Ciao, amici di BlaBlaGym! I Giochi Olimpici di Parigi si avvicinano: vi ho già parlato delle individualiste e delle squadre partecipanti a questo grande evento.
Con questo articolo vorrei invece rendere onore a quelle ginnaste che, nonostante i loro risultati, per vari motivi purtroppo quest’anno non gareggeranno alle Olimpiadi!
Chi non ha potuto qualificarsi per regolamento
Alcune ginnaste sono state escluse a priori a causa delle regole di qualificazione: Rin Keys, ad esempio, non ha neanche potuto partecipare alla qualificazione olimpica continentale. Questo perché, a differenza degli altri continenti, l’America ha assegnato le quote olimpiche già a novembre 2023, quando Rin era ancora junior. Considerando i suoi brillanti risultati di quest’anno, come l’argento ai Panamerican Games e il titolo nazionale USA, è naturale chiedersi se avrebbe avuto una chance di qualificarsi, visto che le sue coetanee degli altri continenti hanno avuto questa opportunità (e Tugoluka c’è pure riuscita).
Inoltre, è impossibile non citare il caso delle Atlete Neutrali, che quest’anno hanno potuto partecipare alle competizioni FIG, come le World Cup, ma non ai Campionati Europei, dove era in palio l’ultima quota continentale disponibile.


Chi non è stata mandata alle qualifiche
Alcune ginnaste, nonostante avessero il potenziale per ottenere la qualificazione, non hanno potuto giocarsi il pass in prima persona perché non sono state convocate dalle proprie nazioni per partecipare agli eventi qualificanti. Ovviamente, ogni Paese ha ragioni e strategie per le convocazioni: non voglio criticare le scelte fatte, ma esprimere rammarico per chi non ha potuto giocarsi il posto.
Un esempio significativo è Daniela Munits, che lo scorso anno ha sostituito egregiamente Atamanov fino agli Europei. Tuttavia, non è stata convocata per i Mondiali di Valencia, dove le è stata preferita la connazionale più esperta Katz, e quindi non ha potuto tentare di ottenere personalmente un secondo pass per la sua nazione. Quest’anno, Munits ha continuato a distinguersi, vincendo l’oro nella finale alle clavette e il bronzo alla palla ai recenti Campionati Europei; probabilmente avrebbe ben figurato anche sulla pedana olimpica.
Una situazione leggermente diversa riguarda Erika Zhailauova, che ha sfiorato il pass ai Mondiali di Valencia, risultando la seconda esclusa. Dopo questa prima opportunità, quest’anno non è stata convocata ai Campionati Asiatici per tentare di conquistare l’ultima quota in palio, in favore delle connazionali Taniyeva e Yertaikyzy.
Chi non si è qualificata per un soffio
Alcune ginnaste hanno sfiorato la quota, rendendo la mancata qualificazione ancora più dolorosa. È il caso, ad esempio, di Panagiota Lytra, una delle potenziali candidate al pass dei Mondiali di Valencia, che purtroppo ha commesso dei gravi errori proprio nell’ultimo esercizio alle clavette, salutando così la qualificazione per meno di un punto e mezzo. Alla sua ultima chance, quella degli Europei 2024, non è riuscita a dare il meglio di sé, chiudendo solo al 29° posto: un risultato di certo al di sotto delle sue possibilità.
A volte, invece, dai il tutto per tutto, ma non riesci comunque a ottenere la qualificazione. È successo a Liliana Lewinska, classe 2008, che era tra le favorite per il pass Europeo ma ha perso la quota per pochissimi centesimi di punto, seppur conducendo un’ottima gara. L’argento nella finale alle clavette, ottenuto nella stessa competizione, è una magra consolazione, ma lascia intuire il grande valore di questa atleta.
Infine, grande rammarico anche per la squadra del Giappone, che ha mancato la qualificazione continentale ai Campionati Asiatici per poco più di un punto. Dopo essere stata addirittura finalista olimpica nelle ultime 3 edizioni dei Giochi, quest’anno le ginnaste giapponesi non parteciperanno nemmeno alla competizione.


