcelli per partecipare agli Europei di Baku 2014 con la palla e il nastro. La giovane promessa si qualifica per entrambe le finali che conclude rispettivamente al 6° e 7° posto.



L’esperienza della squadra junior si ripete anche nel 2015, quando l’esercizio di Ghiurova-Cantaluppi vince nuovamente la selezione italiana. Questa volta impegnate alle 5 palle su “Cuore matto” ci sono le ginnaste di Fabriano Milena Baldassarri, Daniela Mogurean e Lavinia Muccini a cui si aggiungono Anna Basta, Agnese Duranti e Anna Bajraktari. La squadra conclude il Campionato Europeo di Minsk 2015 al 5° posto, migliorando di una posizione il risultato della squadra precedente. Nello stesso anno l’individualista Letizia Cicconcelli si classifica 3^ ai Campionati Assoluti e partecipa ai suoi primi Campionati Mondiali senior con il nastro.
L’anno successivo la junior Milena Baldassarri registra una vera e propria escalation da individualista. Dopo aver vinto il campionato italiano junior e aver collezionato qualche medaglia internazionale, come l’oro alla palla su “Guarda che luna” al Torneo di Sofia, rappresenta l’Italia agli Europei di Holon 2016 e conquista la medaglia di bronzo a team: un risultato che l’Italia non aveva mai registrato prima di allora. Nel frattempo, Letizia Cicconcelli vince l’argento ai campionati Assoluti di quell’anno.
In questo periodo si delinea pian piano lo stile di Julieta come allenatrice. Le sue scelte musicali sono sempre particolari e mai scontate, spesso attinte dal repertorio italiano. Julieta riesce a trasmettere la sua maestria d’attrezzo alle allieve, combinandole a elementi tecnici sempre più complessi e a un’accurata ricerca interpretativa.



La consacrazione da allenatrice
Nel 2017 è nuovamente la squadra junior del duo Ghiurova-Cantaluppi ad essere selezionata per rappresentare l’Italia alle competizioni internazionali. Le ginnaste impegnate alle 10 clavette su “Una storia d’amore” sono la fabrianese Talisa Torretti con Francesca Pellegrini, Annapaola Cantatore, Melissa Girelli, Nina Corradini e Rebecca Vinti. La squadra colleziona le prime medaglie in varie competizioni, ma l’avventura culmina con una storica medaglia d’argento agli Europei di Budapest 2017, ad oggi il miglior risultato continentale di sempre per una squadra junior.
Lo stesso anno la neo-senior Milena Baldassarri inizia a farsi notare anche nel panorama internazionale. Conquista la finale al nastro ai suoi primi Campionati Europei senior e al Torneo Internazionale di Pesaro vince la medaglia d’oro nelle clavette, l’argento nel nastro e il bronzo nell’All Around. Viene quindi selezionata a sorpresa come individualista per i Mondiali di Pesaro 2017, che conclude 9^ in All Around e 6^ nella finale al nastro.
Nel 2018 le junior Talisa Torretti e Sofia Raffaeli vengono convocate per partecipare agli Europei di Guadalajara come individualiste con due attrezzi ciascuna. Talisa vince la medaglia di bronzo al nastro e l’esordiente Sofia sfiora il podio alle clavette con un esercizio su “Marajà” di Vinicio Capossela. Lo stesso anno Torretti vince una storica medaglia di bronzo alle Olimpiadi Giovanili di Buenos Aires, risultato mai ottenuto prima nella ritmica.
Nel frattempo Milena prosegue con la sua carriera senior, vincendo il suo primo titolo assoluto e arrivando 5^ agli Europei di quell’anno. I Campionati Mondiali 2018 si svolgono a Sofia, una città con un significato particolare per Julieta che in Bulgaria si sente un po’ a casa. Milena le regala una splendida prestazione che le garantisce l’8^ posizione All Around e la medaglia di bronzo a Team. Ma non solo: agli stessi Mondiali Milena registra un nuovo record, vincendo la prima medaglia d’argento mondiale della ritmica italiana grazie al suo commovente esercizio al nastro su “Carol Of The Bells“. Un momento rimasto nella memoria dei tanti appassionati per la commovente reazione di ginnasta e allenatrice all’uscita del punteggio!



Junior, senior e squadra: un percorso inarrestabile
Il 2019 è sicuramente un anno importante nella carriera da allenatrice di Julieta, che si trova impegnata su più fronti con ambiziosi obiettivi. L’individualista senior Baldassarri è a caccia del pass olimpico, la promettente Raffaeli è in preparazione per la prima edizione dei mondiali junior e, anche quell’anno, viene affidata la preparazione della squadra junior al duo Cantaluppi-Ghiurova per Europei e Mondiali.
