Attraverso le sue esperienze, tra cui un'avventura in Giappone, Licia ci offre uno sguardo unico sullo sviluppo della ritmica per adulti!

Oggi, per il 100° articolo di BlaBlaGym, ho scelto un argomento che – come avrete capito se mi seguite da un po’ – mi sta molto a cuore: quello del sogno di una ritmica “senza età” (se vi siete persi gli altri articoli a riguardo, li trovate al tag #età).

Ho avuto il piacere di conoscere e chiacchierare con Licia Tasini, una delle maggiori promotrici della ritmica per adulti in Italia, con cui abbiamo parlato delle sue esperienze – tra cui una in Giappone! – e dei suoi sogni per il futuro di questa disciplina.

Licia, che vive e allena a Milano, insegue un sogno iniziato tanto tempo fa: “quando da bambina guardavo in tv tutte le puntate di Hilary e mi costruivo il nastro con quello che capitava, o quando rimanevo incantata a guardare Dirty Dancing e Flashdance”. Nel 2004, dopo la vittoria della nazionale di ginnastica ritmica alle Olimpiadi di Atene, ha dato vita al suo sogno facendo volteggiare il suo nastro blu, diventato finalmente reale. Nel settembre del 2012, ha fondato la sua prima Associazione sportiva e da allora è insegnante di corsi per bambine ed adulte, tecnico federale ma, soprattutto, una ginnasta a tutti i costi come si definisce lei stessa!

Ecco il frutto della nostra chiacchierata, che aggiunge un piccolo contributo alla riflessione e conversazione sul tema!

L’esperienza con la ritmica per adulti

Come è nata l’idea di creare corsi specifici per adulti?

Devo precisare che non posso arrogarmi il merito di aver inventato i corsi per adulti, poiché c’erano già ginnaste più mature che praticavano ritmica, anche in modo sporadico. Ricordo addirittura una ginnasta più “grande” che aveva fatto il “mare di ginnastica”! Tuttavia, gli scorsi anni ho sviluppato e consolidato dei corsi a Milano, che con il passare del tempo sono diventati sempre più consistenti.

Per me non è solo un progetto, è proprio una filosofia: a mio parere la ginnastica ritmica dovrebbe essere veramente aperta a tutti, vorrei che nessuno dovesse più provare l’esperienza di sentirsi dire “sei troppo vecchia per iniziare con questo sport” oppure “non abbiamo i corsi per la tua età” (a volte succede a ragazzine di 14 anni!). Ho sempre cercato di creare uno spazio dove ognuno potesse sentirsi accolto e accettato: che non ci sia ancora la possibilità di fare ginnastica per tutti è una cosa che non trovo accettabile.

Puoi condividere con noi qualche dettaglio su come si sono evolute le tue esperienze?

Con la mia associazione e grazie alle mie collaboratrici, ho cercato di mettere a punto
l’approccio migliore per lavorare con gli adulti sia dal punto di vista della preparazione
fisica, ma anche sotto l’aspetto psicologico. E quasi da subito abbiamo puntato molto sulla
costruzione degli esercizi di gara di squadra, arrivando ad organizzazione competizioni
riservate agli adulti che, negli anni, sono cresciute fino a contare 20 partecipanti. Abbiamo gareggiato anche con alcuni enti di promozione sportiva che comprendono nei loro programmi una categoria “Master”. Inizialmente, abbiamo avuto ginnaste di tutte le età, e persino dei ragazzi! Tuttavia, nel tempo, si è creato un gruppo più coeso, con un’età media tra i 20 e i 35 anni.

Attualmente, a Milano, conduco due corsi; ho l’intenzione di riprendere il lavoro con la società “Grpt ritmica Milano” a partire da quest’anno, con l’obiettivo di promuovere questa filosofia di ginnastica ritmica inclusiva.

Sei sempre stata tu l’allenatrice dei corsi per adulte?

No, anzi, sono stata soprattutto allieva! Negli anni ho avuto la fortuna di trovare allenatrici molto esperte e qualificate: come Marta Pagnini (ex capitana della squadra nazionale italiana), Yolita Manolova (ex ginnasta della squadra bulgara), Valentina Riccardi (riserva alle Olimpiadi di Sydney) e Sheila Verdi, che hanno portato il loro bagaglio tecnico immenso. Con le ginnaste più adulte si crea un rapporto diverso, di scambio e di apprendimento reciproco: se sono migliorata in generale come allenatrice, lo devo tanto ai corsi adulti al quale io stessa ho partecipato da allieva.

Quali sono state le sfide nella promozione di questi corsi?

La sfida più grande sicuramente è stata la barriera dell’imbarazzo, che ho cercato di superare attraverso il lavoro di squadra. Inizialmente, alcune ragazze si vergognavano di unirsi a un corso con partecipanti più adulte o con più esperienza. Tuttavia, ho sempre cercato di superare pregiudizi e paure, coinvolgendo anche teenager, ragazzi e principianti: la diversità ha reso l’ambiente più accogliente e stimolante. Il mio sogno è quello di avere una squadra mista, con ragazzi e ragazze di diverse età che lavorano e si divertono insieme.

Qual è l’obiettivo principale che cerchi di raggiungere nei tuoi corsi per adulti?

L’obiettivo principale è sempre quello di imparare. Non voglio che i corsi di ritmica per adulti siano visti come una semplice attività di fitness con attrezzi, un modo per dimagrire o un allenamento di stretching. Che siano principianti o ginnaste più esperte, l’idea è sempre quella di apprendere qualcosa di nuovo e di fare della vera ginnastica ritmica.

Molti adulti e principianti sono spaventati dalla flessibilità richiesta dalla ritmica. Puoi spiegarci il tuo punto di vista su questo aspetto?

