Salti ampissimi, flessibilità estrema e linee allungate sono i tratti distintivi di Olena Dyachenko, caratteristiche tipiche d’altronde di tutta la scuola ucraina. Ma Olena si distingue anche per la sua interpretazione, sempre molto intensa, e per le originalità dei suoi esercizi: come il passaggio con la clavetta che, trattenuta con le dita dei piedi, viene “appoggiata” sulla testa durante un equilibrio.
Scopriamo la storia di questa ginnasta e allenatrice!
Una inizio promettente
Nata nel 2001, Olena inizia a praticare ginnastica a Kiev sotto la guida di Ekaterina Andreevna Baranovska, una coach a cui è ancora molto legata e che definisce “la mia seconda mamma“. Viene notata già da giovanissima e approda così alla Deriugina School, dove viene allenata da Albina e Irina Deriugina e Ireesha Blokhina.
Nel 2015 diventa campionessa nazionale junior, partecipa a diversi tornei internazionali e conquista l’argento a squadre all’Aeon Cup insieme alle senior Ganna Rizatdinova e Viktoria Mazur.
Rappresenta l’Ucraina ai Campionati Europei Juniores del 2016, classificandosi 6ª con il Team Ucraina insieme a Meleshchuk e Pohranychna e qualificandosi per tre finali individuali. Nello stesso anno vince il suo secondo titolo nazionale junior e partecipa nuovamente all’Aeon Cup, dove conquista il bronzo a squadre e chiude al quarto posto l’All Around individuale Junior.
Insomma: Olena ha tutte le carte in regola per diventare la nuova star ucraina.
Il passaggio a senior e i Mondiali
Il debutto di Diachenko nelle competizioni senior avviene alla Miss Valentine 2017, dove si classifica 4ª nell’All Around. Alla sua prima tappa di World Cup, a Pesaro, chiude 19^, mentre nella tappa di Tashkent si qualifica per la finale con la palla. Lo stesso anno gareggia ai suoi primi e unici Mondiali a Pesaro, rappresentando l’Ucraina insieme a Viktoria Mazur e chiudendo 19^ nell’All Around. Qualche mese dopo, al Grand Prix di Berlino, conquista la sua prima medaglia senior: un bronzo nella finale al cerchio.
All’inizio del 2018 subisce un infortunio che ne ritarda la preparazione e, in generale, per tutto l’anno non riesce ad essere costante in gara. Partecipa a vari Grand Prix e World Cup ma non viene convocata per i Mondiali, per i quali vengono scelte Nikolchenko, Meleshchuk e Vartlaan. L’anno successivo, il 2019, diventano senior anche le promettenti Pohranychna – argento agli YOG 2018 – e Onopriienko, che contribuiscono a far scendere Olena nel ranking nazionale.
Dopo una carriera junior promettente e un esordio da senior tutto sommato soddisfacente, Olena non regge la pressione e la Federazione preferisce puntare subito sulle ginnaste più giovani e costanti.
Le ultime gare
Nel 2019 Olena viene inserita in squadra pochi mesi prima delle Universiadi di Napoli dove, nonostante la brevissima preparazione, ottiene tre argenti, in All Around e in entrambe le finali di specialità. Verso la fine dell’anno torna individualista e partecipa a qualche torneo minore, ma è ormai chiaro che non viene più considerata la ginnasta su cui puntare, né come individualista né in squadra.
Nell’estate del 2020, diventa evidente il suo ritiro dalle competizioni: partecipa infatti alla Deriugina Cup in veste di allenatrice. In un post dello stesso anno racconta dei problemi alimentari avuti durante la sua carriera: non è difficile immaginare quanto questi abbiano influito in generale sulla sua mancanza di costanza in gara e sul successivo ritiro.