Baldassarri non delude le aspettative: agli Europei centra le finali a cerchio e nastro, agli assoluti ottiene l’argento e ai Mondiali di Baku con il 7° posto All Around ottiene l’ambito pass per le Olimpiadi di Tokyo. Raffaeli, dopo aver collezionato numerose medaglie nei tornei internazionali, ai primi Mondiali Juniores della storia vince due storici argenti nelle finali di fune e clavette. Di quell’anno sono degni di nota gli esercizi alla palla di entrambe costruiti su canzoni italiane: quello di Milena sulla versione di “Non andare via” cantata da Petra Magoni e quello di Sofia su “Amara terra mia” cantata da Ermal Meta.
La squadra junior, composta dalla fabrianese Serena Ottaviani con Siria Cella, Vittoria Quoiani, Alessia Leone, Alexandra Naclerio, Giulia Segatori e Simona Villella, è impegnata questa volta in due esercizi. I 5 cerchi vengono costruiti su “L’apprendista stregone” e i 5 nastri su un remix del musical “Alice in Wonderland“. Questa squadra junior diventa presto la più medagliata degli ultimi anni: conquista in quell’anno almeno un podio in ogni competizione a cui partecipa ed è bronzo agli Europei di Baku. La squadra è capace di confermarsi anche ai Mondiali, dove vince due medaglie d’argento in All Around e nella finale ai cerchi, assicurandosi così anche l’argento a team insieme ai punteggi di Raffaeli.
La pandemia blocca tutte le gare internazionali del 2020. Tuttavia, in Italia si svolgono comunque i Campionati Assoluti, nei quali Milena Baldassarri si laurea Campionessa Assoluta per la seconda volta vincendo anche le finali di cerchio, palla e nastro. Nella stessa gara la neo-senior Sofia Raffaeli si classifica terza nell’All Around e vince la finale alle clavette, regalando così alla Ginnastica Fabriano tutti gli ori disponibili.
Nel 2021 la squadra nazionale junior, ancora una volta affidata a Julieta in collaborazione con Laura Zacchilli, è composta dalla fabrianese Lorjen D’Ambrogio con Gaia Pozzi, Viola Sella, Chiara Badii, Alice Capozzucco e Martina Lamberti. La squadra, impegnata alle 5 palle su “Prisencolinensinainciusol” di Celentano e ai 5 nastri su un brano tratto da “007“, sfiora il podio agli Europei di Varna classificandosi al 4° posto.
Nello stesso anno Milena Baldassarri, dopo la mancata convocazione agli Europei e alla minaccia di rimanere fuori dai Giochi – in tutti i sensi – riesce a vincere il suo terzo titolo assoluto e a garantirsi così la partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo, posticipate a causa della pandemia. In terra giapponese Milena con il suo 6° posto sigilla il miglior risultato mai ottenuto da una ginnasta italiana di ritmica ai Giochi Olimpici, oltre a riportare l’Italia in una finale Olimpica dopo 21 anni anche grazie alle iconiche clavette sul brano “Bury a friend” di Billie Eilish. Ai Campionati Mondiali di Kitakyushu dello stesso anno si qualifica per la sua quarta finale mondiale, concludendo al 9° posto e centrando le finali con tutti e 3 gli attrezzi presentati.
Intanto la stella nascente Sofia Raffaeli, nonostante la finale europea e il 2° posto assoluto italiano, non viene convocata per Tokyo, sollevando non poche polemiche. Riesce comunque a togliersi qualche soddisfazione ai Mondiali, dove conquista il 6° posto All Around e la sua prima medaglia iridata, il bronzo nella finale al cerchio con un memorabile esercizio sul celeberrimo brano tratto da “Romeo e Giulietta” di Prokofiev, anche se l’esercizio iconico di quell’anno sono probabilmente le clavette su “Merry Christmas Mr.Lawrence“. Milena e Sofia contribuiscono inoltre alla medaglia d’argento dell’Italia nella competizione per Team, miglior risultato di sempre.



Sofia e Milena: la doppietta delle meraviglie
Il 2022 è l’anno della consacrazione di Sofia Raffaeli. Alla prima tappa di Coppa del Mondo della stagione conquista la medaglia d’oro nell’All Around, impresa mai riuscita ad un’italiana prima di allora. Da lì continua inarrestabile a collezionare successi fino a vincere il circuito World Cup 2022 nell’All Around e in 3 attrezzi su 4, altra impresa inedita per la ritmica italiana.
Agli Europei di Tel Aviv si classifica solo 4^ nel concorso generale a causa di un errore al cerchio, ma poi vince l’oro a cerchio e clavette, regalando un altro record all’Italia che mai era stata al primo posto continentale individuale. Interessanti le scelte musicali dei due esercizi. Per il cerchio la versione remixata di “Vai vedrai” del Cirque du Soileil, brano che aveva già utilizzato da piccola per il corpo libero, mentre per le clavette l’accattivante “Call me Cruella” dal live action Disney. Nello stesso anno ottiene il suo primo titolo italiano assoluto, facendo l’en plein anche in tutte le medaglie di specialità. Partecipa anche ai Giochi Mondiali vincendo l’oro alle clavette e l’argento al cerchio e alla palla.
Nel frattempo la compagna di squadra Milena Baldassarri, sulla scia dei successi della giovane compagna, si ritaglia la stagione migliore di sempre. È argento nell’All Around della World Cup di Pesaro, bronzo in quella di Baku e 7^ ai Campionati Europei, dove contribuisce anche all’argento di team con Raffaeli.
