Mio marito e io siamo sempre state persone attive: lui ciclista e “multisportista”; io con l’hobby della corsa e delle lunghe passeggiate. Ma quando 8 anni fa la ginnastica ritmica è entrata nella nostra famiglia non avrei mai immaginato quanto lo sport avrebbe invaso le vite, le auto e le routine di tutti noi. Ma proprio tutti, anche del nostro cane.
Perciò, fermati a leggere, genitore di futura ginnasta! Adesso ti dirò tutto quello che devi sapere prima che tua figlia o tuo figlio calchi le pedane per la prima volta.
Il giorno in cui mia figlia mi disse che le sarebbe piaciuto fare ginnastica ritmica pensai –Bene! Praticherà uno sport sano e sicuro dove non si corre il rischio di bagnarsi sotto la pioggia in pieno inverno o di prendere una gomitata sul naso dal giocatore della squadra avversaria. Noi non saremo impegnati tutti i weekend per le partite e lei potrà godersi anche un po’ di tempo con la famiglia e i giochi–
Il primo anno, in effetti, è andata così: allenamento due volte a settimana; due saggi all’anno e tre mesi di ferie. Sembrava tutto paradisiaco: noi a guardare la nostra piccolina volteggiare goffamente in pedana facendole un servizio fotografico degno delle Farfalle alle Olimpiadi e lei con il suo piccolo zainetto contenente solo una bottiglietta d’acqua e un paio di calze. Anche le relazioni sembravano migliorate: ci piaceva avere conoscenti tra gli altri genitori e i familiari con i quali si chiacchierava piacevolmente dopo il lavoro tra un caffè e un pasticcino al bar della palestra.
Poi Bimba è diventata più esperta, più brava, più grande e più appassionata e, in men che non si dica, mi sono ritrovata non più solamente sua madre ma mamma di ginnasta agonista.
Cosa cambia? Tutto: i ritmi, l’organizzazione, le ansie, le abitudini ma, soprattutto, il modo in cui si vive la quotidianità. Eccoti un elenco di 10 cose che devi sapere e che non sono più le stesse quando diventi la mamma di una ginnasta.
#1 L’armadietto delle medicine
Prima di diventare mamma di ginnasta, il mio armadietto delle medicine era in bagno: un piccolo spazio con due scatole di antipiretici, una pomata antibiotica per le piccole ferite, del disinfettante e dei piccoli cerotti. Adesso non abbiamo più un armadietto delle medicine, ma vari ripiani pieni di: ghiaccio spray, ghiaccio istantaneo, borsa del ghiaccio, 3 tipi di arnica, cerotti, cerotti resistenti all’acqua, cerotti scaldanti, bende, fasce e tutori, prodotti per le vesciche, soluzioni cutanee, soluzioni miracolose e un’enciclopedia medica con il numero di telefono del fisioterapista appuntato in ogni pagina. Attenzione: tutti questi rimedi sono stati usati almeno una volta.
#2 La musica
Hai presente quando sei al centro commerciale e c’è la musica in sottofondo? Se non è assordante, come spesso accade, ti piace, la fischietti e pensi semplicemente se è di tuo gusto oppure no. Qualche volta puoi chiedere al commesso o alla commessa di parlare più forte oppure ti piace così tanto che ti specchi in una vetrina e fai qualche smorfia cantando. Nel momento in cui la ginnastica ritmica entra nella tua vita e sei con la tua ginnasta la musica non è più semplice musica ma è tutta potenziale musica da esercizio.
Succede, quindi, che in qualunque posto ci si trovi (in spiaggia, al museo, in una piazza) lei ti guardi e dica –Bella questa canzone, sai cosa ci vedo? Un esercizio con il nastro– Si toglie la sciarpa e si lancia in una performance acrobatica di fronte al Castello Sforzesco tra mille piccioni svolazzanti in fase di digestione: Lei con i capelli a favorire la pulizia delle strade e tu che cerchi in borsa le salviette igienizzanti in cui la vorresti avvolgere dopo.
#3 Il soggiorno-palestra
L’ispirazione ginnica, come dicevo più su, avviene ovunque: dai raptus di spaccate sospese sui divani alle verticali al muro. In particolare, dalle restrizioni per il Covid, ovvero dall’avvento dell’allenamento digitale, il tappeto ginnico è stato istituzionalmente collocato in soggiorno pronto per essere aperto in ogni momento utile. Del resto, come non sfruttare la visione di un film per fare dello stretching? E delle capovolte? E delle rapide rovesciate o una serie di addominali? Ovviamente, ben presto gym-mat è stato invaso anche da fune, palla e cerchio. Le clavette, no: sono state bandite da quando ha quasi ucciso il cane con una presa sbagliata.
