Qualche tempo fa, mi lagnavo con il mio ragazzo perché vorrei fare attività fisica per rimanere in forma, ma la costanza sembra un miraggio. La verità è che non trovo niente che mi appassioni per davvero! Ho provato di tutto: la corsa non mi ha conquistato, lo yoga è troppo tranquillo, sollevare pesi in palestra mi ha sempre lasciata indifferente…
Insomma: sembra non esista nulla in grado di soddisfare il mio bisogno di sport e divertimento. È stato in quel momento che ho avuto un’illuminazione: ehi, ma io ho già trovato uno sport che adoro! Perché ora non posso più praticarlo per divertimento?
La ritmica non ha età
La ginnastica ritmica è uno sport per giovani: non lo dice il regolamento – non esiste di fatto alcun limite di età nei programmi – ma i fatti parlano chiaro. Non conosco il dato ufficiale a livello nazionale, ma qualche settimana fa ho lanciato un sondaggio che ha ricevuto più di 500 risposte, utile quindi per farsi un’idea della situazione.
Secondo i dati raccolti, il 34,1% delle ginnaste si è ritirata dall’attività tra i 15 e i 17 anni, il 48,8% tra i 18 e i 22, e solo l’8,5% ha smesso oltre i 22 anni.
Fonte: sondaggio BlaBlaGym
Anche in campo internazionale i numeri non sono migliori: attualmente le ginnaste che si contendono il podio sono quasi tutte under 20, e sono rarissime le ginnaste over 22 (ad esempio Ekaterina Vedeeneva, che ha appena vinto una medaglia europea a 29 anni). Ma qui non stiamo parlando delle – poche – ginnaste che fanno attività internazionale: vogliamo parlare di tutte le altre.
Io ho smesso l’attività agonistica gold a 20 anni, quando ero già considerata una “vecchia” per la ritmica: quando racconto questa cosa a persone di altri sport, mi guardano tutti stralunati. Ma come, vecchia a 20 anni?
Il fatto è che a un certo punto la tua carriera agonistica deve finire: questo è comprensibile. La scuola, l’università, il lavoro iniziano a richiedere sempre più tempo; il fisico inizia ad avere più acciacchi e non si riesce più a sostenere la richiesta fisica e la flessibilità estrema della ritmica.
Ma è possibile che non ci sia un altro modo di praticare questo sport come divertimento anche dopo?
C’è bisogno del “calcetto” anche nella ritmica?
Tutti i bambini iniziano a giocare a calcio con grandi sogni: da grande voglio fare il calciatore. La maggior parte di loro, pian piano, li ridimensiona; infine, da adulti, il calcio diventa un divertimento, uno sfogo, un momento per stare con gli amici che condividono la stessa passione. Si passa, insomma, dallo sport vero e proprio al calcetto serale. Perché un’evoluzione simile è impensabile per la ritmica?
È vero, gli sport di squadra come il calcio, la pallavolo, il basket e tanti altri, che hanno la forma di “gioco”, si prestano di più ad essere praticati come forma di intrattenimento. È anche vero che, da adulti, non ci si può piegare in due ed eseguire movimenti di flessibilità estrema.
Ma il maneggio degli attrezzi lo si può fare eccome! Il piacere di provare nuove maestrie, nuovi maneggi, perché non può diventare una forma di divertimento condivisa? E ancora il lavoro di squadra, l’esibirsi davanti a un pubblico, l’adrenalina della pedana… queste cose non mancano alle ex ginnaste?
Le adulte vogliono fare ritmica?
Per anni, nel mio percorso da allenatrice e webmaster, ho avuto modo di confrontarmi con tante ex ginnaste di tutti i livelli, regioni ed età: quasi tutte avevano provato nel tempo alcune alternative, ma il ricordo e la passione per la ritmica erano ancora accesi nei loro cuori. Secondo il sondaggio, il 65,7% di loro, anche dopo aver smesso, è rimasta nel settore come allenatrice o giudice; ma questo non basta.
