Sono da poco finiti i campionati di team e, anche quest'anno, i prestiti di ginnaste tra società sono stati numerosi e hanno inevitabilmente condizionato classifiche, promozioni e retrocessioni. Avviamo insieme una conversazione su pro e contro di questa pratica!

Ciao amici di BlaBlaGym! Oggi voglio affrontare con voi un argomento che spesso crea dibattito tra gli appassionati della ritmica italiana: quello dei prestiti – veri o “indiretti” – tra le squadre di serie A, B e C.

Faccio subito una precisazione importante: la mia analisi è del tutto soggettiva e non ha l’obiettivo di giudicare l’operato di nessuno. Vorrei solo stimolare la discussione e il confronto su un tema che divide molto l’opinione pubblica!

Cosa dicono le regole

Partiamo da quello che dicono i regolamenti ufficiali. Al momento, nei campionati di squadra ogni società può avere al massimo 1 ginnasta in prestito da un altro club: l’atleta in questione gareggia con la nuova maglia solo durante il campionato, poi può tornare a vestire i colori della squadra d’origine per tutto il resto dell’anno agonistico (ad esempio per i campionati individuali o di insieme). In Serie B e C le società sfruttano questa regola per prendere in prestito ginnaste di altri club, ma in serie A quasi tutte le squadre scelgono di prendere “in prestito” la ginnasta straniera: questo significa che non possono “farsi prestare” ulteriori ginnaste.

Esiste quindi una seconda modalità di prestito indiretto molto utilizzata: la ginnasta viene tesserata a inizio anno con la nuova società, come se fosse realmente avvenuto un trasferimento. Questi tesseramenti sono spesso di facciata, perché quasi sempre la ginnasta in questione rimane ad allenarsi nella società di origine, con le tecniche di sempre, se non per periodici controlli con le allenatrici che l’hanno “acquisita”. In questo caso la ginnasta rimane vincolata al “nuovo” club per tutto l’anno, quindi non può vestire i colori della società di origine nemmeno per i campionati individuali o di insieme, e deve gareggiare nella regione della società per cui è tesserata. Ovviamente tutto questo è possibile se le società si sono accordate in modo informale su modalità e durata del tesseramento, altrimenti si rischia di rimanere invischiati in problemi di nullaosta!

Parlando di prestiti e di campionati è bene anche ricordare che le società che hanno già una squadra in serie A o B possono far gareggiare una seconda squadra in serie C, composta da ginnaste diverse (o che non hanno ancora gareggiato in serie A e B). Questa squadra partecipa a tutte le tappe di campionato e figura nelle classifiche, ma ovviamente non viene coinvolta nelle eventuali promozioni. Anche questa situazione è parecchio dibattuta (il sito Ginnastica Ritmica Toscana ha di recente scritto un articolo a riguardo); io mi riservo di parlarne magari in futuro e di concentrare ora la discussione solo sui prestiti.

Spero che la lettura di questo articolo e il conseguente confronto possano aiutare tutti noi a capire meglio gli aspetti positivi e negativi dei prestiti. Quindi, senza ulteriori indugi, iniziamo l’analisi!

Foto di Ulrich Faßbender

Prestiti: i pro

Scambio di esperienze: i prestiti possono permettere alle ginnaste di confrontarsi con realtà diverse, di allenarsi con altre tecniche e di imparare nuove modalità di allenamento. Questo può arricchire il bagaglio tecnico e artistico delle atlete coinvolte e delle loro allenatrici.

Ampliamento delle relazioni: i prestiti possono permettere di creare nuove relazioni tra squadre e atlete, favorendo la collaborazione e lo scambio tra le varie realtà.

Palcoscenico nazionale: tesserarsi per una società che gareggia in un campionato più alto può dare la possibilità di farsi notare nel panorama nazionale, soprattutto per quelle ginnaste che, provenendo da piccole o emergenti realtà, non hanno altre ginnaste di pari livello per formare una squadra.

Spazio alle seconde linee: alcune società crescono tantissime atlete di alto livello che hanno meno occasioni di partecipare alle competizioni, perché la squadra ufficiale è composta solitamente solo da 3-4 atlete veterane; il prestito permette di far gareggiare anche le seconde linee che non avrebbero altrimenti occasione di gareggiare nelle serie più alte, pur avendo il livello adeguato per farlo.

Meno rischi per le piccole società: togliendo la possibilità dei prestiti (forse) più ginnaste si sposterebbero stabilmente nelle grandi società, vedendola come unica occasione per gareggiare in A, a discapito delle piccole realtà che non riuscirebbero quindi mai a crescere.

Vantaggio per le società affermate: grazie ai prestiti le grandi squadre possono continuare a crescere il loro vivaio, facendolo gareggiare per altre società senza togliere spazio alle veterane. Inoltre le più giovani ginnaste possono farsi “le ossa” senza rischiare di inficiare il risultato del proprio club di origine.

Crescita del movimento: i prestiti possono contribuire a far crescere tutto il movimento della ginnastica ritmica italiana, perché permettono di far gareggiare le ginnaste più preparate nei massimi campionati, al di là della società di provenienza.

Prestiti: i contro

Opportunità: i prestiti possono limitare le opportunità delle ginnaste che appartengono alla squadra “ospitante”, perché tolgono spazio alle ginnaste nate e cresciute in quella realtà (e a volte artefici dell’eventuale promozione).

