Almudena Cid Tostado è una di quelle ginnaste che, se la ritmica fosse una materia scolastica, di sicuro avrebbe un intero capitolo a lei dedicato. Ricordo ancora il giorno in cui ho avuto il piacere di vederla per la prima volta dal vivo: è stato in occasione della Serie A italiana del 2001, anno in cui era la “straniera” della Petrarca Arezzo. Immaginate la gioia di una bimba di 10 anni che riesce a fare una foto col suo idolo! Anni dopo, ho scoperto che il mio idolo non solo conosceva il mio sito, ma mi aveva anche scritto una lettera: visibilio!

Ciao Beatrice, Sono Almudena Cid… prima di tutto, voglio ringraziarti per tutti quei montaggi così belli che hai fatto, sia i video che gli sfondi per lo schermo. Mia madre, che ha un po’ più tempo di me per navigare in internet, me li sta via via inviando e mi sembrano incredibili. Grazie di cuore per avermi “trattata” così bene. Devo dirti che con il tuo ultimo videomontaggio di immagini ho pianto… di gioia, per essere chiari. Ancora continuo a commuovermi, quando penso a ciò che ho fatto e a ciò che è stata la mia vita finora…
Un grosso bacio, Almudena
Ma di chi sto parlando? Forse i più giovani lettori non la conoscono, ma Almudena Cid Tostado è stata una straordinaria atleta spagnola, capace di adattarsi a 4 cicli olimpici e di classificarsi nella top 10 a ben 4 Olimpiadi: un record – tutt’oggi insuperato – ancora più speciale in uno sport in cui la carriera è solitamente molto breve. Oltre a questo, nonostante non abbia mai vinto medaglie importanti, Almudena è riuscita anche a rimanere entro le prime 13 posizioni ai Campionati Mondiali dal 1995 al 2007, e a rimanere nella top 11 agli Europei dal dal 1996 al 2007. Una carriera veramente longeva e stabile, che al giorno d’oggi sembra quasi impossibile da replicare!
Mettetevi comodi e preparatevi a immergervi nella storia di una colonna della ritmica, raccontata con un pizzico di fan-sfegatato-ismo!
Dagli esordi ad Atlanta 1996
Nel cuore dei Paesi Baschi, nella città di Vitoria, il 15 agosto 1980 nasce Almudena Cid Tostado. Per fortuna sua madre, che aveva originariamente in mente per lei la danza, cambia idea e la iscrive a un corso di ginnastica ritmica per bambine come attività extrascolastica: così la storia ha inizio!
Dopo i primi anni Almudena si trasferisce al Club Beti Aurrera, dove viene seguita dall’allenatrice Iratxe Aurrekoetxea. Nel 1993, al Campionato individuale spagnolo a Valladolid, la giovane Almudena si piazza al quinto posto nella categoria juniores e viene notata dalla Federazione. Le viene data la possibilità di unirsi alla nazionale ma Almudena sceglie di rimanere a casa fino al novembre 1994 quando, dopo aver vinto l’argento nazionale junior, accetta l’invito dell’allenatrice bulgara Emilia Boneva e si unisce al team nazionale a Madrid. Inizia così ad allenarsi otto ore al giorno al Moscardó Gymnasium insieme alle “Niñas de Oro” (le Ragazze d’Oro), la squadra spagnola che trionferà vincendo l’oro alle Olimpiadi di Atlanta 1996.



Il 1995 segna un punto di svolta: ai Campionati spagnoli ad Alicante, Almudena si laurea campionessa nazionale senior, vincendo il primo degli otto titoli spagnoli della sua carriera. Nello stesso anno, ai Mondiali di Vienna, conquista l’undicesimo posto All Around e, insieme ad Alba Caride, guadagna il quinto posto nella competizione per nazioni, risultato che assicura due quote individuali spagnole per le Olimpiadi di Atlanta 1996 (all’epoca infatti la qualificazione olimpica era basata sulla classifica per team nazionali). Nel 1996, alla World Cup di di Budapest, ottiene la sua migliore posizione di sempre in Coppa del Mondo: il quarto posto nella finale alla fune, risultato che avrebbe ripetuto poi solo nel 2001 con il cerchio.