I Mondiali 2022 si svolgono nuovamente a Sofia, in Bulgaria. Il duo allenato da Cantaluppi non smentisce le aspettative e ottiene i migliori risultati di sempre in quella che, per Julieta, è un po’ una seconda casa. Sofia Raffaeli, con una straordinaria prestazione, entra nella storia dello sport italiano vincendo l’oro All Around e 3 finali di specialità, medaglie a cui si aggiunge il bronzo alle clavette. Milena Baldassarri vince la medaglia di bronzo nella finale alla palla sulle particolari note del brano “The Trapper and the Furrier” di Regina Spektor, firmando una doppietta sul podio mondiale senza precedenti per l’Italia, e chiude la gara col suo migliore personale All Around di sempre al 5° posto. Le due ginnaste inoltre contribuiscono all’oro dell’Italia a team: un altro risultato inedito per la nazione.
Nel 2023 le aspettative sono altissime: Julieta prepara due programmi molto intensi e che sempre di più raccontano una storia. Milena presenta un nastro sulle note di “L’enfer” di Stromae, dedicato al delicato tema della depressione e del suicidio, e la palla su “Not my responsability” di Billie Eilish, il cui motivo centrale è la violenza sulle donne. A Sofia invece costruisce un cerchio sulle note del celeberrimo horror Psycho, in cui la ginnasta si trasforma nel pazzo assassino, e una memorabile ed elegantissima palla su una versione rivisitata de “Il mondo“.
Sofia Raffaeli gareggia in tutte le tappe di World Cup, vincendo svariate medaglie d’oro che le consentono di assicurarsi il titolo di Circuito World Cup anche per il 2023. Agli Europei di Baku vince l’argento nell’All Around, oltre al titolo continentale a palla e clavette. Milena Baldassarri viene convocata ai Campionati Europei solo con un attrezzo, il nastro, con il quale riesce a centrare la finale e a classificarsi al 5° posto.
Nel 2023 si svolge anche la seconda edizione dei Mondiali Junior. Tra le azzurrine convocate c’è la fabrianese Lara Manfredi, unica italiana capace di centrare la finale con l’attrezzo affidatole, il nastro, che conclude al 6° posto.
Ai Mondiali di Valencia 2023 Julieta porta due allieve, anche se accompagna in pedana solo Milena Baldassarri. Sofia Raffaeli viene infatti seguita da Claudia Mancinelli, ex compagna di squadra di Julieta ed “erede” da lei stessa designata per seguire le due ginnaste in futuro. Sofia Raffaeli ha il non facile compito di difendere il suo titolo mondiale: non ci riesce per pochissimo, a causa di un errore nell’esercizio alle clavette. Conquista comunque un brillante argento nell’All Around che va a sommarsi ai due argenti ottenuti nelle finali di cerchio e palla.
Milena Baldassarri ha l’ambizioso obiettivo di centrare la sua seconda qualificazione olimpica. Grazie a una prova stabile e matura, riesce ad assicurare all’Italia il secondo pass olimpico per il 2024 e a conquistare la sua 6^ finale All Around mondiale: nessun’altra ginnasta italiana ci è mai riuscita. È inoltre l’unica ginnasta al mondo che è stata in grado di centrare tutte le finali AA mondiali dal 2017 al 2023. Le prestazioni di Sofia e Milena contribuiscono infine alla medaglia di bronzo nella competizione per Team.
Julieta può così vantare l’ambito record di aver qualificato ben due ginnaste per la stessa edizione dei Giochi Olimpici.



Una nuova vita
Riassumere tutti i successi di Julieta è un’impresa complessa. Tra le numerosissime medaglie, non sono stati menzionati tutti i titoli italiani individuali e di insieme, gli scudetti di serie A e il contributo delle sue atlete al successo della Squadra Nazionale.
Sia con squadre che con individualiste, sia con le giovani che con le veterane, Julieta si è dimostrata una coach versatile, ottenendo successi in ogni progetto a lei assegnato. La sua assenza rappresenterà una sfida notevole per la ritmica italiana.
Oggi desidero chiudere questo tributo augurandole tutto il meglio per il suo futuro. Sono convinta che la sua dedizione, competenza e passione la porteranno al successo, ovunque nel mondo si trovi.
In bocca al lupo July!
OT approfitto di questa discussione aperta per una cosa che forse sapevano tuttə tranne me, me l’ha suggerita Amazon mentre cercavo il libro di Rizatdinova… una persona che non si può nominare ha pubblicato qualche mese fa un libro che probabilmente è stato poi bruciato in un rogo durante una cerimonia in federazione ma forse, e dico forse (nell’ottica che più voci si ascoltano e meglio è, a mio parere) qualcuno può pensare di prendere. Il libro si chiama “Sorridendo sempre”, non l’ho preso ancora e non posso dirne niente ma… c’è.
Nina Corradini, Ettore, Nina Corradini è il nome di quella persona. Si può pronunciare e anche scrivere.