Minor ricambio di squadre: se molte squadre utilizzano i prestiti per evitare la retrocessione si verifica un minor ricambio di squadre nei campionati. Questo non necessariamente rispecchia la crescita naturale del vivaio di ciascuna squadra e i suoi fisiologici momenti di “cambio generazionale”.

Sfalsamento delle classifiche: anche se non hanno abbastanza ginnaste pronte, alcune squadre grazie ai prestiti riescono a mantenere la loro posizione nel campionato evitando la retrocessione.

Accordi tra società: per rimanere nelle massime serie diventa sempre più importante stabilire buoni accordi tra le società piuttosto che impegnarsi a crescere ginnaste di alto livello.

Identità della squadra: i prestiti a volte mettono in ombra l’identità della squadra che presta, con il rischio che venga vista come una “filiale” della squadra principale, con conseguente perdita di autonomia e di riconoscimento.

Squadre create ad hoc: in alcuni casi, abbiamo assistito nel corso degli anni a squadre quasi interamente formate da ginnaste prestate da altre società, che non rispecchiano quindi il lavoro del club per cui gareggiano.

Squilibrio sempre maggiore tra le società: il sistema di prestiti spinge da una parte le piccole società a “prestare” le loro ginnaste pur di vederle gareggiare nei massimi campionati, smorzando quindi la voglia di creare una propria squadra da portare in alto e minandone la crescita; d’altro canto le grandi società continuano a mantenere il loro predominio grazie alle numerose ginnaste prestate, che possono fare esperienza senza correre particolari rischi per arrivare già pronte e “navigate” al momento opportuno (e rimanere quindi ancora ai vertici).

Foto di Ulrich Faßbender

Il mio parere

Eccoci qui alla fine della mia lista: spero di essere riuscita a fornire una panoramica completa e obiettiva sui pro e contro, ma potete come sempre correggermi o aggiungere la vostra opinione nei commenti!

E io, cosa ne penso? Onestamente l’argomento è veramente controverso e non ho una posizione nettamente a favore o spudoratamente contraria: diciamo che in generale li ritengo una cosa positiva se fatti con criterio ed entro un certo limite. Ad esempio, se una squadra ha bisogno di un aiutino e una ginnasta emergente potrebbe gareggiare ma non può farlo perché la sua squadra è troppo piccola (o, al contrario, ha troppe ginnaste), l’accordo è sensato ed è un win-win.

Non sono d’accordo invece sulle situazioni in cui la squadra è composta prevalentemente da ginnaste prestate; questo falsa la classifica e non va a premiare il lavoro della società ma piuttosto i suoi accordi, togliendo spazio ad altre realtà che magari hanno un vivaio già pronto. Ovviamente, come ho sottolineato in precedenza, la mia opinione è soggettiva e può non essere condivisa da tutti!

Il sondaggio

Vi invito infine a rispondere al sondaggio per esprimere la vostra opinione e a lasciare un commento qui sotto per approfondire ulteriormente l’argomento: il vostro contributo è importante per alimentare la discussione e il confronto su questo tema delicato e dibattuto!

Sondaggio chiuso: ecco i risultati!

Ci sono dei pro o contro che non ho considerato? Cosa ne pensate in generale dei prestiti? Aspetto con interesse i vostri commenti!

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Ex-ginnasta, UX/UI designer, fondatrice del blog. Orgogliosamente redhead con un sacco di lentiggini.

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Denny
1 anno fa

Pro. L’idea di base è corretta, per consentire a tutti la partecipazione. Basterebbe scindere il prestito “estero” con il prestito “italiano”, ad esempio, in questo modo ogni società potrebbe avvalersi di due ginnaste non proprie, limitandone l’uso in campionato e il numero di attrezzi presentati. Ogni società nei campionati di Serie dovrebbe mostrare il vivaio e il ricambio generazionale che tale lavoro crea. Contro nel momento in cui nella rosa è presente solo una ginnasta d’appartenenza al club. Ci vorrebbero più controlli forse in merito, ma è davvero difficile supervisionare

mr magoo
1 anno fa

Il tema è in realtà che l’anomalia della disciplina sui prestiti è da anni che è nota. La questione non è tanto esser contro o pro: i prestiti di atleti esistono in tutti gli sport di squadra. Bisogna metterci mano, o meglio è la Federazione che deve modificare le norme in modo da non consentire giochini che sviliscono la regolarità della competizione.

TheLeananSidhe
1 anno fa

Assolutamente pro quando la ginnasta prestata permette di completare una squadra che mancherebbe altrimenti di un team completo. Assolutamente contro se si tratta di un escamotage per far restare a galla squadre che altrimenti retrocederebbero. Il ricambio generazionale è necessario e stimolante per una società, che cresce e cambia con il passare del tempo e la crescita delle ginnaste stesse

Aurora
1 anno fa

Sono pro entro certi limiti, ma hai già spiegato tutto perfettamente tu e mi trovo in linea con il tuo pensiero

Mec 2000
1 anno fa

Contro…almeno per quanto riguarda i campionati di serie C e B… Poi per la A ok un solo prestito ma tanto si aggira la regola tesserando altre 2/3 ginnaste

Mr Magoo
1 anno fa

Ed ecco la Beatrice che conosciamo… l’hai “toccata piano” introducendo questa conversazione!!! 🙂

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