Il momento clou arriva quando, a soli 16 anni, Almudena partecipa ai Giochi Olimpici di Atlanta 1996. Nonostante la giovane età, affronta con grinta la prima qualificazione, piazzandosi in quinta posizione, e un rispettabile nono posto in semifinale le garantisce l’accesso alla finalissima (a quei tempi le gare olimpiche erano suddivise infatti in tre fasi, non solo due). Chiude la sua prima Olimpiade confermando il 9° posto: un risultato straordinario, reso ancora più speciale poiché è la partecipante più giovane della competizione. Ma la sua storia è appena agli inizi!
La stagione d’oro di Sydney 2000
La carriera di Almudena prosegue fiorente negli anni successivi, in cui partecipa rappresentando la Spagna a tutti i maggiori eventi internazionali. Nel 1997 registra la sua migliore prestazione ai Mondiali con il 7° posto All Around, risultato poi replicato anche nel 2001.
Per il Campionato del Mondo di Osaka 1999, la Federazione Ginnastica Spagnola ha come obiettivo principale quello di classificare la squadra e 2 ginnaste individualiste per i Giochi Olimpici: ci riesce grazie ad Almudena, Esther Domínguez e Alba Caride, che concludono al quinto posto la competizione a nazioni. Il 2000 è una stagione d’oro: Almudena ottiene l’ottavo posto ai Campionati Europei di Saragozza, il quarto posto nella competizione a team e viene selezionata per partecipare alle Olimpiadi.
Almudena arriva ai Giochi Olimpici di Sydney 2000 con il menisco rotto: riesce comunque a gareggiare e qualificarsi per la sua seconda finale olimpica, finendo l’esperienza di nuovo in 9^ posizione. Almudena a soli 20 anni ha già due top 10 Olimpiche nel curriculum: un risultato che poche ginnaste di ritmica possono vantare ancora oggi. Ma pensate che le questo le possa bastare?



Il ciclo olimpico di Atene 2004
Nel 2000, la Federazione spagnola attraversa una situazione difficile, che porta diverse ginnaste a tornare nei loro club di origine; anche Almudena ricomincia ad allenarsi con una delle sue prime allenatrici, Iratxe Aurrekoetxea, considerata l’autrice della sua “rinascita”. Proprio a lei dedica, 18 anni dopo, una commovente lettera che inizia così: “Cosa sarebbe stato di me, senza di te…”
Nel 2001, come all’inizio di ogni ciclo olimpico, viene aggiornato il Codice dei Punteggi: il numero di difficoltà richieste viene raddoppiato e ciò porta al ritiro di alcune veterane, che non riescono a stare al passo con le nuove richieste. Almudena invece riesce ad adattarsi e diventa una delle ginnaste più anziane del circuito. Durante i World Games di Akita ottiene il quarto posto in ogni attrezzo e, nello stesso anno, consegue la medaglia di bronzo alla prima edizione degli “European Team Championship” di Riesa, una gara che prevede squadre nazionali combinate con ginnasti di varie discipline.
Ai Campionati Europei di Ginevra 2001 presenta per la prima volta il suo elemento con la palla, il “Cid Tostado“, in cui esegue un rotolamento da un piede all’altro in una posizione spaccata iperestesa; l’elemento viene approvato lo stesso anno dalla FIG e le garantisce un bonus ogni volta che lo esegue (se volete impararlo, ecco un video per voi). Ai Mondiali 2001 di Madrid, in seguito alla squalifica delle due ginnaste russe per doping, si classifica 4^ nella gara a team insieme a Jennifer Colino e Carolina Rodríguez, 7^ nella classifica All Around e 4^ nella finale al cerchio. Nel 2002 ottiene il bronzo al Grand Prix di Thiais nell’esercizio con la palla; i Mondiali di New Orleans di quell’anno sono invece dedicati solo alle squadre.