#4 Lo shopping
Da quando siamo nel tunnel delle competizioni il mio shopping è cambiato. Avevo una passione per borse non proprio a buon mercato ma ho dovuto adeguare il mio budget in favore dei body da gara: individuali o di squadra ogni anno c’è da scegliere, selezionare, negoziare, provare a infilarle il body precedente. Sono delle opere d’arte ma quanto costano! Non immagini il lavoro che c’è dietro: la cura, la creatività e la pazienza per incollare e cucire uno per uno quegli strass secondo un disegno ben preciso. Al body poi vanno aggiunti i gadget di squadra, i completi dall’allenamento e centinaia di calze: un noto franchising di intimo nella mia città mi ha quasi proposto di diventare azionista!
#5 L’automobile-spogliatoio
La palestra è a 20-30 minuti di viaggio da casa; quindi, se a scuola c’è il tempo pieno la mia macchina è uno spogliatoio su ruote. Parcheggio in doppia fila, lei salta sul sedile posteriore lanciando lo zaino nel portabagagli e poi si cambia in perfetto stile Dirty Dancing. Alcuni giorni facciamo anche i compiti, la merenda, la cena e quasi ci dispiace dover rientrare in casa per dormire la notte.

#6 Le forcine
Non c’è luogo interno o esterno alla nostra abitazione dove io non trovi forcine, retine ed elastici per capelli: in lavatrice, in auto, nella mia borsa, sul divano, tra i cuscini del divano, nella cuccia del cane [masticati], tra le coperte, sui tappeti e persino nel vaso del basilico in giardino. Credo che con tutto il metallo recuperato dalla dispersione di forcine potrei farci la serranda nuova del box.
#7 La respirazione
Tra allenamenti, scuola, lavoro e riunioni di ogni ordine e grado, la giornata della mamma di una ginnasta è sempre al cardiopalmo. La frase più pronunciata a casa mia è –Sbrigati che siamo in ritardo!– Ovviamente anche il fiato ne risente: si è sempre di corsa! Ma la cosa peggiora notevolmente durante una gara perché alla mamma di una ginnasta la respirazione non è consentita. Specialmente quando sua figlia è in pedana e:
lancia la palla e fa un giro una ruota, un enjambe, due spaccate, otto piroette, 15 equilibri, una partita a scacchi usando gli alluci e poi la deve riprendere tra le ginocchia, sulla nuca, con un piede solo, senza mani, senza piedi e senza ginnasta.
La verità è che sicuramente il lancio dura un decimo di secondo ma tu che la guardi, che le hai massaggiato la schiena, che le hai incerottato le sue piccole dita, che hai fatto un mutuo per pagare il fisioterapista, lo percepisci come se fossi Sandra Bullock in Speed. Il brutto [ma anche il bello] è che conservi quest’ansia anche per tutte le altre ginnaste in gara.
#8 Il cane
Come dicevo all’inizio, anche la vita del cane cambia. Tra forcine nella cuccia, clavette dalle quali scappare e domeniche non più passate al parco a correre ma seduto sugli spalti di un palazzetto, puoi ritenerti fortunato che non componga con le sue stesse zampette il numero dell’associazione “Amici di Fido” per chiedere di essere riadottato. A dire il vero ben presto capita che diventi persino una mascotte e sia costretto a indossare i colori della squadra e, durante le trasferte, gli toccherà farsi coccolare da tutte le bambine e le ragazze presenti. Sarà per questa ragione che ha smesso di giocare con la palla e ora quando ne vede una la teme?
#9 Il cibo
È un argomento delicato, specialmente di recente e io stessa ho assistito a scene che mi hanno fatto rabbrividire. Però si deve dire: un’alimentazione sana per una o un atleta è importante. Non è non nutrirsi o farlo pochissimo, bensì si tratta di mettere nel carrello alimenti sani e nutrienti che riempiano frigorifero e dispensa ed essere pronti a cucinare di più evitando il junk-food. Questo, nella mia famiglia, non è stato un problema insormontabile ma ci ha trascinato in loop di dipendenza da alcune prelibatezze consigliatissime dai nutrizionisti come le Bacche di Goji, l’avocado, i pinoli. Ecco hai idea di quanto costino al kilo? Ti dico solo questo: per il prossimo anniversario fatti regalare un collier di pinoli: è un investimento.
#10 Vita sociale: gli amici e i parenti penseranno che tu sia pazza
Accade che per gli impegni sportivi di mia figlia sia costretta a rinunciare a week-end e vita sociale.
Parenti e amici spesso non capiscono perché la ginnastica sia una parte così importante della nostra vita!
Insomma, è costosa, richiede tempo e impegno costanti, una buona dose di tolleranza per dei protocolli d’allenamento spesso rigidi e notevoli abilità consolatorie nelle delusioni. Ma la fiammella verde e sempre viva negli occhi di chi la pratica e le emozioni che proviamo noi genitori nel vedere queste atlete così appassionate e forti non ha prezzo. E credo che questo valga per tutti i genitori di ragazzi che praticano sport.