Mi pesavo abbastanza spesso, tutti gli istruttori della palestra monitoravano il mio peso (…) Non mi sono mai considerata magra e ho cercato costantemente di dimagrire, non importa quanto pesassi (…) A volte prima dell’allenamento correvo con un’enorme quantità di vestiti, mi avvolgevo nella pellicola trasparente e di notte mi sdraiavo in un bagno caldo (tutto questo è molto dannoso per il cuore e pelle). Naturalmente, a causa del mio enorme peso, sono stata più volte punita, privata del normale allenamento, allontanata, ecc. Ma non era questa la cosa peggiore. La cosa terribile era che non riuscivo a farcela con me stessa e ancora non capivo cosa stavo facendo di sbagliato e perché tutto stava accadendo in quel modo.”
Olena Dyachenko – Originale: Parte 1 e Parte 2
Dall’Ucraina alla Cina
A fine 2020 Olena si trasferisce in Cina, dove ancora oggi vive, per allenare in un club a Xi’an, nello Shaanxi. La scelta di trasferirsi potrebbe essere stata influenzata dal desiderio di seguire Meilin Guo, una ginnasta della Deriugina School con doppia nazionalità ucraina e cinese, che Olena seguiva già a Kiev.
Proprio in Cina, Olena incontra la sua allieva più di successo, Zilu Wang: una promettente cinese classe 2003 che aveva partecipato alle Olimpiadi Giovanili del 2018, ma faticava ad emergere tra le senior.
Grazie al supporto di Olena, Zilu inizia a migliorare e farsi notare: tra il 2020 e il 2023, vive una crescita costante, riuscendo a scalare il ranking interno. La sua ascesa culmina con la qualificazione ai Giochi Olimpici, ottenuta grazie alla prestazione dei Mondiali di Valencia 2023.
Nel 2024, alla World Cup di Palaio Faliro, Zilu Wang vince uno storico oro nella finale alle clavette, il primo per la sua nazione in questo circuito, e riesce a vincere un’altra finale anche nella tappa di Milano, questa volta al cerchio.
Ai Giochi Olimpici di Parigi, con il suo 7° posto, Zilu Wang stabilisce un record storico per la Cina: è la prima ginnasta individuale del suo Paese a qualificarsi per una finale olimpica. Purtroppo Olena, nonostante sul sito FIG appaia come sua coach ufficiale, non l’ha potuto accompagnare in gara. Zilu ha voluto omaggiarla comunque al kiss&cry, indicando alle telecamere e ai fotografi una foto sulla cover del cellulare.
Dopo le Olimpiadi, Olena ha espresso parole commoventi sul risultato ottenuto dalla sua allieva:
“C’è così tanto che voglio dire. Vorrei iniziare dicendo che sono incredibilmente felice di far parte di questa storia. Come ginnasta, ho sempre sognato le Olimpiadi e, sfortunatamente, questo sogno non si è avverato. Da quando sono diventata allenatrice continuo ad addormentarmi ogni giorno con questo pensiero. Questa volta non ero fisicamente vicino alla mia ginnasta, ma sono sicura al 100% di essere nel suo cuore ogni secondo.”
Olena Dyachenko – Originale
Un talento sprecato?
Nello scrivere questo articolo, ho provato tanta, tantissima amarezza. Olena è solo uno dei tanti talenti che non ce l’hanno fatta: eppure i suoi post trasudano di passione e amore per questo sport. Forse, con un supporto psicologico adeguato e seguita da dei professionisti, non lasciata a se stessa o con dei metodi fai-da-te discutibili, la sua carriera da ginnasta sarebbe andata diversamente.
“Non faccio mai niente senza anima”
Olena Dyachenko – Originale
A rendere un po’ meno amara la sua storia è il successo che sta ottenendo nella sua seconda vita in Cina come allenatrice. Zilu Wang ha già annunciato di voler proseguire la sua carriera puntando a Los Angeles 2028: mi aspetto ancora moltissimo da questo fortunato incontro di talenti e auguro loro ancora tanti successi.
E chissà: se un giorno a Olena verrà voglia di tornare in pedana con la giusta serenità, la guarderò esibirsi con estremo piacere!
Zilu Wang ha appena vinto i nazionali cinesi! Inoltre, anche un’altra piccola allieva di Olena (il suo nome è 贺歆艺 che dovrebbe essere He Xinyi) pare abbia vinto nella sua categoria di età (sempre traducendo dalle foto, “Junior Gruppo B”).