Chi ha una concorrenza interna forte
Nelle nazioni con una tradizione molto forte, il numero di ginnaste di talento è così alto che le atlete più giovani, anche se già molto competitive, devono aspettare il loro turno per emergere; con il rischio che il momento giusto non arrivi mai. La carriera di un’atleta infatti non è sempre lineare: una ginnasta magari è pronta e competitiva ora, ma non necessariamente lo sarà anche tra quattro anni.
Tra queste ginnaste c’è sicuramente Elvira Krasnobaeva, che gareggia per la Bulgaria, una delle nazioni più forti del panorama mondiale. Nata nel 2008, lo scorso anno era troppo piccola per partecipare ai Mondiali, dove le connazionali hanno vinto le quote olimpiche non nominative.
Nel suo primo anno da senior, ha già regalato molte medaglie alla sua nazione, la più prestigiosa ai Campionati Europei, il bronzo nella finale al nastro. Probabilmente potrebbe ben figurare anche sulla pedana olimpica, puntando addirittura alla finale; ma deve cedere il passo alle compagne di squadra più esperte e in lizza per le medaglie.
Chi non potrà utilizzare il pass conquistato
Finora vi abbiamo parlato di ginnaste che, per vari motivi, non sono riuscite a qualificarsi per i Giochi Olimpici. Ci sono anche alcune ginnaste che, pur avendo conquistato un posto per la loro nazione, non potranno partecipare e realizzare così il loro sogno olimpico.
Un esempio sono le titolari delle squadre che hanno gareggiato nelle competizioni di qualificazione, ottenendo il pass, ma sono state poi escluse a causa del regolamento che limita le formazioni a 5 ginnaste.
Tuttavia, il caso più eclatante è quello di Viktoriia Onopriienko, individualista ucraina già finalista ai Giochi di Tokyo. Dopo un triennio difficile, aggravato dalla situazione nel suo Paese, non è stata selezionata per rappresentare l’Ucraina, venendo sostituita dalla giovane connazionale Taiisia Onofriichuk. Sebbene quest’anno Viktoriia non abbia ottenuto i successi sperati, la notizia della sua esclusione ha sorpreso e rattristato il mondo della ginnastica ritmica, che considerava quasi certa la sua partecipazione dato il percorso seguito fino ad ora.


Auguro a tutte le atlete che non ci saranno a Parigi il meglio per il futuro: spero di vederle brillare negli anni a venire!
La mancata partenza di Viktoriia è stata davvero un colpo al cuore: per tutti i sacrifici che ha dovuto affrontare in questi anni meritava di partire. Io punto il dito sulla cattiva gestione dell’atleta da parte della federazione ucraina. Non era da meno di Taiisia, se solo si fosse pensata un po’ meglio la sua preparazione, magari evitandole di gareggiare quando non era fisicamente pronta.
Su Liliana, spero che si faccia davvero chiarezza, per amore della giustizia e della ritmica; pare che negli ultimi giorni qualcosa si sia smosso, ma certo è stato un episodio squallido e, come sempre, ci si sveglia troppo tardi.
Ho tifato Lytra con tutte le mie forze per la qualifica olimpica; spero comunque che non si ritiri e che possa riscattarsi
La gestione delle atlete ucraine è stata pessima dal momento in cui, dopo una finale splendida a Tokyo, Pohranychna è finita nel dimenticatoio in favore di altre ginnaste più allineate al gusto della scuola ucraina. Io le ricordo bene le parole della Deriu senior a proposito di come Vika e Kristina fossero due atlete “da sostituire” perchè si poteva fare di meglio. Ah sì, vedo. Una sola quota olimpica guadagnata e una ginnasta che ha dato corpo e anima scartata così. Nulla contro Taiisia, che trovo meravigliosa e che di certo merita mille e una chance, ma sono d’accordissimo con chi, qualche commento più in basso, dice che Vika p stata proprio “usata” per spettacolarizzare il dolore di un popolo e poi messa da parte quando non serviva più. Provo grande tristezza per questa vicenda
Non credo ci avanzi tempo criticare altre nazionali quando vediamo delle convocazioni nei nostri gruppi di punta di atlete che non hanno piu margine di miglioramento ma devono starci lo stesso perché sono posti prenotati..
Almeno la delegazione bulgara ha portato Krasnobaeva a Parigi come riserva, secondo me anche per farle vivere un po’ di atmosfera olimpica in vista di LA 2028. Attualmente infatti Elvira è a Parigi con il resto della squadra…
Non avrei mai pensato che Vika non sarebbe andata. Hanno anche fatto il documentario su di lei! Se non l’avete visto è qui
https://olympics.com/it/film/viktoriia-ukraine-s-olympic-hope
Il video è palesemente di parte (lo dice lui stesso), ma mette in luce il sentimento di molti.
Personalmente a me ha dato fastidio che Vika sia stata “usata” (non mi viene in mente altro termine) per fare quel meraviglioso video strappalacrime per il popolo ucraino. Poi, al momento in cui non è stata più “da medaglia” (ammesso che avesse mai avuto una possibilità , cosa che io non credo), è stata lasciata a casa. Questo potrei accettarlo e aspettarmelo da Derugina , che ha sempre fatto il bello e il cattivo tempo senza mai dare certezze (che ne so: chi fa meglio egli europei, va). Quello che davvero fa male è la strumentalizzazione del dolore. Prima faccio di te una eroina e poi ti saluto.
Mi dispiace per tutte… spero ce la facciano a Los Angeles
Vika e Lila mi hanno spezzato il cuore…