Ciao amici di BlaBlaGym, la scorsa settimana ho vissuto un momento davvero speciale: ho potuto assistere all’allenamento di Alice Taglietti e realizzare con lei un’intervista dal vivo. Ho un legame particolare con Alice, che ho avuto la fortuna di seguire da vicino negli anni grazie alla nostra vicinanza geografica. Ricordo ancora nitidamente quando era allieva e stava preparando il suo primo esercizio alle clavette: era così piccola, ma già si intuiva qualcosa di unico nel suo modo di interpretare la ginnastica.
Poterla intervistare proprio in questo momento di rinascita della sua carriera è stato per me particolarmente significativo. Al di là dei risultati che potrà raggiungere – e che naturalmente le auguro con tutto il cuore – Alice possiede una dote rara: la capacità di toccare le corde emotive di chi la osserva esibirsi.
So che molti di voi sono curiosi di conoscere meglio il suo percorso, quindi non perdiamo altro tempo e iniziamo subito con l’intervista!


Chi è Alice Taglietti
Alice Taglietti non è solo una ginnasta, ma un fenomeno mediatico: i suoi esercizi hanno incantato gli appassionati di tutto il mondo, conquistando ammiratori ancor prima di ottenere grandi risultati. Tutto è iniziato quando, a soli 12 anni, ha partecipato alla Serie A francese e la sua esibizione ha iniziato a riscuotere un notevole successo su forum e social. I suoi video sono diventati ben presto virali: basti pensare che il suo celebre esercizio alla palla alla Sofia Cup 2021 ha superato le 100.000 visualizzazioni, consacrandola come una delle atlete più seguite e ammirate di sempre.
Alice ha iniziato a gareggiare fin da piccola: nel 2017 ha sfiorato il podio tra le Allieve 1 e l’anno successivo ha conquistato il suo primo titolo nazionale Allieve 2. Nel 2020, dopo un secondo oro tra le Junior 1, sono arrivate le prime convocazioni internazionali: alla Irina Deleanu Cup di Bucarest, dove ha vinto il bronzo alle clavette, e all’Online Tournament organizzato da Mosca, dove ha ottenuto l’argento alla palla. È stata quindi convocata per gli Europei, ma purtroppo la delegazione italiana ha deciso all’ultimo di non partire a causa della pandemia.

Nel 2021 ha conquistato il suo terzo titolo tra le Junior 2 e ha vinto il bronzo nell’All Around e l’oro a palla e clavette alla Sofia Cup. Nel 2022 finalmente ha rappresentato l’Italia agli Europei, presentando due attrezzi e raggiungendo la finale con le clavette. Subito dopo tuttavia il suo percorso ha subito un brusco stop a causa di gravi problemi con l’allenatrice, situazione che l’ha portata a un temporaneo allontanamento dalla pedana.
Nel 2023 è tornata ad allenarsi nella società in cui aveva mosso i primissimi passi, la Light Blue di Brescia, sotto la guida di Sara Menassi e Mara Alberti. Dopo un anno di lenta ma costante ripresa, a fine 2024 ha conquistato il suo quarto titolo italiano Gold nella categoria senior ed è stata riconvocata in Nazionale.
L’intervista
Partiamo dall’ultimo titolo nazionale. Ti aspettavi questo risultato?
Di sicuro è stato un risultato cercato e molto lavorato, perché secondo me era il punto fondamentale della ripartenza. Non è andata come speravo, perché non sono partita col piede giusto, però da questo punto di vista mi è servito tantissimo. Quello che di solito perdevo in gara era proprio la concentrazione, quando iniziavo a sbagliare poi non riuscivo più a recuperare. Ho lavorato molto su questa cosa in allenamento e al nazionale il lavoro fatto in palestra è stato ripagato. Prima dell’ultimo esercizio non ero al primo posto, sapevo che per vincere serviva un esercizio fatto proprio bene, quindi mi è servito molto quel lavoro che abbiamo fatto di testa per riuscire ad arrivare al risultato che volevo.
L’ultimo era il nastro, vero? Che non è neanche il tuo attrezzo preferito...
No, infatti, il mio preferito è la palla seguita dalle clavette, con cui ho iniziato la gara al nazionale. Ma proprio lì ho fatto due errori nello schiacciare i rischi, errori così banali, da sciocchi… che però in testa ti pesano tantissimo! E quindi con il nastro non c’era l’opzione di recuperare, di sbagliare; c’era proprio “fai tutto come lo sai fare e vai a prendere quello che tu vuoi” e basta.