Su 500 ex ginnaste che hanno partecipato al sondaggio, il 72% ha affermato che vorrebbe frequentare un corso di ginnastica ritmica specifico per l’età adulta.
Fonte: sondaggio BlaBlaGym
Se ci pensate è una percentuale altissima: 360 persone su 500 hanno affermato di voler continuare a praticare ritmica! Di queste, il 56% vorrebbe allenarsi per partecipare a esibizioni o saggi; ma il 39% vorrebbe partecipare a competizioni in una categoria specifica per quella età, percentuale che potrebbe andare a sommarsi con il 9% che vorrebbe comunque gareggiare, ma senza classifica. Il restante 29%, invece, vorrebbe allenarsi solo per il gusto di farlo.
Ma allora, perché non lo fanno?
Perché la ritmica non viene praticata dagli adulti?
Se la percentuale è così alta, quale è il problema? A mio parere, le motivazioni principali sono due. La prima è la mancanza di programmi specifici per adulti: le organizzazioni e le società di ginnastica ritmica tendono ad essere focalizzati sulle giovani atlete, offrendo programmi specifici per le diverse fasce d’età; ma la suddivisione si ferma alle senior, che sono praticamente tutte le ginnaste dai 16 anni in su.
Trovo abbastanza naturale che una ginnasta 30enne, che vuole praticare amatorialmente questo sport, non se la senta di battersi con una che ha quasi la metà dei suoi anni: il confronto non sarebbe equo. Ci sono alcune società illuminate che propongono già corsi per adulti, ma è naturale che senza un regolamento, un obiettivo, un programma – anche non competitivo – la motivazione venga meno.
La seconda motivazione è – a mio parere – un forte pregiudizio, che permea il nostro sport in varie forme. È una provocazione, lo so, ma dopo 28 anni che bazzico in questa disciplina da ginnasta, allenatrice, addetta stampa, webmaster e ora blogger, posso affermarlo con una certa sicurezza.
Il fatto è che le adulte si vergognano di voler praticare ritmica, perché hanno paura di essere giudicate. Il lato negativo è che probabilmente sarebbe davvero così. Mentre scrivo questo articolo mi immagino già parecchie allenatrici che storcono il naso: ma dai, la ritmica è una cosa per giovani ginnaste filiformi, ma ti immagini un’adulta in body? Beh sì: me la immagino. Ed è bellissima, soprattutto se fa una cosa che le piace.
Quali sono i possibili scenari futuri?
Poiché a me piace pensare, parlare, presentare problemi ma anche proporre soluzioni, questo è il mio personale pensiero su come si potrebbe evolvere la ritmica per diventare uno sport più inclusivo dal punto di vista anagrafico.
Prima di tutto, la federazione e gli enti potrebbero iniziare a proporre categorie – anche non competitive – dedicate agli adulti. Nel mio piccolo ho cercato già di fare un passo a riguardo: essendo da qualche anno membro del Comitato Tecnico Nazionale del settore ritmica di AICS (Associazione Italiana Cultura e Sport), lo scorso anno ho fortemente sostenuto l’inserimento della categoria “over” dedicata specificatamente a ginnaste sopra i 18 anni. È un esperimento ai suoi primi passi: vediamo a cosa porterà!
Per quanto riguarda il secondo problema, purtroppo c’è tanto, tantissimo da lavorare sulla mentalità; ma a mio parere dei piccoli passi si stanno già facendo. L’inserimento di categorie over e la partecipazione stessa degli adulti potrebbero portare pian piano a un cambio di mentalità? Forse sì.
Ci sarebbe ancora tanto, tantissimo da dire su questo argomento, ma per oggi mi fermerò qui. Fatemi sapere cosa ne pensate, quale è la vostra esperienza in merito, se siete d’accordo oppure no, e quali altri soluzioni vorreste proporre!
