“Protagonista” di oggi è Evgenija Kanaeva, una delle ginnaste plurititolate al mondo e unica atleta in grado di attraversare due cicli olimpici restando sempre ai vertici delle competizioni.
Gli esordi
Nata il 2 aprile 1990 ad Omsk, in Siberia, cresce seguendo le gesta della mamma Svetlana, a sua volta ginnasta e allenatrice. All’età di 12 anni, durante un training di formazione, viene notata dall’allora responsabile junior Amina Zaripova, entrando così nel circuito delle atlete di interesse nazionale. Nel 2003 esordisce per la prima volta accanto a due “star” come Kabaeva ed Tchachina, prendendo parte al Torneo internazionale denominato “Aeon Cup”.
Da quel momento inizia ad allenarsi stabilmente presso il Centro di formazione “Novogorsk” diretto da Irina Viner accanto alla sua principale “concorrente” Kabaeva.



La prima Olimpiade
La stagione 2007/2008 rappresenta il periodo della svolta, quando, anche a causa di un infortunio della connazionale, comincia a ritagliarsi un ruolo da protagonista: primatista assoluta in tutte le fasi di Gran Prix e Coppa del Mondo, campionessa nazionale e oro europeo all around a Torino.
Grazie a talento e perseveranza, doti evidenti sin dai suoi primi passi in palestra, Kanaeva arriva ad essere la prescelta per la partecipazione ai Giochi Olimpici di Pechino. Nonostante fosse la più giovane tra le finaliste, dominò la gara vincendo l’oro iridato a soli 18 anni, davanti alla bielorussa Zhukova e l’ucraina Bessonova. A discapito di molti, che avrebbero scommesso sull’ascesa, da lì a breve, di qualche nuova giovane leva russa, Kanaeva mantenne ancora a lungo lo scettro di regina indiscussa della ritmica mondiale. La vittoria dei Giochi non rappresentò infatti un punto di arrivo, ma fu da stimolo per continuare a dare il massimo.

La seconda Olimpiade
Nel 2009, ai Campionati Europei a Baku, in Azerbajan, vinse l’oro generale e nelle quattro finali di specialità. Prima alle Universiadi di Belgrado, prima ai World Games di Taiwan, conquistò tutte le sei medaglie d’oro a disposizione ai Campionati del mondo di Mie, battendo il record stabilito nel 1992 da Oksana Kostina. Nel 2011, al mondiale di Montpellier, Evgenija bissò poi quello storico risultato, totalizzando così lo strepitoso bottino di 17 titoli mondiali. Nel 2011, a Brno, in una finale Grand Prix, ottenne al nastro il più alto riconoscimento della giuria: 30 punti, il massimo del punteggio assegnabile dal codice allora in vigore.
I risultati raggiunti durante la stagione pre-olimpica lasciarono poco margine di immaginazione circa l’epilogo dei Giochi. A Londra, infatti, grazie ad una gara priva di sbavature, Kanaeva si aggiudicò l’oro davanti alla connazionale Dmitrieva e alla bielorussa Charkashyna, totalizzando un punteggio superiore al 29 in tre attrezzi su 4. A fine 2012, nonostante diversi ripensamenti, Kanaeva opta infine per il ritiro, intraprendendo la carriera da allenatrice e assumendo il ruolo di Vice Presidente della Federazione russa di ginnastica.



Una ginnasta amata
Universalmente apprezzata dagli appassionati di questo sport per eleganza e raffinatezza, Kanaeva si distingueva per l’esasperata ricerca della perfezione e pulizia del movimento. Impegno e dedizione furono la chiave della sua costante crescita, tanto che non era solita, ad esempio, partecipare ad eventi mondani o che la potessero distrarre dal suo lavoro quotidiano in palestra.
Kanaeva era tanto amata anche al di fuori delle pedane. Molto umile e sempre disponibile a rilasciare autografi o scattare fotografie, con le sue routine trasmetteva il piacere di stare in pedana e la sua passione per questo sport, indipendentemente dal risultato conseguito. Al termine delle sue esecuzioni era solita “baciare” gli attrezzi, come fossero reali compagni di viaggio nel tour tra i palazzetti di tutto il mondo. Nominata dalla rivista GQ “Donna dell’anno”, è stata eletta tra le donne più brillanti di sempre nel mondo dello sport russo davanti a personaggi di altissimo livello come Aliya Mustafina e Maria Sharapova.
17 titoli mondiali, 13 titoli europei, 18 vittorie in Coppa del Mondo e 15 in finali di Gran Prix sono solo alcuni dei numeri da record che nessun atleta ad oggi è riuscita ad eguagliare. Durante un’intervista dichiarò:
Non esistono atleti imbattibili, esistono atleti indimenticabili. Io ho sempre voluto diventare una di loro.
Evgenia Kanaeva
E oggi, a più di dieci anni da Londra 2012, possiamo affermare con certezza che sia riuscita nel suo intento.

Ho sempre adorato Evgenia.. così elegante e maestosa, il suo iconico nastro sulle note di Chopin è ancora uno dei miei esercizi preferiti 👑
In quegli anni se non sbagliava era naturale che vincesse Zhenia. Come è diversa la situazione quest’anno! Però la preferisco di Grand lunga!