Ti aspettavi la riconvocazione in nazionale dopo questa gara?
Non me l’aspettavo però lo speravo tanto, perché mi è servita molto per avere fiducia nel mio lavoro. Dopo due anni che sei fuori e continui a lavorare però non vedi risultati, arrivare a un punto dove concretizzi un po’ il tutto ti serve anche a livello mentale.
Quest’anno hai tenuto gli esercizi del nazionale o hai cambiato qualcosa?
Per clavette, palla e nastro ho tenuto gli stessi. Diciamo che prima del nazionale avevo già iniziato a lavorare sul nuovo codice, perché ho fatto la Bundesliga in Germania. È stato un gran lavoro, perché gli esercizi che avevo al nazionale erano preparati sul codice nuovo, ma per quella gara li ho dovuti rimettere tutti con il codice vecchio! Per quanto riguarda il cerchio, al momento ho due esercizi, uno nuovo e un po’ meno pronto e l’altro invece un po’ più sicuro, quindi dipende da quando mi chiameranno per fare le gare e da cosa dovrò fare.
Degli esercizi di quest’anno qual è il tuo preferito?
Allora, di sicuro quello più al di fuori dal mio stile sono le clavette; palla e nastro sono un po’ più nelle mie corde. Però mi piacciono tantissimo anche le clavette, ci ho lavorato molto con Sara e Mara proprio per riuscire ad esprimermi sempre di più, rispetto al nazionale e alla Bundesliga sono già migliorate sull’artistico. È un lavoraccio perché non sono abituata a fare questo tipo di espressività, però mi serve tanto e mi sta piacendo molto. E comunque non posso avere quattro esercizi tutti uguali!

Chi sceglie le musiche?
Le musiche non è che le sceglie una persona sola, ma chi le trova le propone. Un piccolo aneddoto: la musica delle clavette l’ho trovata io tramite ChatGPT! Non sapevamo che musica usare, volevamo fare una cosa diversa, allora ho iniziato a chiedere alla AI “dimmi una musica un po’ particolare con questo e con l’altro”, mi uscivano i titoli e le ascoltavo tutte, poi chiedevo “allora fai come questa ma più forte” e alla fine sono riuscita a trovarla. Anche quella col nastro l’ho trovata io, era una musica vecchia di X Factor che ho usato anche nel gala dell’Euskalgym. La palla invece è una musica che mi ha proposto Gerard Lopez (ginnasta spagnolo), con cui ho creato appunto questo esercizio.
Volevo proprio chiederti di questa collaborazione con Gerard Lopez: come è nata?
L’ho conosciuto tanto tempo fa, poi ci siamo rincontrati ad un camp in Spagna dove io facevo la dimostratrice e lui era aiutante e gli ho detto “magari vieni tu una volta in Italia”… quando è venuto abbiamo fatto la palla, e poi da lì abbiamo mantenuto sempre i rapporti.
Cosa ne pensi della ritmica maschile, visto che hai un ginnasta e collaboratore così stretto che pratica ritmica?
Lui per me è fotonico, poi a livello artistico è veramente un genio, io non ho mai lavorato con una persona così, è un artista. A livello di ritmica maschile penso che ci sia solo da imparare da loro, perché hanno tante qualità. In Russia sapevo che facevano delle cose un po’ più particolari, ma a me piace proprio lo stile spagnolo, sono proprio belli!


Hai mai lavorato con Bencirka?
No, con lui mai, però mi piacerebbe. Una volta è partita una challenge con le mie compagne di fare lancio, rovesciata senza mani e ripresa con rovesciata indietro. L’ho fatto, ho postato il video e l’ho taggato, perché lui fa tutte queste maestrie particolari, e lui ha commentato… quindi chissà! Mi piacerebbe molto collaborare con lui.
Cosa ne pensi di questo nuovo codice? Ti piace di più o di meno del precedente?
A me sinceramente piace di più. Dal mio punto di vista è molto faticoso, perché nell’altro codice durante i passi ritmici avevi un momento di respiro, o comunque durante le difficoltà ti potevi concentrare. Questo codice è totalmente diverso, i passi ritmici sono faticosi più di una difficoltà perché devi mettere sempre l’energia e non ti puoi veramente rilassare un attimo. Dal mio punto di vista a livello di fiato è molto faticoso, però mi piace perché è più “mio”.
Se potessi cambiare qualcosa di questo codice, cosa cambieresti?
I giri penché, che adesso valgono troppo poco… perché a livello di difficoltà è quasi l’unico giro che ho! So fare i giri in presa, però fare quelli adesso non ne vale tanto la pena; le vele pare che le tolgano, i giri attitude non li so fare… Invece non ero molto fan de rischi con tre vele o con tre salti, delle serie insomma, quindi sono contenta che li abbiano tolti. Però i giri penché adesso mi abbassano un pochino il punteggio!