Se qualcuno avesse voglia di raccontare la sua esperienza con una lettera aperta per BlaBlagym (anche aiutati con un’intervista guidata) mi può contattare qui! -> https://www.blablagym.com/posta/
Eccomi,41 anni,cominciato a 37…..e nessuna voglia di smettere
Grande Valeria! Bravissima! Ti invidio anche un po’…nella mia piccola brutta città provincialotta ormai so che non accadra’mai di trovare un corso per adulti.( o forse capiterà quando andrò in giro ormai con deambulatore e badante..) ma sono molto contenta di leggere di realta’ diverse come la tua e altre descritte nei commenti dove viene dato spazio agli adulti! Non mollate, anche per noi “escluse”!! Grazie a tutti, questo argomento del blog mi sta dando tante soddisfazioni e mi fa tornare in mente tanti bellissimi ricordi del passato. Grazie Bea!
Cara Beatrice
Vorrei scrivere in italiano ma purtroppo non lo parlo bene… Continuo in inglese.
I am 44 and I have been practising rhythmic gymnastics for almost 14 years now (I did practised the sport when I was 11-15 year-old). I think there are 3 main reasons why adults do not keep on practising RG or do not try to learn this sport :
– The judgemental aspect (as you explained in your article) : it takes a lot of guts to present yourself in front of an audience in a shiny leotard, moreover when you do not have the ideal physique ^^
– RG is a sport that requires a long learning curve : learning the body difficulties (even the basic ones) and above all the apparatus handling takes a lot of time. The “entry cost” is very high for a complete beginner.
– RG is unfortunately not that well-known in many countries, and current infrastructures are predominantly focused on children and young adults.
Working on these 3 aspects simultaneously (but above all the one linked with prejudice and lack of inclusivity) might help shifting the lines.
Congratulazioni per il tuo blog e per tutto il tuo lavoro a favore del nostro carissimo sport…
Sono perfettamente d’accordo su tutto. Ho 47 anni , non importa se vi faccio ridere, se potessi tornerei ad allenarmi in palestra all’istante, nonostante gli acciacchi e la pancetta incipiente. Ho smesso agonismo 30 anni fa, all’epoca non esistevano i livelli Gold, silver o altro, non ho idea del livello a cui eravamo arrivate in squadra, ma non importa, il dispiacere e’avere provato mille lezioni di danza, yoga, pilates, stretching e non avere mai piu’ provato il piacere e la gioia di praticare ritmica ( che ai miei tempi era oltretutto praticamente sconosciuta). Io continuo ad allenarmi in casa ( e in giardino -quando i vicini sono in ferie perché mi vergogno😛) e magari mi partirà una vertebra a provare tre rotazioni sotto ai lanci, ma non demordo! E le spaccate, ok richiedono più riscaldamento ma vengono tutte, come i giri, gli equilibri…i salti un po’ meno, ovviamente. Ci sono tante nuove BD che non usavano negli anni 80 e 90…chi mi insegnerà mai il giro panche’?? Nel mentre, continuo a scaravoltarmi, distruggere soprammobili con gli attrezzi , e seguire assiduamente tutte le gare!! W la ritmica (quella sana, inclusiva, impegnativa ma appassionante e divertente) . Grazie a tutti . Arianna
Grazie mille delle vostre testimonianze! Spero che siano uno stimolo per tante altre ginnaste!
Bellissimo il tuo racconto, Arianna! Spero spunti un corso per adulti nei dintorni di casa tua!
Grazie superBea . Per fortuna che ci sei tu! Vado a guardarmi il Grand Prix♥️
Cara Bea, ti chiedo scusa se per caso nella fretta ho confuso il tuo nickname con quello di Bea Vivaldi. Ad ogni modo, grazie mille per l’incoraggiamento! Scusami ancora. Ari.
Quanto mi ritrovo nelle riflessioni di KSVespeRG!
Lo sport è passione, sogno, divertimento ad ogni età, uomini o donne poco importa.
La ritmica, a ben rifletterci, non è differente dal calcio.