La flessibilità non è mai stata un obiettivo principale dei miei corsi, ma è comunque qualcosa che può essere raggiunto, indipendentemente dall’età. Ho sempre detto alle ragazze che se vogliono aumentare la loro mobilità, sono libere di farlo. La chiave è rispettare la propria fisicità e lavorare entro i propri limiti.

Licia con le ginnaste della società “Ageless RG”

Ritmica “Ageless” in Giappone

Nel corso della tua esperienza, hai avuto modo di osservare la ritmica per adulti in Giappone. Puoi raccontarci di più a riguardo?

In Giappone, in un mio recente viaggio, ho incontrato le ginnaste del gruppo Ageless RG (Ginnastica Ritmica Senza Età) della “Naoko junior RG Academy“, con la loro direttrice tecnica Naoko Tokita, che avevo conosciuto online. In questo Paese esistono vari gruppi di adulti – alcuni con iscritti anche oltre i 60 anni! – che praticano ritmica e partecipano persino a gare online.

La cosa più sorprendente è la loro dedizione all’aspetto artistico. Abbiamo lavorato insieme per preparare un esercizio per la loro competizione online: mi hanno mostrato la loro coreografia con cinque nastri, ed era impeccabile in ogni dettaglio! Ogni nota musicale è stata curata con precisione, e questo è ciò che mi ha colpito di più. Purtroppo, allenandosi in una sala di danza, non hanno molte opportunità di sviluppare collaborazioni e lanci, ma hanno comunque cercato di fare qualcosa di speciale. Hanno dimostrato che la parte artistica della ritmica può essere coltivata a qualsiasi età!

Se siete curiosi, sul profilo Instagram della società ci sono anche alcuni spezzoni di esercizi e allenamenti del gruppo Ageless RG!

Il futuro: ritmica per tutte le età

Come vedi il futuro delle competizioni per adulti in Italia?

Ho notato una certa mancanza di promozione e partecipazione alle competizioni per adulti. Ritengo che la Federazione, che è il punto di riferimento della ritmica, dovrebbe fare uno sforzo maggiore nella promozione di queste categorie, anche organizzando competizioni per adulti e per altre discipline come la ritmica maschile, magari partendo proprio dal lavoro misto in squadra. Dovrebbero inoltre po’ spendersi per prolungare la vita della ginnaste, che può continuare anche dopo i 18-20 anni con un diverso livello di maturità artistica.

Io sto cercando di fare la mia parte organizzando delle competizioni: la prossima sarà la gara online Spring Flower Tournament, senza limiti di età, alla quale invito tutti a partecipare!

Quali sono le tue speranze e aspettative per il futuro di questa disciplina?

La mia speranza è che la ginnastica ritmica possa diventare veramente accessibile a tutti, senza limiti di età e genere. Spero che il mio progetto possa contribuire a evolvere il panorama della ritmica italiana!

Grazie mille, Licia, per aver condiviso la tua prospettiva e le tue esperienze nel mondo della ginnastica ritmica per adulti. Speriamo che il tuo impegno e la tua passione possano contribuire a rendere questa disciplina sempre più accessibile e praticata da persone di tutte le età!

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Ex-ginnasta, UX/UI designer, fondatrice del blog. Orgogliosamente redhead con un sacco di lentiggini.

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Mirjam
7 mesi fa

Che bella l’idea del torneo online con diversi livelli!
In questi finesettimana ho avuto modo di assistere ad alcune gare Silver e ho ripensato proprio a questo torneo, perché mi ha stupito vedere quanto il maneggio dell’attrezzo fosse assolutamente preponderante sulla scioltezza e le difficoltà di corpo. In effetti, non ho visto nulla che una persona adulta, con un po’ di allenamento, non potrebbe riuscire a fare. Mi sono chiesta, quindi, se il taboo che spesso abbiamo sulla ritmica in età adulta non sia dovuto al fatto che immaginiamo sempre di dover fare esercizi da mondiali. D’altronde, alle competizioni di atletica Master nessuno si aspetta che vengano battuti i record di Bolt: perché per fare ritmica ci aspettiamo di dover fare giri in sgambata?
Quindi grazie a Licia che porta avanti questo splendido progetto e a Beatrice che continua a parlarne: ora ho di nuovo voglia di cercare corsi per adulti!

Elettra_dancer
8 mesi fa

Che meraviglia sarebbe poter partecipare, se ne aprissero uno vicino al mio paese!
P.s. auguri per il 100esimo articolo!!

Sabà
8 mesi fa

Ho avuto il piacere di conoscere Licia di persona, durante una lezione di prova del suo corso per adulti; corso a cui ho dovuto rinunciare solo per via del dispendio di tempo necessario per raggiungere la sede.
Dopo non so nemmeno quanti millemila anni che cercavo corsi di ritmica nella mia città, finalmente mi sono sentita accolta, non in imbarazzo né a disagio, pur non avendo mai praticato la ritmica in vita mia. L’obbiettivo, infatti, come ci ha detto Licia fin da subito, non era fare la spaccata in oversplit o simili, ma semplicemente divertirsi, anche solo provando a tenere in mano una clavetta.
Sì, perché non è che tutti vogliano diventare ginnaste professioniste; e sentirsi dire a 12 anni che ‘ormai sei troppo grande, al massimo posso metterti nel corso dei bambini’ porta a far credere che la massima aspirazione a cui si può ambire sia sedersi in tribuna a vedere le gare. Nulla di più.
Perciò ti ringrazio Licia per avermi fatto capire che a volte basta solo un po’ di passione e di volontà per sfatare i luoghi comuni e per vivere lo sport come divertimento…anche da adulti, perché no?

Licia
8 mesi fa
Risposta a  Sabà

per ora dico solo grazie 🥹💖 sono abbastanza emozionata

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