Il 2024 sarà l’anno olimpico e porterà con sé due importanti novità: niente Campionati Mondiali – che si terranno nel 2025 in Brasile – e pubblicazione del nuovo Codice dei Punteggi, operativo da gennaio 2025.
Il codice di punteggi viene rinnovato, talvolta completamente stravolto, ad ogni ciclo olimpico, cioè ogni 4 anni. Il rinnovo riguarda il valore dei singoli elementi, la valutazione complessiva della performance e le regole di composizione degli esercizi. Praticamente, uno stesso esercizio può avere un punteggio finale completamente diverso se valutato con due codici diversi!
Nel corso degli anni, questa pratica ha favorito alcune ginnaste a discapito di altre. Ad esempio, le gemelle Averina sono state avvantaggiate da un codice che premiava il lavoro d’attrezzo, a cui si erano preparate in anticipo. Invece, alcune veterane come Halkina hanno faticato a tenere il passo con i cambiamenti. Ma gli esempi potrebbero essere molti altri.
La domanda che sorge spontanea è: questa periodica riscrittura è positiva o negativa? Oggi vorrei analizzare con voi il pro e il contro di questa pratica!
I pro: fattori positivi
Partiamo dai fattori positivi di questa quadriennale revisione!
EVOLUZIONE – Un codice dei punteggi aggiornato garantisce che le gare siano competitive e che i risultati rispecchino le attuali abilità delle ginnaste, consentendo di regolare il livello di difficoltà degli esercizi in modo coerente con l’andamento generale dello sport. Ad esempio oggi, rispetto a solo 8 anni fa, anche le ginnaste più piccole sanno eseguire difficoltà d’attrezzo molto complesse.
VALUTAZIONE – In un mondo in cui le ginnaste continuano a superare i propri limiti e a introdurre nuovi elementi, avere un codice che si adatta di conseguenza è positivo, perché permette di mantenere una valutazione più oggettiva e accurata. Ad esempio, nel ciclo 2017-21 ad un certo punto è stato tolto il limite di 10 punti di difficoltà, perché troppe ginnaste riuscivano a raggiungerlo facilmente.
INNOVAZIONE – La ritmica, come ogni altra disciplina sportiva, è influenzata dalle tendenze culturali e dalle innovazioni tecnologiche. Il codice dei punteggi, aggiornandosi regolarmente, si impegna a seguire i trend più attuali. Per esempio, siamo partiti da accompagnamenti limitati esclusivamente a musiche classiche suonate con un solo strumento, fino ad arrivare alle musiche cantate che ascoltiamo in radio.
CREATIVITÀ – La regolare revisione delle regole promuove una cultura di costante miglioramento e stimola l’ingegno di ginnaste e allenatori nella creazione di routine sempre più originali e artistiche. Per il pubblico è interessante vedere cose nuove: in uno sport dove non ci sono un tempo o una misura da battere, l’innovazione è la chiave per rendere tutto più interessante. Periodicamente le difficoltà di maggior valore vengono “ribassate”, perché troppe ginnaste le eseguono in modo identico: ad esempio, al giorno d’oggi non si vedono molto difficoltà di estrema scioltezza come il “salto anello”, perché il loro valore non le rende più convenienti.
I contro: fattori negativi
D’altra parte, esistono anche alcune criticità associate a questo rinnovo quadriennale.
IMPEGNO – Un punto cruciale è l’impegno che il cambiamento quadriennale impone su ginnaste, allenatrici e giudici. La necessità di re-imparare e adattarsi a un nuovo sistema può essere una sfida considerevole. Le ginnaste più esperte, che hanno trascorso anni a perfezionare le loro abilità in base a un determinato codice, possono trovarsi in difficoltà nell’adattarsi a un nuovo insieme di regole. La già citata Halkina, sicuramente sfavorita dal cambio di codice nel momento di picco della sua carriera, ne è un esempio lampante. D’altro canto, risulta difficile programmare la preparazione sul lungo termine, perché le richieste del codice futuro potrebbero essere totalmente diverse rispetto a quello su cui si è lavorato.
AMBIGUITÀ – La regolare riscrittura del codice di punteggi può portare a una certa complessità e ambiguità nella valutazione. I giudici possono avere difficoltà nell’applicare in modo uniforme le nuove regole, dando luogo a interpretazioni soggettive e a possibili controversie. Solitamente ci vuole almeno 1 anno di “rodaggio” perché le novità vengano assorbite in modo omogeneo ma, a quel punto, è già passato ben 1/4 della vita di quel codice. Ne è prova il fatto che nel corso del primo anno vengano continuamente emesse precisazioni, note e delucidazioni sul codice in vigore e su come valutarlo.