Il “calcetto”, Beatrice, per chi lo pratica ad una certa età non dà emozioni minori ma semplicemente differenti rispetto a quando da giovani agonisti si giocava a calcio in ambito federale.
La differenza sta in qualche capello grigio, qualche chilo in più (se si è fortunati!) e gli acciacchi delle antiche battaglie che puntualmente e a maggior ragione si ripresentano ora che sei “over”.
Ma queste differenze si superano con l’accettazione di sè che un adulto – a differenza di quando vivi la fase adolescenziale o giovanile – deve aver saputo maturare.
Dei difetti, delle prestazioni magari un pò imbarazzanti bisogna saper sorridere, da soli o fra amici e amiche: la ricerca e l’accettazione dei propri limiti, anche quando questi cambiano con l’età, sono un patrimonio dello sportivo, per sempre.
Questa consapevolezza potrebbe davvero incoraggiare la diffusione di una pratica della ritmica anche in età più matura.
Favorendo un allargamento della “base” praticante, dei tesserati, degli appassionati e potrebbe, finalmente, contribuire a aiutare la ritmica a divenire uno sport “popolare”.
Perchè questo sport possa crescere – obiettivo che, a parole, sembrano voler tutti – deve avvicinarsi alla gente: questo sarebbe un modo fra gli altri perchè ciò accada.
Oltre a rendere felici coloro che vorrebbero iniziare/continuare a praticare la Ritmica dopo una certa soglia d’età, sono convinto che aiuterebbe sicuramente anche nel diffonderne ulteriormente la conoscenza presso una maggiore quantità di persone, cosa che, com’è ovvio che sia, sarebbe importantissima per questa disciplina.
Mi viene in mente una recente intervista proprio alla citata Vedeneeva, di uno o due mesi fa circa, dove lei stessa spiega che, confrontandosi con altre ginnaste o ex, a molte farebbe piacere riprendere l’attività anche a livello agonistico ma in una categoria ovviamente apposita. Non so se Google ha tradotto bene dal russo, ma lei la definiva più o meno “Grand Senior”, dedicata alle over 25 e sempre secondo la sua idea, giustamente peraltro mi verrebbe da dire, avrebbe una versione “light” del Codice con aggiustamenti sulle difficoltà corporee e d’attrezzo per riflettere comunque le cambiate capacità di una ginnasta più adulta. Diceva che stava cercando di capire con quale organo potesse confrontarsi per dar vita ad un’idea simile.
Inutile dirlo, da profondo appassionato io sarei il primo a firmare/votare/qualunque altra cosa pur di vedere realizzata un’idea simile, a prescindere se si parla di realtà locali o tornei approvati F.I.G. con medaglie in palio. In primis, perché così potrei rimandare ulteriormente quel momento in cui una ginnasta annuncia il suo ritiro dalla pedana e il mio cuore va in mille frantumi ogni volta allo stesso modo (salvo poi ripararsi quando dicono che rimarranno comunque nell’ambiente come allenatrici, giudici o che altro, purché restino) e poi perché sono sicuro che vedremmo degli esercizi indimenticabili anche qui. Insomma, fa un po’ testo a sé per la costanza d’acciaio e l’innegabile talento naturale, ma la stessa Vedeneeva è testimonianza attiva che una ginnasta più adulta porta in pedana una maggiore consapevolezza di sé e tantissima esperienza che si traducono in esercizi incantevoli ed estremamente curati con quel tocco in più che arriva solo, appunto, con l’esperienza.
Io spero davvero che queste idee e questi esperimenti, come quello da te proposto Bea, abbbiano successo e possano portare a qualcosa di concreto, soprattutto perché ciò aiuterebbe contro i pregiudizi: se con cura e costanza rendiamo il “nuovo” meno “nuovo”, la diffidenza naturale che siamo portati ad avere (a meno di essere proprio culturalmente ferrei verso certe cose) tende a svanire e a rendere meno ostacolata la sedimentazione della novità.