Nel 2003, in occasione dei Campionati Europei di Riesa, le viene assegnato il premio Longines per l’eleganza. Ai Mondiali di Budapest dello stesso anno, ai quali Almudena si classifica 13^, la Spagna riesce a qualificarsi solo con una ginnasta individualista per i Giochi Olimpici di Atene 2004. La Federazione decide che nel 2004 le due ginnaste di punta, Almudena e Jennifer Colino, devono confrontarsi in svariati controlli interni e competizioni internazionali per decidere chi andrà ai Giochi. Questa decisione non piace a nessuna delle due ginnaste, poiché le costringe a gareggiare al massimo della forma già nei mesi precedenti ai Giochi, con un maggiore logorio fisico e mentale e aumentando il rischio di infortuni.
Almudena riesce comunque a vincere la selezione e partire anche per questa Olimpiade. Ai Giochi Olimpici di Atene 2004 riesce a qualificarsi per la sua terza finale olimpica, un risultato che fino ad allora nessuna ginnasta di ritmica aveva mai raggiunto (record tutt’oggi insuperato). Nella finalissima ottiene l’ottavo posto, migliorando addirittura di 1 posizione quello delle due Olimpiadi precedenti! Siamo a tre Olimpiadi nella top 10 con il miglior risultato di sempre: può bastare? Ovviamente, no!


L’ultima Olimpiade: Pechino 2008
Nel 2005 Almudena, oltre a continuare con la ritmica, inizia a dedicarsi ad altre sue passioni: appare in un capitolo della serie televisiva Un Paso Adelante (chi come me la guardava da adolescente?), diventa testimonial di Nike Women e partecipa ad alcuni eventi come modella. Nello stesso anno continuano anche i successi agonistici: vince infatti i Giochi del Mediterraneo del 2005 che si svolgono proprio in Spagna, ad Almería.
Nel marzo 2006 subisce una frattura da stress al piede sinistro, infortunio che la costringe a saltare gli Europei e i Mondiali di quell’anno. Torna alle competizioni nel 2007 con un nuovo programma, decisa a qualificarsi per la sua quarta Olimpiade, e durante l’anno rappresenta la Spagna in tutti i tornei internazionali con Carolina Rodríguez. Ai Mondiali di Patrasso si classifica 11^, riuscendo a qualificarsi nuovamente per i Giochi Olimpici.
A 28 anni, Almudena si ritrova ai Giochi Olimpici di Pechino 2008 con ginnaste molto giù giovani di lei: basti pensare che la Campionessa Olimpica di quell’anno è la diciottenne Eugenia Kanaeva. Nonostante l’esperienza, Almudena è molto tesa nella qualifica, forse conscia del fatto che sta gareggiando per l’ultima volta; arriva infatti a giocarsi tutto al nastro, dopo una prova non eccezionale alle clavette. Fortunatamente il punteggio finale le sorride e riesce a raggiungere così la decima posizione, l’ultima utile alla qualificazione. Stabilisce così un nuovo record della ritmica mondiale: è in finale olimpica per la quarta volta. Un record che sarà veramente difficile da battere, anche nei prossimi anni!
Il 23 agosto 2004 si presenta in pedana per l’ultima volta nella sua carriera: l’esercizio di chiusura è il nastro, costruito su un commovente adattamento musicale dell’aria Nessun dorma di Giacomo Puccini. Sull’attrezzo, tra fiori e decorazioni, sono scritte le sedi delle 4 Olimpiadi a cui ha partecipato. Al termine della sua ottima prova, prima di lasciare la pedana, Almudena si china a terra, disegna un cuore e lo bacia: un gesto che fa commuovere tutti gli appassionati, sia quelli presenti che quelli che seguono alla TV (me compresa). Chiude la sua 4^ Olimpiade nuovamente all’8° posto, confermando il risultato di 4 anni prima. Non è solo la fine di una carriera: è la fine di un’era della ritmica.



La vita dopo la ritmica
Almudena si ritira nel 2008, dopo 21 anni di attività agonistica e 4 cicli olimpici. Interessante una sua dichiarazione del 2013 riguardo al suo ritiro, che sicuramente fa riflettere ancora oggi:
È stato un momento difficile, ma era quello che volevo […] Ho lottato per otto anni contro l’idea di essere troppo vecchia per questo sport e ho potuto dimostrare che a 28 puoi essere nell’élite […] Se è uno sport in cui si valorizza l’espressività, il maneggio dell’attrezzo […]Tutto questo arriva solo con l’età, con la maturità […] Mi chiedevo: perché le ginnaste lasciano così giovani? Perché l’ambiente ti spinge a ritirarti. Ma io mi sono ribellata a tutto questo”.