Facciamo qualche capriola anche noi, certo! Ma è il solo modo che abbiamo per guardare il mondo dalla loro prospettiva. Non è poi così male, no?
A cura di Loredana Parolisi – website
Genitori di ginnaste, vi ritrovate nelle parole di Loredana? Fatecelo sapere nei commenti!
Ciao a tutti, approfitto di questa sezione commenti aperta perché ho appena letto delle dichiarazioni sconcertanti di Kristina Ghiurova, comparse sia sulla sua pagina (pubblica) di facebook sia su un articolo di giornale.
https://www.lastampa.it/sport/2023/09/21/news/caso_ritmica_parla_kristina_ghiurova_fabriano_mi_ha_cacciata_volevo_continuare_ad_allenare_milena_e_sofia_ma_me_lhanno_-13397707/amp/
Kristina racconta di essere stata cacciata da Fabriano già mesi fa..
Non so più cosa pensare, so solo che questa situazione mi mette molta tristezza e non è giusto che una persona come Kristina, che ha fatto tanto per questo sport, viva questa brutta situazione.
Ciao RgAlee, rispondo a te ma mi permetto di rivolgermi a tutti noi, pur non avendo nè titolo nè autorità per dettare la linea della conversazione nè per moderare che è facoltà e onere solo di Beatrice.
Facciamo che per l’enorme ammirazione e l’affetto che so tutti noi proviamo per Kristina Ghiurova evitiamo ogni commento a questa vicenda?
Come te, anch’io come altri, ho letto quelle dichiarazioni e altre degli scorsi giorni su social e chat.
Ora ignoro come stiano effettivamente le cose ma l’impressione che credo balzi subito alla testa e al cuore è che Kristina non sia serena in questo momento e meriti – come ci succede per parenti e amici nei momenti di difficoltà – ogni nostro sforzo per difenderne dignità e riservatezza.
Dare risalto a questa vicenda, alle sue dichiarazioni o post recenti, mi sembra proprio un atto di scortesia e di mancanza di delicatezza che Kristina non merita.
Ciao Mr Magoo, mi sono permessa di indicare quel link perché è un’intervista su un giornale, però penso tu abbia ragione, meglio non insistere ulteriormente su questa vicenda.
Mi dispiace e mi scuso se con le mie parole sono risultata indelicata o irrispettosa verso Kristina che sta vivendo una situazione già di per sé delicata, non era minimamente mia intenzione.
Ma figurati! Mi scuso io invece di aver fatto il censore senza esserne legittimato. Sono certo non volessi essere indelicata. È che, come il Grande Capi Veicolatore dai capelli rossi spesso ci ricorda, parliamo e scriviamo di persone, non di figurine.
Spettacolare! Così come un pochino di tempo fa ho avuto il piacere di apprezzare tanto la lettera del papadiunaginnasta, mi trovo ad apprezzare molto quest’altra prospettiva. Ho un debole incredibile per le cronache di cose serie infarcite di humour 😂
Mi hanno proprio fatto piegare il punto 2 (di cui, peraltro, soffro anch’io pur non essendo ginnasta né padre di ginnasta, è troppo irresistibile crearsi un’idea di esercizio e attrezzo non appena sento un brano nuovo, peccato non poterla definire deformazione professionale 😂), il punto 3 e il punto 7 il cui secondo paragrafo è proprio punto altissimo 10/10 quel “senza ginnasta” va proprio oltre l’atmosfera.
Del punto 10 amo il centro. Come ho già specificato, non sono (ancora, ma spero tanto in futuro) papà di una ginnasta o comunque un genitore, eppure, giuro, per qualche misteriosa ragione, comprendo quanto scritto se non pienamente, poco ci manca. È una delle cose che adoro dello sport in generale sì, ma nella Ritmica in particolare mi dà proprio VITA.
Grazie mille per quest’articolo, la leggerezza nel raccontare spaccati di vita è sempre apprezzatissima!
Le forcine sono l’incubo di tutti i genitori che hanno figlie che fanno quegli sport dove i capelli sarebbe meglio non ci fossero. La mia specialità era lasciarle sul lavandino, possibilmente umido, abbandonate al loro destino e pronte a produrre quelle simpatiche macchie di ruggine in eterna memoria del servizio da loro prestato. Ma quelle sul divano, incastrate tra i cuscini, che ti pungono il sedere quando meno te lo aspetti…
Brava, brava, brava! Ebbene, Loredana, dopo il papàdiunaginnasta, letto qualche tempo fa, con il tuo divertentissimo articolo prende le forme la mammadiunaginnasta, il cerchio è chiuso!
Complimenti!