Eh sì, come tanti scrivono questo è un articolo bellissimo, del resto su julieta è difficile scrivere male, a meno che si sia in malafede o si sia in “competizione” e ci si renda conto di essere inferiori nonostante l’autoincensazione, ma di queste miserie noi, veri appassionati della Ginnastica Ritmica, non siamo interessati.
Noi siamo interessati a tutti questi “numeri”, che probabilmente in Federazione hanno conosciuto solamente ora ma che Beatrice invece conosce da sempre, perché da sempre è appassionata e da sempre non si accoda come le pecore alle direttive dei piani alti, ma ragiona con il suo cervello (e che cervello!) si informa e scrive di quello che realmente succede, senza farsi strumentalizzare da nessuno.
E’ vero MrMagoo, hanno provato di tutto ma non sono riusciti a far nulla, a parte danneggiare ginnaste e famiglie, ma del resto basta vedere questo ultimo autogoal per capire se per qualcuno è più importante la poltrona della Ritmica.
Vedo che si comincia a tifare Israele, ma io non lo farò altrimenti cominceranno a dire che si perde perché si ha il tifo contro. Prima i social, poi i media, poi i giudici, mancano solo la mossa di un solo passo rispetto agli altri pezzi o i cacciatori di cinghiali e li hanno elencati tutti. E questa ulteriore scusa preferisco non concederla.
Sono certo che qualche Nazione si starà mordendo le mani pensando “perché non ci abbiamo pensato noi?”, mentre chi l’aveva…….
Pensandoci, non serve nemmeno che faccia gli auguri a Julieta. Di che auguri ha bisogno una allenatrice così?
Accidenti Bea, che articolo. A ripercorrere tutto questo, unito a quanto sta accadendo e ad alcuni ricordi personali vissuti congiuntamente alla timeline qui delineata, non nascondo di aver versato un paio di lacrime man mano che proseguivo nella lettura.
Vorrei poter commentare tutto questo adeguatamente ma, a questo giro, le parole, strumento e conforto a cui sono tanto legato, mi mancano, mi sento come non fossero, purtroppo, abbastanza per convogliare il più correttamente possibile le sensazioni che provo.
Pur immaginando le ragioni, desidero quantomeno ringraziare Julieta in particolare (senza certamente dimenticare Ms. Ghiurova) per tutti questi splendidi anni in cui, in pedana e fuori, in un ruolo e nell’altro ha dato tanto alla Ritmica italiana. Peccato che abbia ricevuto indietro sempre meno di quanto persino noi “non addetti ai lavori” avremmo pensato/immaginato/sperato.
Il mio augurio, oltre a quello di poter proseguire la sua carriera in tranquillità e piena di tante altre meritate soddisfazioni, è anche quello di sperare che possa portare nel cuore quella fetta di tifosi che hanno sempre amato e continueranno ad amare il suo lavoro. Su questo, infatti, mi ritengo fortunato a non avere attaccamento alla “mia” bandiera o a qualunque altra per quel che vale: quando guardo la Ritmica, i vessilli colorati a me servono solo a distinguere le squadre non a determinare il mio tifo, per quello guardo direttamente le interpreti in pedana (e sì, talvolta anche fuori da essa, purtroppo) e mi va bene così. Se ci sarà da tifare July, per quel che concerne me, lo farò indipendentemente da quale nazione deciderà di graziare con la sua capacità.
E concludo un po’ agrodolce: non desidero far polemica, anzi, è più un leggero sfogo, forse inopportuno sotto questo delicato commiato per Julieta lo so, però considerato che su questo blog ho visto molta più ragionevolezza che altrove, credo di poter dire qualche parola anch’io senza che da queste ne scaturisca qualche problematica.
In breve, grazie Bea per quest’articolo e, in generale, proprio per ciò che sei TU per la Ritmica italiana (ma per fortuna so per certo che hai estimatori anche al di fuori dei confini nostrani). Non una parola fuori posto, un articolo delicato, necessario, oggettivo e, soprattutto, capace, IN QUESTO MOMENTO, devo evidenziarlo, di mettere un po’di GRATITUDINE vera sul piatto e sono sicuro che se July è passata un secondo qui a leggere, lo sentirà anche lei.