Gli Europei del 2022 sono stati la tua gara più importante fino ad ora: come l’hai vissuta?
Come trasferta è stata molto bella, l’ho vissuta veramente molto bene. Mi è piaciuto tantissimo stare con un grande team italiano, con tanta gente che ci lavorava; poi il palazzetto era stupendo, era tutto curato benissimo, anche il campo da gara era assurdo. Forse non mi sono preparata tanto mentalmente alla gara in sé, c’è stato il lavoro fisico ma non quello mentale. Io me la sono vissuta benissimo, anche prima di andare in pedana ero convinta e avevo voglia di entrare… poi in gara ho fatto il primo errore, o comunque quel pensiero in più, e non ero pronta a gestirlo, quindi non è andata come speravo. Però anche questa esperienza mi è servita molto a imparare: se tornassi indietro in questo momento, con la testa che ho raggiunto ora, non sarebbe andata nello stesso modo… ma non si sa mai!
Dopo questa gara importante ti sei presa un periodo di stop, sembrava che volessi ritirarti definitivamente. Come hai deciso di ricominciare?
Il periodo pre-europei è stato uno dei più difficili della mia carriera, perché non c’era tanta stabilità in palestra, in più le gare erano tante, magari partivi giovedì, tornavi lunedì e dovevi ripartire venerdì; quindi era difficile gestire lo stress, anche fisico, e avevo un po’ di acciacchi. Quando ho deciso di smettere ero veramente stanchissima, non volevo più entrare in palestra. Però, dopo che sono stata a casa uno o due mesi, mi sono accorta che mi mancava: mi mettevo in casa a fare riscaldamento, a provare cose, anche se ero un po’ traumatizzata…
Dopo un percorso e con calma mi sono decisa a entrare in palestra e cercare di dare una mano con le ragazze. Poi però ho notato che non mi andava di stare là di fuori, volevo proprio farlo io! Allora mi sono rimessa ad allenarmi pian piano, con i ritmi giusti, partendo un po’ soft e incrementando poi.
So che i tuoi genitori ti hanno sempre seguita tanto alle gare. Quanto è stato importante il loro supporto in questi anni?
I miei genitori mi sono sempre stati accanto. Non mi hanno sempre difesa a spada tratta, nel senso che non mi hanno messa sempre nel punto della ragione; però anche questo è stato molto utile, perché mi hanno fatta ragionare molto. Mi sono sempre stati vicino, anche quando ero piccolina sono sempre venuti alle gare; ora ovviamente sto crescendo, però fanno sempre il tifo per me!


La notizia del tuo ritiro aveva gettato molti nella disperazione perché sei davvero conosciuta nel mondo. L‘altro giorno mi ha scritto persino una ragazza cinese che mi ha detto essere una tua fan! Sei famosa praticamente da quando sei piccolissima: come hai vissuto questa cosa?
In realtà quando ero piccola non me ne accorgevo, non lo sentivo tanto, per me lì in palestra c’erano sempre le tre persone che mi tifavano e basta. Quando ho annunciato che volevo prendermi un periodo di pausa è stata dura ma da una parte è stato molto bello, perché lì mi sono resa conto di quanta gente seguisse il mio lavoro. Anche adesso che sto ricominciando mi aiuta: quel messaggio in più, quel commento in più, adesso che sono un po’ più consapevole mi fanno piacere.
Parliamo della tua nuova allenatrice, Sara Menassi: la conoscevi già?
No, però da subito si è trovata un’intesa. Lei è stata molto brava perché non mi ha forzata e ha saputo il modo in cui prendermi. Ha una sensibilità veramente molto acuta e mi è servita molto in quel momento, forse un’altra allenatrice avrebbe fatto più fatica ad aspettarmi. Il rapporto con Sara è molto tranquillo, sereno e di fiducia, all’inizio ha creduto quasi più lei in me che io. E poi c’è anche Mara (Alberti), che conoscevo già: loro due per me sono veramente un punto di fiducia su cui contare.
Adesso stai seguendo anche un percorso di “allenamento” a livello mentale. Pensi che sia una cosa importante?
È molto importante, sì! Quando ero piccola mi veniva tutto molto naturale, poi è arrivato un momento in cui sono andata in crisi, iniziavo ad avere paura anche delle cose banali che prima facevo tranquillamente e che mi venivano naturali. È stato un periodo in cui non sono stata seguita mentalmente, magari al di fuori non si è visto però internamente io ero molto più insicura. Questa cosa un po’ me la porto dietro anche adesso; mi aiuta molto fare le gare, perché entrare in pedana mi dà consapevolezza, mi aiuta a gestire meglio l’emozione.