Dita incrociate per un futuro più inclusivo (e uno dove la Ritmica ha la fama che, a mio parere, meriterebbe)!
Non ho tempo in questi giorni per rispondere approfonditamente a questo e all’altro articolo sugli Europei, ma leggo i tuoi pezzi e i commenti con grande piacere, e ci tenevo a ringraziarti per lo sguardo attento e per la possibilità, con questo blog, di informarsi e conoscere i punti di vista di persone brillanti come te e molti dei commentatori/commentatrici, che talvolta sono proprio illuminanti. GRAZIE davvero di essere tornata.
Buongiorno a tutte e tutti! Nella società di Padova dove mia figlia si allena da agonista c’è il gruppo per adulti come pure un gruppo per ragazze che hanno iniziato non in tenera età. Le partecipanti ne sono entusiaste. Sono iniziative a mio avviso bellissime che dovrebbero trovare un riscontro a livello ufficiale tramite la creazione di livelli di competizione adeguati. Purtroppo l’idea che si tratti di uno sport prettamente per giovani corrisponde alla mentalità della maggior parte delle allenatrici per le quali merita di essere fatto solo da chi è ad un livello altissimo. Per alcune quindi o sei gold da podio o te ne puoi pure stare sul divano. Mentalità che non condivido ovviamente…
Confrontandomi con ex ginnaste con cui mi allenavo devo ammettere che è un desiderio condiviso trovare un posto dove rimettersi in gioco. Sarebbe bellissimo trovare una società in cui poterlo fare ma nella maggior parte delle regioni questa possibilità purtroppo è totalmente assente. Ho provato a informarmi un po’ ma senza successo; spesso credo non si attivino questi corsi perché si pensa che non avrebbero riscontro, che ci sarebbero pochi iscritti, che ne pensate? Non si potrebbe fare un censimento delle palestre dove è previsto questo tipo di attività?
Magari si potrebbe proporre un sondaggio – simile a quello fatto – diviso per città (almeno le principali) e forse chissà, ci si ritroverebbe in tante nello stesso posto a voler tentare questo esperimento e qualche corso potrebbe finalmente partire! 🙂
Tra l’altro esistono corsi di artistica/acrobatica per adulti, perché non di ginnastica ritmica?!
Un saluto a tutte le ginnaste, quelle “ex” e quelle future, innamorate di questo sport 😊
i corsi di ginnastica ritmica per adulti esistono! Sono pochi ma ci sono 😊
I believe that any sport can be for adults, I come from artistic skating And I met many people who started the sport after 30, 40… And they still compete in the “Master” category, including at national level. And they have fun among the younger ones. (Very cool from National Confederation to include in the program). I know that there are also specific rhythmic gymnastics classes for adults in a city here in Brazil. But I see more and more athletes extending their careers at an international level and showing that can give a lot more to the sport and their country, vedeneva, gaudio and rut castilho are examples of gymnasts.
Io non sono una ex ginnasta, ma solo una mamma di 2 ginnaste…Insieme ad altre mamme, frequento il corso di ginnastica ritmica over e per adesso partecipiamo ai saggi.Molto divertente ed educativo. Frequentando il corso, siamo riuscite a capire quanto lavoro e fatica serve anche per poter riuscire a fare la cosa che sembra più semplice!
Dove???? Sono anch’io mamma di ex ginnasta grande e mi piacerebbe molto provare a “giocare” con gli attrezzi dello sport che è rimasto la mia passione e che continuo a seguire anche senza mia figlia ormai all’università.
Noi ci alleniamo con Progetto Ritmica a L’aquila ❣️
Ciao Beatrice! Sono Licia e per oltre 10 anni sono stata ginnasta e coordinatrice del gruppo delle Over 18 a Milano. Negli anni si sono allenati con noi anche dei ragazzi ed ho avuto il piacere di organizzare dei tornei amatoriali con dei programmi ad hoc! Abbiamo subito uno stop per il covid ma direi che siamo decisamente pronti a ripartire <3