Quale è l'età media di partecipazione ai Giochi Olimpici? Chi ha partecipato a più edizioni? Scopriamolo insieme in questo nuovo approfondimento!

Abbiamo spesso parlato di quanto il fattore dell’età influisca sul mondo della ritmica, in bene o in male. Cosa succede, però, quando andiamo a osservare i dati relativi alle partecipazioni olimpiche? Sono davvero le ginnaste più giovani ad avere il maggior successo? Quanto conta l’esperienza in una gara così ad alta tensione? Proviamo a scoprirlo.

L’età minima e la massima

Nel 2024 l’età minima delle Junior è stata alzata da 13 a 14 anni. Quando ne abbiamo parlato, l’opinione comune era che si dovesse aumentare anche l’età per la categoria Senior. Se siete di questa opinione, non sarete felici di scoprire che l’età minima per partecipare alle competizioni Senior è stata, per un lungo periodo, ancora più bassa.

Tra le più giovani partecipanti alle Olimpiadi per la ritmica, infatti, troviamo numerose quattordicenni. La più giovane in assoluto è stata la ginnasta francese Céline Degrange 🇫🇷, che prese parte ai Giochi di Barcellona 1992 ad appena 13 anni e mezzo (qui trovate un suo video). Oggi, a quest’età, le ginnaste sono fortunatamente considerate pre-Junior, ben lontane da pedane di questi livelli.

Una volta che l’accesso alla categoria Senior è stato spostato a 16 anni, le individualiste più giovani sono state sedicenni o diciassettenni. Soltanto a Tokyo 2020 si è sfondato il muro della maggiore età, con tutte le individualiste al diciottesimo anno di età. Questo è stato sicuramente in parte dovuto al posticipo dei Giochi Olimpici, ma dimostra che con l’aumentare dell’età non si perde di qualità.

Tra le squadre, l’età delle componenti più giovani non ha subito forti variazioni, ma è tra le ginnaste più esperte che troviamo, invece, netti aumenti. Nelle ultime edizioni, infatti, è sempre più comune trovare ginnaste ben oltre i 20 anni sia tra le individualiste che nelle formazioni delle squadre. A Rio 2016 si è sfondato per la prima volta il muro dei 30 anni grazie all’individualista Carolina Rodriguez 🇪🇸. A Tokyo Anastasia Maksymova 🇷🇺 è stata la prima ginnasta di una squadra a superare i 30 anni, mentre Rut Castillo 🇲🇽, con i suoi 31 anni, detiene il record per la ginnasta di ritmica più “anziana” a prendere parte alle Olimpiadi.

Chi ha partecipato a più edizioni

Sebbene non sia una regola assoluta, l’aumento dell’età delle ginnaste è legato anche al maggior numero di partecipazioni alle Olimpiadi. Con il cambio di codice a ogni ciclo olimpico, è difficile per le ginnaste rimanere in cima alle classifiche e spesso si sceglie di ritirarsi dall’attività dopo aver raggiunto le Olimpiadi una prima volta. Tuttavia, col passare degli anni sempre più ginnaste si sono rimesse in gioco, puntando a una seconda o terza edizione dei Giochi.

Nel grafico è indicato il numero di ginnaste che, in quell’anno, avevano già preso parte a una o più edizioni dei Giochi. Sebbene inizialmente i casi fossero molto rari, sono divenuti sempre più frequenti, soprattutto tra le componenti delle squadre.

Il record di partecipazioni alle Olimpiadi rimane quello di Almudena Cid Tostado 🇪🇸, con ben 4 edizioni, dal 1996 al 2008. Tra le individualiste, altre tre ginnaste hanno gareggiato in 3 Olimpiadi: Lenka Oulehlová 🇨🇿 (1988, 1992, 1996), Viktoria Frater 🇭🇺 (1992, 1996, 2000) e Neta Rivkin 🇮🇱 (2008, 2012, 2016).

Sebbene nessuna componente di una squadra sia mai riuscita a raggiungere il record di Cid, ben 5 ginnaste hanno raggiunto quota 3 edizioni. Ad aprire la strada sono state le compagne di squadra Elisa Santoni e Elisa Blanchi 🇮🇹 (2004, 2008, 2012), seguite a stretto giro da Olena Dmytrash 🇺🇦 (2008, 2012, 2016) e, in seguito, da Anastasia Bliznyuk 🇷🇺 e Rie Matsubara 🇯🇵 (2012, 2016, 2020).

Da segnalare, inoltre, anche il ristretto numero di ginnaste che hanno partecipato a più edizioni delle Olimpiadi, ma in competizioni diverse. Yukari Murata 🇯🇵 ha partecipato nel 2000 con la squadra e nel 2004 come individualista, così come Alina Maksymenko 🇺🇦 tra il 2008 e il 2012. Percorso inverso, invece, per Katerina Pisetsky 🇮🇱 che dopo aver partecipato come individualista nel 2004 passò alla squadra per il 2008. Percorso unico, invece, per la già citata Carolina Rodriguez 🇪🇸: dopo una prima partecipazione con la squadra nel 2004, è infatti tornata sulla pedana olimpica come individualista sia nel 2012 che nel 2016.