ACCESSIBILITÀ – Un aspetto spesso trascurato del cambio quadriennale del codice di punteggi nella ritmica è il suo impatto sulla visibilità e accessibilità dello sport. Mentre la costante evoluzione delle regole può essere stimolante per gli appassionati più accaniti, rappresenta una sfida significativa per i media e per il pubblico più generalista. Le regole sono già difficili di base, re-impararle ogni 4 anni diventa una barriera di ingresso molto ingombrante per chi vuole seguire questo sport. Spesso ci confondono ancora con l’artistica: figurarsi capire perché quella ginnasta che sembrava tanto brava, con le nuove regole invece prende punteggi bassi!
STORICITÀ – Il continuo cambio dei valori e delle regole rende difficile stabilire una continuità e confrontare il livello della competizione nel corso degli anni. Guardare i vecchi video con occhio critico è un esercizio complicato, perché i parametri di valutazione del tempo sono radicalmente diversi rispetto agli standard attuali. Per molti sport è possibile indicare senza dubbio “il più forte di tutti i tempi”; per la ritmica, non è possibile farlo in modo oggettivo e assoluto.
Cosa ne pensate voi? Il sondaggio
Sondaggio chiuso: ecco i risultati! Alla domanda “Quanto ritieni che sia utile la modifica quadriennale del Codice dei Punteggi?“, più della metà di voi ritiene che sia parzialmente utile e il 20% molto utile; la maggioranza delle opinioni, quindi, sono positive.
Ecco invece qualche spunto dalle risposte aperte. Alcuni di voi ritengono che le ginnaste più esperte siano le principali vittime di questo cambio. Perché? Si tratta di dover ripartire da zero, dimenticando automatismi consolidati e trovandosi ad affrontare nuove sfide.
Emergono preoccupazioni sulla parzialità nelle decisioni dei giudici e sulle voci che sostengono che il codice possa essere scritto per avvantaggiare alcune promesse giovanili di nazioni influenti. La nostalgia per elementi e attrezzi eliminati, come la fune, e la preoccupazione per la complessità del cambio per tecnici, giudici e spettatori occasionali, aggiungono un tocco di amarezza alla discussione.
D’altra parte, ci sono opinioni positive: alcuni di voi applaudono l’eliminazione di movimenti rischiosi per la salute, come quelli fatti in ginocchio. C’è anche chi esulta per l’opportunità di cambiare e migliorare gli esercizi: “È tutto meno noioso con il cambio codice. Non potrei immaginare di vedere per sempre ancora il rischio a 3 infilate!” Infine, c’è chi approva il continuo cambio perché ginnaste che non hanno brillato con un determinato codice possono rimettersi in pista grazie alle nuove possibilità offerte.
Conclusioni?
In conclusione, il dilemma tra pro o contro al cambio quadriennale del codice è complesso. Forse il vero segreto sta nell’equilibrio tra tradizione e innovazione, nell’ascoltare le voci degli atleti e degli appassionati. Nel cercare una via che mantenga l’innovazione della ritmica, ma senza dimenticarne le sue radici!
Se volete approfondire, trovate il codice dei punteggi in vigore disponibile in versione originale sul sito della FIG. Il nuovo codice dei punteggi dovrebbe uscire ufficialmente a fine 2024, anche se sul web ne circola già una prima bozza non ufficiale!
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Eccoci qui: questa volta ho integrato le vostre risposte direttamente nell’articolo, raggiungibili qui sopra o nel link di seguito. Buona lettura!
https://www.blablagym.com/il-ciclo-quadriennale-del-codice-dei-punteggi-di-ritmica-pro-e-contro/#elementor-toc__heading-anchor-2
Ammetto di aver sempre dato per scontato il cambio di codice, ma in effetti è una pratica molto particolare!
Qualcuno sa se anche negli altri sport con punteggi (dal nuoto sincronizzato ai tuffi, ma anche semplicemente la ginnastica artistica) il regolamento cambia così spesso, e in maniera così drastica?
Da quel che so sull’artistica, anche lì cambia il codice dei punteggi, ma con una ratio diversa: il livello delle ginnaste si alza, per cui gli elementi di difficoltà possono diminuire il valore di partenza con gli anni. In questo codice attuale, la componente artistica/coreografica è molto più importante che nello scorso codice (quello delle olimpiadi), ma rimane il fatto che se si guardano competizioni vecchie l’esercizio lo si riesce a seguire perché gli elementi sono quelli, bene o male.
A mio parere non è un pasticciaccio come nella ritmica😂 paradossalmente seguo molto meno l’artistica, ma la trovo più chiara da capire