Oggi vi parliamo di una veterana delle pedane, che ha raggiunto i suoi migliori risultati proprio nella fase più matura della sua carriera!

Ciao, amici di BlaBlaGym! Oggi vorrei raccontarvi una storia a lieto fine, fatta di pazienza e perseveranza.

La strada verso il successo nella ginnastica ritmica è un percorso che si snoda attraverso varie tappe e tempi. Alcune ginnaste emergono brillantemente sin dai loro primi passi nel mondo della ginnastica, catturando l’attenzione già dagli anni da junior; altre, invece, trovano la loro strada verso il vertice solo dopo un lungo e tortuoso viaggio. Questa disparità nei tempi e nei risultati evidenzia la complessità di uno sport che richiede dedizione, resilienza e… una buona dose di fortuna!

Proprio per questo oggi voglio parlarvi di una ginnasta che ha saputo costruire il suo successo facendosi conoscere passo dopo passo, con costanza e determinazione: sto parlando di Fanni Pigniczi!

L’inizio in salita di una carriera internazionale

Fanni Pigniczki nasce il 23 gennaio 2000 a Budapest, in una famiglia che ha una tradizione sportiva: suo padre e suo nonno hanno infatti fatto parte della nazionale ungherese nel tennis da tavolo.

Fanni inizia il suo percorso internazionale al Campionato Europeo del 2014, dove gareggia individualmente con palla e nastro, non riuscendo a raggiungere le finali. In quel periodo, per la verità, sembra che le compagne di squadra Alexandra Kis e Mira Varay possano avere un futuro più luminoso rispetto a lei. Nel 2015 viene inserita nella Squadra Junior ungherese, con la quale partecipa agli Europei di Minsk e si classifica 10^, mancando di poco la finale a 8.

Il suo debutto ai Mondiali come senior avviene a Pesaro, nel 2017, dove si posiziona al 32° posto. Un inizio discreto che è seguito da un mondiale sotto le aspettative: nel 2018, a Sofia, ottiene solo un deludente 58° posto. Tuttavia già l’anno successivo, a Baku, dimostra un notevole miglioramento, qualificandosi alla finale AA e terminando al 21° posto, mentre agli Europei del 2020 chiude l’All Around con un ottimo 11° posto, anche se vanno considerate le numerose assenze a causa della pandemia.

Il 2021 segna la prima pietra miliare nella carriera di Fanni: conquista infatti una meritata quota olimpica grazie al pass continentale ottenuto agli Europei, diventando la prima ginnasta ungherese a qualificarsi dopo oltre 20 anni, dai tempi di Viktória Fráter a Sydney. Ai Giochi Olimpici di Tokyo 2021, sebbene non riesca ad accedere alla finale, dimostra la sua costante crescita raggiungendo il 20° posto nelle qualificazioni e, ai Mondiali di Kitakyushu dello stesso anno, consolida ulteriormente la sua posizione ottenendo un onorevole 14° posto.

Fanni a Tokyo 2021 – Foto di sconosciuto

La consacrazione nell’élite mondiale

Agosto 2022 segna un altro momento storico per Fanni e per la sua nazione: diventa la prima ginnasta ungherese a vincere una medaglia in Coppa del Mondo, il bronzo con il nastro a Cluji-Napoca. Ai Mondiali di Sofia 2022, stabilisce il suo record All Around mondiale, raggiungendo il 9° posto assoluto.

Nel 2023, dopo aver vinto l’oro nell’All Around e con il cerchio alle Universiadi di Chengdu, Fanni conquista un’altra preziosa medaglia: un memorabile bronzo con il cerchio ai Mondiali di Valencia, la prima medaglia iridata della sua nazione dal 1973. Ma non è finita, perché in terra spagnola Fanni si piazza anche al 16° posto All Around, vincendo così una quota per la sua seconda Olimpiade.

E così arriviamo al 2024 dove, agli Europei di casa di qualche settimana fa a Budapest, Fanni aggiunge un altro prezioso metallo alla sua collezione: l’argento alla palla, la prima medaglia individuale continentale per l’Ungheria.

Insomma: una carriera tutta in miglioramento che, forse, non sarebbe stata possibile se Fanni si fosse arresa dopo quel Mondiale 2018 andato male.

Un’altra riflessione sull’età nella ritmica

La storia di Fanni Pigniczi ci mostra che nella ginnastica ritmica il successo non ha una data di scadenza. In un mondo sportivo dove spesso si esaltano i giovani talenti, la carriera di Fanni è la prova che la perseveranza e l’esperienza possono portare a grandi risultati anche quando si è più grandi.

Il percorso di Fanni ci ricorda che, nello sport come nella vita, è importante avere pazienza e credere nel proprio viaggio, perché i migliori risultati possono arrivare quando meno ce lo aspettiamo, magari proprio quando abbiamo l’esperienza per apprezzarli di più.

Conoscevate la storia di Fanni? Fatemelo sapere nei commenti!

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Ex-ginnasta, UX/UI designer, fondatrice del blog. Orgogliosamente redhead con un sacco di lentiggini.

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bakis42
4 mesi fa

Grazie mille! Ogni volta che vedo Fanny, un film passa in sottofondo: il ricordo della leggendaria Almudena Cid… Non so perché, ma il mio subconscio sembra riconoscere delle somiglianze che vanno oltre la maturità e l’età. E segretamente, desidero che anche Fanny compia quei 28 anni fino al giorno in cui si trova per l’ultima volta sul tappeto (questa è una dichiarazione d’amore a entrambi i protagonisti).

Beatricebee
4 mesi fa
Risposta a  Beatrice Vivaldi

Qualcun@ ha visto la gara e ci può dire qualcosa in più?

JWRgfan
4 mesi fa

Mi piace davvero guardare Fanni. Ero così felice quando ha vinto un posto a Tokyo, e mi aspettavo facilmente che riuscisse a raggiungere una seconda Olimpiade dato che il suo stile è diventato così pulito, artistico e raffinato. In realtà ricordo di essere rimasto colpito dal suo stile e dal suo carattere sul tappeto quando era junior in un torneo internazionale che guardavo online

Elettradancer
4 mesi fa

È una ginnasta che adoro!!

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