Almudena Cid, 2013
Dopo la ritmica, Almudena si dedica alla carriera di attrice interpretando diversi ruoli e recitando in cortometraggi, commedie e serie TV tra cui segnalo Il segreto, in onda anche in Italia. Dal 2014 inoltre è autrice della serie di volumi “Olympia“, racconti per bambini che si ispirano alla sua vita sportiva.
Almudena non ha abbandonato completamente la pedana: spesso la si vede impegnata in occasione di esibizioni, galà e festival (ancora in splendida forma). Ma soprattutto è una delle voci della ritmica: è proprio lei che commenta le gare di ritmica sulla TV spagnola Teledeporte con Paloma del Río, come in occasione dei Mondiali di Valencia appena conclusi!
Gli esercizi da non perdere
Ripercorrere la storia di Almudena mi ha fatto sorridere e commuovere ma, soprattutto, ha reso evidente quanto sia stata incredibile la sua carriera. È una delle poche (forse l’unica) ginnasta ad essersi misurata con ginnaste del calibro di Ekaterina Serebrjanskaya, Yana Batyrchina, Elena Vitrichenko, Youlia Raskina, Alina Kabaeva, ma anche con star più recenti come Evgenia Kanaeva e Anna Bessonova.
Se non la conoscete, o se volete fare un viaggio nei ricordi, ecco la mia personalissima selezione dei suoi esercizi da non perdere!
Clavette 1996 – Nastro 2000 – Palla 2003 – Clavette 2004 – Cerchio 2008 – Nastro 2008
Se invece volete sapere di più su di lei, questo è il suo sito ufficiale.
Conoscevate Almudena e la sua storia? Fatemelo sapere nei commenti!
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La storia della lettera è dolcissima ,non so quante ginnaste si prendesseto briga di scrivere a fans
Grazie per l’articolo e per avermi ricordato le clavette di Atene: che meraviglia e che precisione! Spero sia da esempio per le ginnaste adulte, perché abbiamo bisogno anche della profondità, dell’espressività e della ricercatezza che arrivano con gli anni di esperienza. Forse aiuterebbe rivedere l’età in cui iniziare a passare la giornata intera in palestra?
Thank you so much for this brief but complete review and the video. Almost 20 years resumed in less than 5 minutes. She has recently attended a TV spanish show where she accompannied Nicoletta Tinti, both gymnasts from Atlanta 96. Almudena explained the trajectory and emphasized the humanity of Nicoletta.
Thank you for emphasizing her unreachable conquers as gymnast and her kindness and humanity as a person.
Sorry to write in English, but my italian is too poor.
I shared your post in my profile, hope all Spanish people reads you.
Thank you (@icorvilud) https://x.com/icorvilud/status/1703793400284148113?s=20
Si fanno troppe ore in un età dove si dovrebbe fare altro,poi si arriva senior a 16 anni e non si ha spesso più niente da dare.Molte sono spemute come limoni e sono costrette anche controvoglia a smettere.
Che ginnasta pazzesca e che donna super! Adoro la sua energia..Beatrice non conoscevo la storia della lettera chissà che emozione leggerla la prima volta! (e vedo che anche in questo post Almudena ha lasciato un commento❤️ )
Che bella recensione e quanto rispetto in ogni parola che hai scritto. Grazie per avermi ricordato che sono stata una ginnasta coraggiosa per cambiare la mentalità dei giudici, del pubblico, dei ginnasti e degli allenatori. Grazie Beatrice. (Ma che bella a 10 anni 🥰)
Grazie Almudena 😍❤️
Che storia meravigliosa!
Ho sempre ammirato e apprezzato Almudena soprattutto in veste di commentatrice, per il suo amore per la ritmica che si trasforma in entusiasmo, in tifo spassionato per le ginnaste, in elogio delle loro particolarità, specie con l’attrezzo, in dolcezza, valorizzazione del positivo e capacità di mettersi nei panni altrui.
Nella mia abissale ignoranza, non sapevo delle 4 FINALI OLIMPICHE! Incredibile! Chissà come sarebbe stata nei panni di allenatrice…