Da quando la vicenda della separazione da Sofia e del trasferimento all’estero è diventata nota (un tendone, parola non casuale, pietoso sulla gestione della vicenda da parte degli organi istituzionali preposti, ma dov’è la sorpresa) in tanti ambienti riguardanti la Ritmica, si sono diffuse (mescolate tristemente ai giusti sentimenti di sorpresa e dispiacere) tante illazioni, dei non-detti (perché, checché se ne dica, al momento questo sono) MOLTO negativi sui retroscena che riguardano la situazione, soprattutto nei confronti della diretta interessata e, con mio sommo dispiacere specialmente sul lato umano, alimentate anche da voci che non posso evitare di definire “di un certo prestigio”. Chiaramente, semmai la realtà dei fatti dovesse divenire di dominio pubblico, si potrà esprimere un giudizio sulla questione, ma ora invece, che dovrebbe essere il tempo dei saluti e dei ringraziamenti nella speranza di non bruciare del tutto i ponti costruiti, si seminano questi dubbi di cui fatico a capire lo scopo. Spero per queste persone che dicono di “sapere” che le loro fonti siano attendibili perché gettare ombre sulla figura di Julieta, è comunque un’azione che ha un certo peso data l’innegabile importanza (che la si stimi o meno) che lei ha avuto nel nostro ambiente. Se poi la premura è quella di sminuire una figura per risaltarne un’altra, allora affermo che il metodo è discutibile e anche inutile: amavamo la coppia Julieta-Sofia, ma il loro distacco non credo implichi la necessità di scegliere una “fazione”: si può benissimamente tifare per entrambe ed augurare loro ogni bene, anche ognuna per la propria strada, per male che faccia. Ci sono rimasto davvero male, forse più che per la vicenda in sé per sé.
Che il futuro possa riservare a lei, a noi e tutte le parti interessate molta meno amarezza: personalmente, ovunque andrà terrò d’occhio il suo lavoro. Che il cambio d’ambiente possa ravvivare la fiamma della sua creatività e farci assistere ad esercizi ancora più spettacolari ✨️
Questo articolo di Beatrice si avvia – in 6 giorni di pubblicazione e conversazione aperta – alle 10.000 letture. Diecimila carezze all’indirizzo di Julieta, in realtà. Accompagnate da tanti commenti pertinenti di quelli e quelle fra noi che hanno voluto dire la loro, toccando temi che mi piacerebbe approfondire un pò, riassumendo le opinioni emerse e confidando nella vostra pazienza.
Julieta se ne va, quindi.
Direzione Israele quale che sia il suo futuro impiego per la federazione israeliana.
E’ una gran perdita, l’orgogliosa redhead con un sacco lentiggini solo a riassumere la sua carriera, dentro e fuori la pedana, ce l’ha ricordato.
Il primo fatto, incontestabile, è che Israele abbia fatto un bell’affare perchè lo rafforza nel cammino bell’avviato verso la leadership mondiale e indebolisce le fondamenta e le risorse di una diretta concorrente a livello individuale e di squadra.
Ma chi ha perso davvero la FGI con l’addio di Julieta suggellato da una foto che rimarrà nella memoria di tutti?
Certamente non un “papabile” o prossima futura DTN – come qualcuno aveva paventato qui – in una ipotetica successione a quella attuale: e ovviamente non mi riferisco a quella di facciata del Presidente Tecchi.
Ciò per una semplice ragione.
Non esiste alcuna successione al trono, passata, presente o futura nella mente dei nostri vertici federali.
Non lo affermo io, lo comprovano i fatti, le azioni e la comunicazione federale di questo interminabile periodo di sospensione temporale in cui tutto il movimento sembra avvolto a ragione e in conseguenza della “ben nota vicenda”.
Non usciremo da questo “coma indotto” l’ormai prossimo 29 settembre, giorno dell’udienza del più lungo giudizio sportivo che abbia interessato la ginnastica in Italia.
Non perchè, quale che sia l’esito, una sentenza scriverà la prima puntata ufficiale di questa querelle.
Ma semplicemente perchè, ripeto quale che sia l’esito, sarà impossibile armonizzarlo con quanto deciso, dichiarato, mostrato e agito in questo ultimo anno e mezzo.
Se decidi di non decidere, di non scegliere – che, invece, è l’onore e l’onere di chi comanda in ogni settore della vita sociale – se continui a mettere pezze di qua e di là poi il tempo galantuomo ti presenta il conto.
Chiarezza e decisioni tempestive le invochiamo da sempre.
Noi soli in realtà, in una piccola galassia di blog, pagine facebook che, tranne rarissime eccezioni, per non scontentare il potere, fanno passare per informazione un’educata rivisitazione delle veline che la Federazione distribuisce.
Mi viene in mente, esemplarmente, la recente figuraccia rimediata con l’esclusione dalla competizione delle nostre azzurre juniores, ricordate?
Errore burocratico, equivoco della macchina organizzatrice della FIG, su cui, pomposamente, al solito, si prometteva immediato approfondimento e punizione per i responsabili: risultato arciprevedibile, il silenzio e l’oblio.
Ma noi ci siamo, pensiamo, ricordiamo, scriviamo, facciamo sentire la nostra voce.
Tranquilla Mirjam, non se lo scordano che noi esistiamo, pur frustrati e esasperati, come scrivevi.
Ci leggono, come han sempre fatto, come continueranno a fare.
E, magari, in un tempo non troppo lontano, non questi ma altri finiranno pure per darci retta.
E continueremo ad esserci, pensare, ricordare, scrivere e a far sentire la nostra voce.
Le continue “figuracce” (e chiamarle figuracce è riduttivo) ce le ricordiamo tutti molto bene.
Anzi, prepariamoci alle prossime.. il 29 settembre è vicino.
Devono solo ringraziare il fatto che sia uno sport poco seguito e poco mediatico.