So che dopo il tuo stop hai frequentato la scuola pubblica: ora come concili studi e allenamento?
Dopo quel periodo di pausa nel 2022 avevo ricominciato in un liceo scientifico abbastanza importante e impegnativo, perché non avevo la prospettiva di allenarmi tanto. Dopo un anno ho iniziato ad allenarmi di più e mi sono spostata in un liceo di scienze umane, che ho seguito fino a qualche settimana fa. Ho fatto la terza e la quarta in una scuola pubblica e non mi sono trovata male, perché comunque l’impegno lo riuscivo a gestire: mi allenavo dalle due alle sette e mezza e la sera studiavo. Però la preparazione del campionato italiano è stata difficile, ero molto stanca, è stata un sacrificio.
Diciamo che fare scuola normale è più impegnativo, ma è fattibile se ti alleni con la prospettiva di fare bene per te stessa; se ti alleni con la prospettiva di essere nel Team Italia è un’altra cosa. Ora si va avanti, sono tornata a fare scuola privata e così sono molto più tranquilla.
Com’è stato rientrare in una classe dopo aver fatto tanti anni di scuola privata?
Quello è stato molto bello, perché io sono una persona che ha bisogno di staccare, di non focalizzarsi proprio sempre su una cosa. Entrare in una classe nuova è stato un attimo spiazzante, però mi è servito molto anche per essere più sicura. Uscivo da un periodo in cui ero molto insicura e tornare ad avere un livello di contatto sociale “normale” mi ha aiutata. Ora ho le mie amiche, le mie compagne, le relazioni che ho costruito al di fuori della palestra e me le tengo!
Magari in questi due anni hai avuto un po’ più tempo libero: cosa ti piace fare? Hai qualche hobby?
Diciamo che l’hobby principale per me è viaggiare, mi piace tantissimo, mi sanifica proprio e ritorno sempre rigenerata. Quindi appena ho un momento mi piace andare magari al di fuori dall’Italia, ma anche scoprire cose nuove qua vicino.


Tra pochi giorni gareggerai con Fabriano per la Serie A: la notizia è stata accolta con piacere da tutti i tuoi fan. Da dove è partita questa collaborazione?
Io cercavo una società per fare la Serie A dall’anno scorso, ma il problema è che tutti prendono la straniera e quindi io come prestito “tolgo” il posto della straniera. Quest’anno, dopo il campionato italiano che è andato bene, mi sono arrivate alcune proposte e tra queste appunto c’era quella di Fabriano. Sono stata felicissima ovviamente, anche se è una grande responsabilità. Infatti non è stata una scelta presa a cuore leggero, però non si può rifiutare un’occasione così!
Ti sei allenata a Fabriano? Com’è allenarti vicino a Sofia?
Sì, qualche volta sono andata giù per qualche allenamento o controllo con i giudici e ho conosciuto un po’ le ragazze e la squadra. Allenarsi con Sofia è meraviglioso perché comunque vedi che per come gestisce l’allenamento lei ha quel passo sempre in più. Anche se magari non sembra, perché siamo due ginnaste comunque seguite, ci sono delle cose che fa di cui io non mi capacito veramente! Infatti resto lì a bocca aperta tutte le volte e mi chiedo “ma come fa!”. A livello di maneggio e coordinazione ha veramente una marcia in più.
Parlando del futuro, quali sono i tuoi i prossimi impegni? Con Sara vi siete date un obiettivo o andate avanti passo per passo?
Di sicuro ho da fare la Serie A e poi penso proprio gli assoluti ad agosto. Poi al momento non so, ho l’obiettivo di impegnarmi a fare bene queste gare per poi essere magari chiamata per rappresentare l’Italia. Quindi principalmente i miei punti fermi sono queste gare, che devono andare bene per poi arrivare allo step successivo.
Un domani ti vedi allenatrice o hai qualche altra idea al di fuori della ginnastica?
Io sono in crisi, perché non so assolutamente cosa fare a livello di lavoro o università! Sono sicura che la ginnastica non uscirà mai dalla mia vita totalmente, perché l’ho provato per due mesi e già non ne potevo più, quindi in qualche modo penso che resterò in questo mondo. Non mi vedo tanto come allenatrice in questo momento, ma diciamo che sicuramente resterò in palestra. Poi per il resto non lo so, si vedrà!