Zilu https://www.instagram.com/p/DBZI4EVq4Ro/?img_index=1
Piccola ginnasta https://www.instagram.com/p/DBZH_1UqvYh/?img_index=1
(che bello che premiano anche le allenatrici!)
In questo canale i video dei nazionali cinesi:
https://www.youtube.com/@sakurabridget3042/videos
Interessante notare che le junior facevano anche il corpo libero!
La junior Wang Qi è la ginnasta che ha vinto l’All Around Junior dei Campionati asiatici quest’anno, battendo kazake e uzbeke!
https://www.youtube.com/watch?app=desktop&v=HO7rdvHUBYs
C’era anche Meilin Guo, la prima allieva di Olena!
https://www.youtube.com/watch?v=4GiLitndnog
La junior Wang Qi ha anche appena vinto la Gymnasiade! Penso che sentiremo parlare di lei anche per i mondiali 😉
https://www.blablagym.com/gymnasiadi-bahrein-2024/
Olena è la ginnasta ucraina che più mi ha entusiasmato dal dopo Maksymenko. Talento, espressività, tecnica, originalità… Un mix perfetto. Ma purtroppo, come al solito, la scuola Deriugina tratta le sue ginnaste come degli usa e getta, oggetti monouso da sfruttare nel momento di massimo hype per poi soffocarle con pressioni insostenibili e abusi palesi. Ultima ma solo in linea temporale Onofrichiuk, buttata nella mischia olimpica senza neanche aver fatto un mondiale, zero esperienza e messa sotto pressione dopo il quarto posto delle qualifiche. Le dò un paio d’anni di buone performance e poi avrà crollo fisico e nervoso come Dyachenko, Nikolchenko, Tur, Romanova, Mulmina e molte, molte altre…
Anche io ho questa paura, e mi dispiacerebbe un sacco dato che Taisiia (così come Olena a suo tempo) è una ginnasta che mi piace moltissimo. Purtroppo Irina Deriugina usa, come la sua omonima in Russia, il metodo abusante stile ussr e così facendo ha bruciato un sacco di ginnaste con un potenziale enorme, forse solo Rizatdinova post Bessonova e Godunko ha avuto un carattere ed una grinta tale da resistere.
Nel caso di Diachenko, post 2016, si vedeva che stava male, che aveva paura di deludere le aspettative che le derivavano dall’essere stata eletta ad erede di Ganna. Ricordo anche come mi sembrava, idem con quasi tutte le ginnaste ucraine Viktoriia pre 2023 compresa, che non riuscisse neanche ad esprimere il suo pieno il suo talento anche dal punto di vista artistico: Olena, Tur, Nikolchenko, Lutsenko, Meleshchuk sembravano avere routine copia e incolla senza che potessero far vedere il proprio stile ed i propri gusti. Oltre alle coreografie di Ireesha hyper sexy e fuori luogo….insomma credo che negli ultimi decenni le Deriugina abbiano avuto la fortuna di attirare ragazze con talenti straordinari, che poi hanno rovinato, e senza non sarebbero state altrettanto blasonate; ed il fatto che il loro club sia praticamente la squadra nazionale, senza nessuna investitura a riguardo, sta lentamente rovinando la ritmica ucraina.
Detto questo sono molto contenta di vedere Olena felice e realizzata come allenatrice, e vedendo Lulu sta anche facendo un’ottimo lavoro!
Ricordo ancora un commento di un paio di anni fa, sotto un post di Instagram di Olena, in cui la Deriugina la pregava di ripensarci e tornare… Per dire come può essere messa quella scuola. Finchè le Deriugina saranno a capo della nazionale ucraina non vedo un futuro roseo. I talenti ci sono ma sono brutalmente trattati come macchine che devono performare ad ogni costo, in più ora con la guerra hanno un ulteriore pressione che, mi spiace dirlo, Irina sfrutta per pretendere ancora di più.