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Quali stati hanno qualificato più ginnaste alle Olimpiadi? Quali sono entrati in finale più spesso? Come è cambiata la mappa della ritmica olimpica? Proviamo a scoprirlo!

Proprio come a scuola, non si può parlare di storia della ritmica senza parlare anche di geografia. Abbiamo già parlato delle campionesse olimpiche, ma non a caso alle Olimpiadi “l’importante non è vincere, ma partecipare”. Riuscire a qualificarsi, infatti, è già un successo. Oggi vediamo insieme le statistiche nelle Olimpiadi per la ritmica, concentrandoci su Nazioni, qualificazioni e medaglie.

Prima di vedere in dettaglio come si è evoluta la geografia della ritmica, però, ci sono due importanti considerazioni da tenere a mente. Innanzitutto, lo sport riflette e testimonia i cambiamenti socio-politici mondiali. Alcune nazioni hanno cambiato nome o confini, altre non esistono più, altre ancora sono nate nel frattempo: non esiste una mappa universale. D’altra parte, il numero delle ginnaste ammesse ai Giochi e le modalità di qualificazione sono variate drasticamente nel corso delle edizioni. Anche per questo motivo, ogni considerazione statistica deve essere considerata relativa, non assoluta.

Uno (o due) per tutti: le individualiste

La competizione individuale di ginnastica ritmica alle Olimpiadi è stata introdotta nel 1984: da allora, vi hanno preso parte 51 rappresentanze nazionali, per un totale di 299 quote olimpiche.

Nonostante i molteplici cambi alla struttura della gara, una regola è sempre rimasta in vigore: una nazione non può essere rappresentata da più di due individualiste. Se da un lato riuscire a qualificare il numero massimo di ginnaste è ovviamente motivo di grande orgoglio, dall’altro questo comporta un minor numero di stati rappresentati. Proviamo allora a osservare quanti stati erano presenti in ogni edizione, quanti di essi sono stati rappresentati da due ginnaste e quanti sono riusciti a entrare in finale.

L’andamento è piuttosto irregolare e offre interessanti spunti di riflessione, soprattutto da Atlanta 1996 in poi, quando il numero delle partecipanti si attesta sulle 24-26. Sebbene il numero degli stati entrati in finale sia pressoché stabile, è invece molto variabile quello di chi è riuscito a qualificare due ginnaste.

Da questo punto di vista, Rio e Tokyo sono agli antipodi. Nel 2016 soltanto due nazioni (Russia e Bielorussia) sono riuscite a qualificare due individualiste, tutte entrate in finale: di conseguenza, in tutto erano presenti ben 24 stati. Tokyo, al contrario, ha visto ben 8 stati rappresentati da due ginnaste, con solo 18 nazioni qualificate. A Parigi questa tendenza sembra si sia nuovamente invertita, dato che solo 4 nazioni sono riuscite a qualificare due ginnaste.

Tenendo conto di queste premesse, forse stupirà scoprire che le nazioni che hanno qualificato più individualiste sono state Bielorussia, Spagna, Bulgaria e Italia, con 14 individualiste totali ciascuna.

Grazie al record di finali conquistate da Almudena Cid, la Spagna è 4^ per numero di finaliste, alle spalle di Ucraina, Russia (entrambe capaci di portare tutte le proprie ginnaste in finale) e Bielorussia. L’Australia, al contrario, nonostante l’alto numero di presenze, cerca ancora la sua prima finalista.

Facendo un salto nel passato, tutte le individualiste della Germania Ovest sono entrate in finale. L’Unione Sovietica e il conseguente Team Unificato, che hanno partecipato a una sola edizione dei Giochi ciascuna, sono invece le uniche rappresentanze a essere andate a medaglia con tutte le proprie ginnaste.

Tutti per uno: le squadre

La competizione a squadre è stata introdotta alle Olimpiadi solo nell’edizione di Atlanta 1996. Da allora, vi hanno preso parte 22 nazioni, per un totale di 81 squadre.

Poiché ogni nazione può essere rappresentata soltanto da una squadra, le statistiche sono, ovviamente, molto più lineari.

Le squadre di Bulgaria, Bielorussia e Italia non hanno mai mancato un’Olimpiade; le prime due sono sempre entrate in finale e andate a medaglia più della metà delle volte. La Russia, sia come rappresentanza nazionale che come Comitato Olimpico, è tuttavia l’unica a essere arrivata sempre sul podio. Israele non era presente alle prime edizioni, ma da quando ha fatto il suo debutto, nel 2008, non ha mai mancato una finale.

La mappa olimpica

Non possiamo certo parlare di geografia senza una mappa: ecco allora un’animazione con tutti gli stati che hanno partecipato in ogni edizione, con una o due individualiste. Per le nazioni rappresentate da due ginnaste, è stato indicato il risultato migliore.

Anche per le squadre, ecco la mappa animata che riassume la presenza dei diversi stati ai Giochi Olimpici.

Uno sguardo a Parigi

Con le qualificazioni ancora in corso, i dati per le Olimpiadi 2024 sono ovviamente incompleti. Abbiamo già parlato di chi si è qualificato e chi si può ancora qualificare in questo articolo: oggi vediamo come questi dati sono distribuiti sulla mappa mondiale.

Per quanto riguarda le individualiste, oltre a quanto già accennato, troveremo molti ritorni. Le ultime quote potrebbero anche regalarci un debutto olimpico nazionale, grazie alla quota Universality.

Per la prima volta, invece, Bielorussia e Russia salteranno la competizione a squadre. Al contrario, sappiamo già che la squadra del Messico farà il suo debutto olimpico!

In entrambi i casi, ci sono più contendenti che mai alle medaglie: Parigi potrebbe segnare molte prime volte nella storia della ritmica!

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Appassionata di sport per DNA, patita di ritmica per scelta.

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Commenti

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Pastorelli
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KSVespeRG
17 giorni fa

Concordo con gli altri, molto divertente da leggere! Lavorone Mirjam, grazie mille 😁

Sara B
20 giorni fa

Complimenti! Un lavoro certosino. E molto divertente da leggere, grazie

Beatrice Vivaldi
21 giorni fa

Mirjam, le tue analisi sono sempre accurate e super interessanti! Grazie di questa altra chicca 😍

Sabà
20 giorni fa
Risposta a  Beatrice Vivaldi

Che lavorone Mirjam! Bellissime le mappe animate💯👏🏻