Chi sono le tue ginnaste preferite, sia del passato che del presente?
Io ho una ginnasta, l’unica, nel senso che se mi chiedono la ginnasta preferita è lei, punto e fine: è Yana Kudryavtseva! Io sono fedele a lei da quando ha fatto la palla da piccolina col body rosa, stupenda. Poi ce ne sono tantissime ovviamente, però lei per me è LA ginnasta.
Quali pensi siano il tuo miglior pregio e il tuo peggior difetto come ginnasta?
Penso come pregio il movimento in generale, perché mi riesce abbastanza naturale. Come difetto penso un po’ la tenuta a livello mentale, anche se sto migliorando. Intendo che in gara non rendo tanto quanto in allenamento, c’è sempre quella cosa che mi porta a non essere uguale in pedana, ma questa distanza si sta “accorciando” col tempo.
Questo movimento, che ha fatto innamorare tanti fan, ce l’hai sempre avuto naturale anche da piccola?
Ho dei video da piccola di quando ero a fare le esibizioni e… direi proprio no! C’è da dire che non mi mettevano musiche “mie”, ad esempio c’è un video dove avevo Spiderman, che proprio non era da me… però era una scuola di base, avevamo un unico esercizio uguale per tutte. Poi quando sono passata con Stefania abbiamo iniziato a lavorare, è stata brava anche a trovare il mio stile, e da lì in realtà è sempre stato naturale.


Una domanda che mi piace fare sempre a quasi tutti: se tu potessi tornare e incontrare la te stessa bambina e darle un consiglio, cosa le diresti?
Sicuramente le direi di credere più in se stessa, nel senso di fregarsene del giudizio degli altri e di essere se stessi, sempre. E poi di non avere paura a dire le cose in faccia alla gente, perché sono sempre stata una bambina abbastanza introversa, che si teneva tutto dentro e non aveva il coraggio di esprimerlo, e invece penso che mi sarebbe servito.
Vuoi lasciare un consiglio ai nostri lettori?
Consiglio di impegnarsi sempre in quello che si fa e di crederci fino in fondo. Per gli atleti di curare sempre ogni aspetto anche nell’allenamento, da potenziamento e parte fisica a parte mentale e gestione delle emozioni in gara, perché alla fine è quello che conta quando arrivi in pedana.
Ringrazio di cuore Alice per avermi concesso questa intervista e le faccio un grandissimo in bocca al lupo per il suo futuro!
Se apprezzate queste interviste e ne volete leggere sempre di più, potete sostenermi con una piccola donazione! 🤗