Io ogni volta che vedo i numero da capogiro che ruotano attorno ai siti di Beatrice penso solo ai canali social della federazione, non dev’essere facile per il loro social media manager relazionarsi a questo impietoso confronto.🤣🤣🤣🤣🤣
ANCHE LI….sei brava? Fai ruotare persone attorno al movimento? Ti chiedo una consulenza? Ti offro un lavoro? NOOOOO!FACCIAMO IN MODO CHE CHIUDA IL SITO! SI PERCHÈ GIANPEPPINO E MARIACARMELA UN GIORNO HANNO DETTO CHE FORSE NON SIAMO PERFETTI. NON SI PUÒ!
@Mr Magoo Grazie davvero Mr Magoo. Non è la prima volta e di sicuro non sarà l’ultima, ma ha la mia gratitudine per essere stato capace di mettere per iscritto ciò che io proprio non sono riuscito. Non immagina quanto può essere soddisfacente vedere questi pensieri, che nella mia testa vorticano senza riuscire a prendere forma concreta, messi qui in ordine, sistemati e che esprimono pienamente ciò che penso. Inutile dirlo, son d’accordo persino con gli spazi fra le parole.
@Nina93 Esattamente. E spero di cuore che, se il probabile scenario paventato da Mr Magoo dovesse divenire realtà, ciò non porti semplicemente ad assolvere e dimenticare perché, per sciocco che sia, com’è già stato evidenziato più volte, che all’istituzione piaccia o meno, noi dobbiamo esserci per provare, quantomeno, a cercare come possiamo il bene del futuro di questa disciplina in questo Paese.
@Chiara Tutto corretto e l’ultimo pezzo del commento mi ha spaccato in due 😂
Foto di Julie insieme ad Alice Taglietti su Instagram.
Io così: 😍😍😍😍😍😍
È un messaggio moolto Forte anche direi alla federazione
C’è un piccolo video di Alice nelle stories di Julie che definire intenso è estremamente riduttivo.
Sarebbe stata un’ottima DTN è già stato detto? 😔
Pensate una ginnasta come Alice nella mani di Julie cosa diventerebbe… anzi è meglio che non ci pensi che mi viene solo tanta tristezza…
La meraviglia solo nell’immaginare la piccola Alice nelle mani di July… Quel pezzettino di Instagram story sembrava quasi una finestra su una realtà alternativa, io mi sono emozionato!
Quasi quasi, visto che non sembrano emergere grandi opportunità qui, se Alice avesse qualche parente israeliano per cambiare nazionalità… Continuo comunque a ringraziare l’attuale ambiente e allenatrici che le hanno dato la possibilità di restare nella Ritmica ❤️
Su quale instagram??? Le adoro entrambe….voglio vederle
Mi unisco alle vostre dichiarazioni di stima infinita e di affetto per Julieta, augurandole di venire apprezzata e valorizzata come merita e di raggiungere tutti i traguardi che si è prefissata.
Aggiungo solo un commento, personale ma che spero condividiamo tutti, sulla recente esternazione di Sofia in cui ha espresso il desiderio che le polemiche lascino il posto al sostegno e alla fiducia… cose che evidentemente le stanno mancando in questo periodo difficile.
SOFIA, LA FIDUCIA IN TE ED IN MILENA SONO TOTALI E INCROLLABILI! Sappiamo quanto talento, forza, determinazione, quanta magia sapete mettere in campo al momento giusto ed è questo il momento!
Andate avanti dritte per la vostra strada, noi siamo con voi al 300%!!!
…mammia mia l’italiano! Scusate mi sono riletta e mi è venuto un brivido… Ovviamente volevo scrivere ‘il sostegno e la fiducia sono totali ed incrollabili…’
Ho iniziato a seguire la ritmica internazionale proprio negli anni in cui Cantaluppi rappresentava l’Italia in tutte le manifestazioni più importanti. Ricordo ancora che mio padre, sportivo a tutto tondo ma che scopriva la ginnastica con me in quel periodo, la prima volta che la vide gareggiare disse: “Guarda che quello che fa lei con gli attrezzi non lo fa nessun altro.”
Ho sempre pensato che se avesse potuto gareggiare col codice 2017-2021 avrebbe fatto faville, invece ha fatto anche di meglio: si è adattata alla ginnastica che cambia, e ci ha regalato delle splendide ginnaste che hanno lasciato il segno nella storia della ritmica italiana e internazionale.
Quasi ogni record battuto negli ultimi anni è suo o ha il suo zampino, e, per quanto dispiaciuta, non mi stupisce che voglia cercare nuovi record altrove. Le auguro di trovare nuovi stimoli e opportunità e soprattutto soddisfazione in questa nuova avventura.
A noi, che ormai oltre ogni livello di esasperazione e frustrazione restiamo qui in balia di una federazione che pare voler fare di tutto per autodistruggersi, auguro tanta pazienza, ma soprattutto la forza e la determinazione per continuare a farci sentire: la ginnastica siamo anche noi. Non permettiamo che se lo scordino.
