Esploriamo il percorso di ex ginnaste che hanno scelto di applicare le loro competenze nel mondo del pattinaggio artistico.

Spesso, tra le pagine virtuali di questo blog, abbiamo raccontato della vita di ex ginnaste e del percorso intrapreso al termine della carriera sportiva. Tante sono rimaste nel settore come insegnanti o coreografe. Qualcuno ha fondato una società, un’accademia o una scuola di formazione. Altre si sono avvicinate al mondo danza, dello spettacolo, della moda o della tv.

Oggi ci soffermiamo invece su quelle atlete che hanno deciso di sfruttare le competenze acquisite nel mondo della ritmica “prestandole” ad altro sport. Uno di questi, soprattutto nei paesi dell’est, è stato per molte il pattinaggio di figura. 

Tatiana Druchinina

Tatiana Druchinina, classe 1969, è stata tra le più note ginnaste dell’Unione Sovietica negli anni ’80, insieme a Marina Lobatch e Galina Beloglazova. Tra i principali traguardi, si annoverano il sesto posto ai Campionati del Mondo del 1985 e l’oro mondiale al nastro nel 1987.

Nel 1988, a causa anche di un infortunio alla schiena, Tatiana ha smesso di gareggiare, iniziando a dedicarsi al pattinaggio su ghiaccio quale allenatrice e coreografa. Tra gli altri, ha seguito la preparazione di campioni olimpici sia individuali, come Sarah Hughes, che di coppia, come Tatiana Navka-Roman Kostomarov. Il pattinaggio ormai fa parte integrante della sua vita, sia lavorativa che privata. Il suo ex marito, infatti, Artur Dmitriev, è stato due volte campione olimpico e loro figlio, Artur, dal 2021 gareggia per gli Stati Uniti. 

Tatiana Druchinina con due allievi

Lena Laki 

Fondatrice dell’“Origami Rhythmics Gymnastics Club”, Lena vanta 15 anni di esperienza come coreografa ed istruttrice di ginnastica ritmica. Presso l’Origami Club lavora anche Kateryna Lutsenko, in passato membro della squadra nazionale ucraina.

Prima di trasferirsi negli USA, Lena viveva in Ucraina, dove allenava giovani pattinatori e pattinatrici. Il mondo del pattinaggio, così come quello della danza popolare ucraina, di cui ha preso lezioni in giovane età, le hanno danno diversi spunti per la costruzione di routine innovative ed originali. 

Vita Bachman

Head coach della “Stretching Beyond Limits”, Vita Bachman lavora da anni al fianco di ballerini, ginnasti e pattinatori. Nata a Kiev, ha gareggiato come ginnasta sia a livello nazionale che internazionale, seguita da Natalia Kiselyova. Durante gli studi all’Università ha intrapreso la carriera da allenatrice per poi trasferirsi negli USA, dove, dal 2005, dirige un centro di formazione.

Vita Bachman oggi, oltre ad occuparsi dei corsi di avviamento alla ginnastica ritmica, segue la preparazione di diversi ballerini che fanno parte di rinomate accademie di danza, tra cui la “Chamberlain School of Ballet” e “The Dance Space”. Collabora inoltre con il “Dallas Figure Skating Club” e ha fatto parte dello staff della “Lone Star Circus School”. Contemporaneamente organizza workshop, corsi di formazione ed elabora programmi di formazione per atleti e ballerini. 

Vita Bachman

Julija Barsukova

Oro olimpico a Sidney 2000, Yulia Barsukova ha iniziato la carriera sportiva cimentandosi proprio con il pattinaggio di figura. All’età di otto anni si è avvicinata al mondo della ritmica, diventando nel giro di poco tempo una delle atlete russe di punta.

Nonostante la concorrenza di alto livello delle sue connazionali, prima fra tutte Alina Kabaeva, Yulia ha collezionato numerosi titoli sia a livello europeo che mondiale, sino a giungere all’apice del successo, con la vittoria dei Giochi di Sydney 2000. Tra le sue routine rimaste alla storia, l’esercizio alla palla costruito sulle note di “The swan”.

Terminata l’attività, Yulia si è trasferita per un periodo negli Stati Uniti riappassionandosi al pattinaggio su ghiaccio. È stata infatti una delle protagoniste del celebre talent show russo “Stars on Ice” che annualmente annovera tra le fila campioni mondiali ed olimpici del passato. Anche l’ex marito di Yulia, Denis Samokhin, è stato un noto pattinatore.

Eccola in un video mentre ricrea l’iconico esercizio “The swan” sui pattini:

Le storie di queste atlete dimostrano come la passione per la ginnastica ritmica possa trasformarsi in una risorsa preziosa in altri ambiti sportivi. Il loro successo nel pattinaggio artistico evidenzia come le competenze acquisite possano aprire nuove strade e opportunità, arricchendo sia la loro vita personale che professionale.

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Ex-ginnasta e allenatrice, dal 2009 lavora nel settore sportivo e scrive per alcune testate web.

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Sara B
1 mese fa

Ho sempre pensato che la ritmica potesse dare un tocco di eleganza e soprattutto di movimento agli esercizi di pattinaggio artistico, che adoro ma a volte trovo un po’ lunghi soprattutto nelle fasi di preparazione al salto. Spesso immagino degli elementi di difficoltà corporee abbinate alla musica. Ci sono tante atlete giovani che hanno una buona flessibilità , va solo allenata. In un gala poi sarebbe fantastico vedere nastro o cerchio in una esibizione.
Credevo fossero sogni, ma grazie a questo articolo ho scoperto che sono in tanti a pensare che i due sport abbiano tanto in comune.

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