Forza Alice, nonostante gli errori sei stata fantastica, noi ti aspettiamo! Una fan 💕
Video inedito di un corpo libero di Alice (io in fissa con questa canzone ora!)
https://www.instagram.com/p/DF5OCK4tocJ/
Lei è una grande ginnasta e mi piace moltissimo, ma è un po’ insolito che non sappia fare i giri in attitude🤷
Penso che il non saper fare in questo caso si intenda come “non saperne fare abbastanza e abbastanza bene che valga la pena inserirli nell’esercizio”. Ogni ginnasta ha delle BD che le riescono meglio o peggio, non penso ci sia nulla di strano. Se ci pensi ad esempio né Varfolomeev né Raffaeli né Nikolova negli ultimi anni hanno avuto dei giri in attitude nei loro esercizi, preferendo magari dei giri panché o tilt.
Vorrei vedere Raffaeli provare il giri in attitude
Tante non sanno fare il giro pance ‘ anche se lo eseguono ugualmente ..
Già… Non ci resta che aspettare e vedere
In bocca al lupo Alice!! Sei proprio una bella persona!
Alice ti auguro il meglio. Esprimi una ginnastica ritmica unica, non vedo l’ora di vederti al campionato di serie A. Credi in te stessa, lavora duro e stupiscici con la tua coordinazione, leggerezza, fluidità e ampiezza!
Ti auguro di rappresentare l’Italia ai mondiali e a LA 2028.
Complimenti alle tue nuove allenatrici che ti hanno dato il tempo di riprenderti e ora ti stanno preparando per le migliori pedane nazionali e internazionali.
brava Alice! ho seguito la gara al Cup Olympia ’74 live in streaming domenica scorsa grazie al link postato da Beatrice…l’audio, antipatico, non mi ha permesso di apprezzare completamente l’interpretazione dei brani scelti. Per Alice non c’è stata gara, nel senso che il suo progetto in pedana è stato notevolmente più espressivo e ben sostenuto da una frizzante intensità ginnica.
ps “Creep” di Tom Yorke, forse troppo impegnativa, meglio nell’interpretazione jazz di Haley Reinhart (🫢 pignoleria)
Grazie Beatrice e Alice per questa bellissima intervista! Io seguo Alice con grande passione ed interesse fin dai suoi esordi e sono tutta un “wow” ad ogni sua esibizione, proprio come il pubblico sugli spalti durante quella esibizione al campionato francese, estasiato nel vedere quella bambina volteggiare in pedana con estrema eleganza e “facilità”.
È stato per me motivo di grande gioia vederla tornare in pedana dopo il “fattaccio” ed assistere alla sua rinascita! Penso che Alice sia un grande esempio di forza e resilienza in questo mondo complesso, dove troppo spesso ci si dimentica dell’importanza del supporto psicologico ed emotivo a ragazze che già a 16/17 anni (se non prima) sono lontane dalla proprie famiglie, dalla scuola, dalla socialità per inseguire il sogno di calcare le grandi pedane nazionali/internazionali. Credo sia giunta l’ora di considerare questi aspetti importanti tanto quanto lo svolgere ventordici ore di allenamento a settimana!
Complimenti Alice per il tuo percorso, che tu possa raggiungere con la stessa gioia e serenità che traspare da questa intervista tutti i tuoi sogni (io continuerò a fare “wow” dal divano – e spero un giorno anche dal vivo -davanti alle tue esibizioni) 💜
Alice sei semplicemente unica … al di là di qualsiasi codice e di qualsiasi punteggio, nessuna risplende in pedana quanto te!
Bellissima intervista, brava Alice! Non vedo l’ora di vederti alla Serie A.
Alice, Tara e Viola che andranno con Sofia Raffaeli alle Olimpiadi del 2028
Alice
Sperando che venga fatto un lavoro “a lunga visione” sulle ginnaste, ad andare sarà l’Italia. Investire sulle ginnaste vuol dire anche assicurarsi non uno ma due posti (questa volta li abbiamo ottenuti di diritto per merito di Raffaele). Quindi più risultati la federazione ottiene gli anni prima, più possibilità di scelta abbiamo.
Concordo sul lavoro a lungo termine che deve essere fatto, soprattutto ora che abbiamo diverse ginnaste, più o meno di pari livello, a contendersi le opportunità internazionali.
Attenzione però che non abbiamo ottenuto nulla “di diritto” per merito di Raffaeli: per le Olimpiadi, Raffaeli ha conquistato un pass, Baldassarri un altro. Avere una ginnasta forte non concede quote aggiuntive, vanno tutte guadagnate.
Detto ciò, le Olimpiadi sono ancora molto lontane e al momento non abbiamo nemmeno le regole per la qualificazione. Ci sono tre Mondiali, quattro Europei e una ventina di World Cup prima di arrivare a Los Angeles: godiamoci il viaggio, senza avere fretta di prendere decisioni prima ancora di vedere le nostre ginnaste gareggiare.
Cara Alice, buona fortuna per tutto! Di cuore, da una mamma.
Alice sei magia, poesia, arte e bellezza! Guardarti è sempre un’emozione immensa. Riesci a coccolarmi cuore e anima. Ti auguro un futuro luminoso e pieno di soddisfazioni!