Concordo al 100% con te su tutto. Il maneggio di Julie con gli attrezzi era qualcosa di incredibile. Con il codice odierno avrebbe avuto molte soddisfazioni.
Totalmente d’accordo con te Mirjam, sia nelle tue considerazioni verso July ma anche sull’ultima parte.
Quanti successi incredibili, dovrebbe accedere di diritto al ruolo DTN e invece ce la lasciamo sfuggire così. Che amarezza… Spero che avrà ogni soddisfazione, sono pronta a tifare chiunque allenerà!
Ok ragà, dall’anno prossimo si tifa tutti Israele. E lo dico io che da Israele non compro MAI nemmeno i pompelmi o l’avocado al supermercato.
Se Julu allenasse la squadra e questa vincesse o fisse davanti alle farfalle sai che ironia?
Ahahahhahah sarebbero 100000 punti al Fantaritmica 🤪
Davvero grazie, Beatrice, per uno degli articoli di ginnastica ritmica più belli che io abbia mai letto. Sono rimasta davvero colpita e commossa al vedere tutti questi nomi, date, titoli e medaglie, uno dopo l’altro. Questo articolo mi ha fatto apprezzare ogni gioia di ciò che è stato.
A Julieta auguro con tutto il cuore di fare esperienze meravigliose, di trovare colleghi e direttori che potranno sostenerla al meglio nei primi mesi e che le aprano la strada verso tanti altri successi, in libertà. Soprattutto, le auguro di stare bene e di vivere il suo lavoro in serenità. Grazie per tutte le emozioni che ci hai dato e, spero, arrivederci in tempi meno bui!
Ci mancherai tantissimo grande atleta e grande allenatrice.
Non potevi scrivere parole più belle, Beatrice. Come sempre in queste circostanze, ti distingui per sensibilità e delicatezza. Questo è il motivo per cui amo bazzicare questo blog molto più di altri millemila canali di informazione, soprattutto in momenti come questo. Mai una parola fuori luogo da parte tua, mai una presa di posizione inopportuna, ma la semplice resa dei fatti, che spesso è chiarificatrice di per sé, senza necessità di aggiungere altro. Grazie, grazie!
Quanto concordo con te, Sabà! E tu pensa che a questa ragazza – che DA ANNI altro non fa che semplicemente diffondere il suo amore per la ritmica e dare spazio alle voci libere e magari anche in disaccordo fra loro di noi appassionati – l’hanno ripagata escludendola dagli accrediti riservati ai media e esponendola alla gogna (nelle loro intenzioni, rimaste tali, ahi loro!) con un comunicato federale a lei dedicato con tanto di nome e cognome.
Per aver – ricordi? – “veicolato” voci false e tendenziose su un fenomeno che, già in alcuni casi, oggetto d’indagine sia sportiva che ordinaria, di falso e tendenzioso avevano ben poco.
Veicolato, ancora a pensarci mi viene da ridere….
A me vien da piangere a pensarci. Una gran porcata fu quella. Il momento esatto in cui ho smesso di amare questo sport.
Concordo pienamente!!! Beatrice ed il suo papà non meritavano nulla del genere… comunque la ruota gira e prima o poi chi fa del male lo riceve. Sedetevi sulla riva ed aspettate il cadavere del vostro nemico, prima o poi passerà…
Mi associo anche alle virgole di questo commento e delle risposte che seguono.
Io ho ancora un metaforico rospo particolarmente pieno di veleno, in gola, perché, pur amando questo nuovo progetto di Beatrice e sperando che le stia dando più serenità rispetto al precedente anche continuando nella nobile missione di voler diffondere la Ritmica, tutt’oggi vivo con l’idea che, se non fosse stato per la viltà e la piccolezza delle azioni della ben nota istituzione e dei suoi minions strategicamente piazzati, ad oggi, con tutti i suoi pregi e possibili difetti, avremmo ancora il sito ed il forum associato. Non avendo il potere di riversare efficacemente e sensatamente questo veleno che porto, mi limito a sperare, per effimero che sia, in una giustizia superiore a quella umana che faccia pagare prima o poi dazio a chi lo merita.