Santoni e Blanchi a Londra 2012

L’età media delle ginnaste

Tenendo in mente tutto questo, quindi, non stupisce che, rispetto alle prime edizioni dei Giochi, l’età media nelle individualiste olimpioniche si sia notevolmente alzata. Ha superato stabilmente i 20 anni in tutte le ultime edizioni e sfiorato, a Londra 2012, i 22 anni. Il dato più interessante, però, è che l’età media delle finaliste e delle ginnaste che hanno raggiunto il podio è altrettanto cresciuta. Anzi, chi raggiunge i risultati migliori è solitamente tra le ginnaste più grandi: l’esperienza, quindi, è un elemento fondamentale per assicurarsi dei buoni risultati.

Questo fatto è ancora più evidente tra le squadre, in cui l’età media si è alzata in maniera costante e inarrestabile. L’età media del podio, in particolare, è passata da 17 anni di Atlanta 1996 ai quasi 23 di Tokyo 2020, senza mai tornare indietro. Evidentemente, ancor più che per le individualiste, è importante che la squadra sia ben amalgamata ed esperta, capace di gestire l’emozione della gara e gli eventuali errori.

Fare ritmica ad alti livelli sopra i 20 anni, quindi, si può. E anche con ottimi risultati!

Uno sguardo a Parigi

In nessuno di questi grafici sono stati inclusi i dati relativi alla prossima edizione dei Giochi, semplicemente perché sono ancora provvisori. Possiamo però provare a fare delle previsioni, basandoci sulle individualiste che hanno conquistato il pass olimpico e sulle formazioni delle squadre che hanno partecipato ai campionati continentali.

L’età media delle squadre dovrebbe rimanere appena sopra i 20 anni, in lieve calo rispetto alle ultime edizioni. Quella delle individualiste, invece, dovrebbe attestarsi sui 21 anni e mezzo, la più alta dopo quella di Londra 2012. Le più giovani potrebbero essere le neo-Senior Kira Shyrykina 🇺🇦 e Amaliya Mamedova 🇺🇿 per le squadre (entrambe in squadra ai Mondiali Junior dello scorso anno), accanto all’individualista qualificata tramite gli Europei (che non è ancora stata ufficializzata). La ventottenne Alessia Maurelli 🇮🇹 e la trentenne Ekaterina Vedeneeva 🇸🇮 sarebbero invece le ginnaste più esperte.

Complice anche il ciclo olimpico più breve del solito, potremmo avere ben 7 individualiste e 14 ginnaste della squadra alla loro seconda Olimpiade, oltre a Lidiia Iakovleva 🇦🇺, che da individualista è passata alla squadra. Tra loro, Alessia Maurelli e Martina Centofanti 🇮🇹 raggiungerebbero le colleghe Santoni e Blanchi a quota 3 Giochi.

Per quanto rimanga un mondo estremamente giovane, insomma, qualcosa sembra stia cambiando, seppur lentamente. Le giovani debuttanti si devono confrontare sempre più con le veterane, che non sembrano pronte a rinunciare al testimone tanto facilmente. Come sempre, le Olimpiadi segneranno la fine e l’inizio di una nuova mini-epoca; ma forse, chissà, non così tanto giovane.

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Appassionata di sport per DNA, patita di ritmica per scelta.

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Beatrice Vivaldi
3 mesi fa

Questi dati sono sicuramente un ottimo spunto di riflessione anche per l’evoluzione futura di questo sport: spero che chi di dovere ne tenga conto! 😉

Theleanansidhe_Chiar
3 mesi fa

Adoro questi articoli, che inoltre mi permettono di gongolare perchè le statistiche sono dalla mia parte ehehehehe. Per me le olimpiadi sono prove, per la ritmica, di maturità: non è come una finale d’attrezzo in cui ti giochi il tutto e per tutto e “o la va o la spacca”, qui serve la testa, e la testa, salvo rari casi, arriva con l’età. Disputare l’all around vuol dire mantenere una concentrazione altissima e saper andare oltre ad eventuali errori.
Stesso discorso per le squadre, che però hanno la fortuna di avvalersi del gruppo stesso come scrigno di esperienza, quando sono di età mista. Penso ad esempio a una Maurelli, che è entrata ventenne, se non sbaglio la più giovane dopo Lodi, e ora ha 28 anni, e rappresenta lei stessa la più “esperta”. O a una Maksimova e a una Blyzniuk, riconvocate dopo ventimila cambi di ginnaste, in una squadra composta anche da atlete con quasi 14 anni in meno. In un certo senso è un passaggio di testimone “in divenire” interno alla squadra.

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