In ogni caso, che Beatrice abbia scelto di non abbandonare noi e la Ritmica (cosa che probabilmente, per l’ammontare di amarezza, chiunque altro avrebbe fatto) per me era, è e sarà sempre un privilegio e narra, con la luminosità degna d’una stella, del gargantuesco spessore umano della nostra webmistress preferita (e anche delle collaboratrici che riempiono questo blog di articoli e meraviglia) ❤️
July mancherai tantissimo
In bocca al lupo per il tuo futuro che sarà sicuramente bellissimo e appagante ❤️
Veramente amareggiata da quanto abbiamo lasciato andare, sono ancora sofferente per la situazione di Alice Taglietti e la perdita di Juli mi rammarica, io dico solo che il karma sistemerà certe persone che si sentono onnipotenti. Julietta spero che leggerai questo bellissimo articolo che ti ha dedicato Beatrice, voglio ringraziarti anch’io per tutto quello che hai dato alla ginnastica ritmica come ginnasta ( ero tua fan e custodisco gelosamente una foto con te) e come allenatrice di grande talento ma anche di grande umanità, splendi mia cara, da oggi tifo la squadra di Israele, sappilo! Un abbraccio e tutto il meglio, TE LO MERITI 🥰🥇
Che curriculum incredibile….e quante ginnaste portate a livelli alti. Poche società sono riuscite a farne emergere tante e soprattutto nello stesso periodo , contemporaneamente. Solitamente ci si concentra su di un talento alla volta, e soprattutto quante ginnaste portate in nazionali senior grazie ad un’ottima preparazione tecnica e di risultato. Io credo che il Karma non esista purtroppo, soprattutto per le persone buone e capaci e che giustamente arrivano alla fine a fare scelte diverse. L’assoluzione che magari arriverà e ce ne si farà vanto, dalle cattiva gestione e quant’altro…., io la traduco semplicemente in capacità contrattuale superiore, in potenza, conoscenza e giri giusti e tanti professionisti che ci lavorano al meglio affinché arrivi. Questo però non vorrà dire che siano tutti innocenti inconsapevoli ma solo che sono stati più bravi in questo. Non sapremo mai !! Sono tremendamente dispiaciuta di perdere un talento così ma che sicuramente ha dato gli strumenti giusti così che a Fabriano si possa continuare sulla sua scia!!
Grazie mille Beatrice, un omaggio splendido e doveroso, che mette in fila, dati alla mano (incontrovertibili), quello che la federazione non è riuscita a conservare e valorizzare come un tesoro preziosissimo. Possiamo solo fare un grosso in bocca al lupo a Julieta, con l’amaro in bocca per quello che perdiamo come tifosi della nazionale, e la speranza che qualcosa possa, in futuro, cambiare per davvero.
Ricordo ancora Julieta quando gareggiava, rimasi impressionata da come usava l’attrezzo. In una live con Marta Pagnini aveva detto che c’era stato un momento critico a seguito del suo ritiro in cui non era stata bene: questo non ha intaccato la sua capacità di lavorare e bene e si è ripresa alla grande portando l’Italia all’eccellenza.. non so se qualcuno poteva evitare che perdessimo una allenatrice come lei, ma rimane la tristezza di come in Italia non sappiamo valorizzare i talenti che abbiamo. Le auguro di cuore la serenità e il riconoscimento che merita!
L’Italia ha perso una delle allenatrici migliori del mondo😔😭😭
In bocca al lupo Julieta!❤️🩹
Grazie Beatrice e grazie Julieta! La tua ritmica è arte e fa sognare, in Italia e nel mondo. Continueremo ad ammirarti, sempre!
Sono molto triste perché l’Italia perderà una grandissima allenatrice, secondo me la migliore fino ad ora! Ma posso immaginare alcune ragioni. Dove andrà, farà un eccellente lavoro, fortunate chi se la piglia! Spero di rivederla ancora in Italia e magari con un bagaglio ancora più grande!
Credo che con questo articolo Beatrice abbia fatto il miglior saluto possibile a una grandissima ginnasta ed allenatrice! Un saluto e un ringraziamento doveroso che, ahimè, non ho letto da nessuna parte in questi giorni.
Le auguro tanta fortuna e tanti successi in questa nuova avventura.
Egoisticamente spero di rivederla, un giorno, ad allenare nella sua amata Fabriano.
Chi di dovere non ha apprezzato e pagato il suo talento senza pari ma… noi si!
Mi sento di dire solo GRAZIE Julie, a presto ♥️
La più grande allenatrice della ginnastica italiana! Squadra, individualiste junior o senior non fanno la differenza: lei trasforma in oro qualunque ginnasta.
Grazie per questo articolo e auguri a Julieta per tutto. Siamo in debito con te!
Fa Impressione nel leggere tutti i risultati…cosa ci siamo lasciato scappare
La federazione troppo cieca e boriosa per capire il genio che aveva davanti
Una allenatrice poliedrica come leo non credo esista
Posso dire?
Rileggendo la sua storia così in fila mi viene da dire che è ovvio che se ne vada.
Ha avuto una carriera brillantissima e sfolgorante, il suo futuro è il mondo.
Un talento prezioso, un gusto mai scontato, un’anima si sportiva ma creativa e di carattere che potrebbe fare in uno stato dove questo sport è in mano a federazioni polverose, idee stantie che impediscono in ogni modo di parlare di tematiche come abusi, dca e salute mentale viste come capricci di qualche mente debole.
Io auguro a Julieta di trovare luoghi di lavoro stimolanti, di viaggiare, di cambiare e di continuare a volare.
Ci mancherai però!
Julie sei una grande professionista, le tue capacita’ e la tua bravura sono davanti agli occhi di tutti… purtroppo l’invidia è una brutta bestia e l’ignoranza ancora di più… c’è un detto che dice:” ogni lasciata è persa”, ma in questo caso non vale per te, ma per qualcun altro!!! Che dirti??? Vai e spacca e sii serena. Un abbraccio grande 🤗🤗🤗 ed un grosso in bocca al lupo .❤❤❤