Come funziona la ritmica negli altri Paesi? A raccontarcelo oggi è Martina, che nel 2019 ha fatto un'esperienza in Germania!

Ciao a tutti! Mi presento: mi chiamo Martina e sono una ragazza di 22 anni con una grande passione per la ginnastica ritmica. Sono nata e cresciuta in Alto Adige, in cima alla nostra bella Italia, ma da un paio di anni mi sono spostata a Ferrara per studiare Farmacia all’università. 

Oggi, grazie all’opportunità che Beatrice mi ha dato, vi racconterò un po’ di me e soprattutto dell’esperienza ginnica che ho vissuto a Berlino nel 2019.

Mettiamo a confronto la ginnasta ritmica tedesca di allora con quella di oggi!

La mia storia

La mia storia con la ginnastica è iniziata molto presto. Avevo solo 4 anni quando mia mamma ha portato me e mia sorella al corso di ginnastica. Ho seguito il corso al livello baby e poi ho iniziato a praticare ginnastica artistica a livello preagonistico. 

Durante un saggio di fine anno, come ospite d’eccezione, la mia società aveva invitato la pluricampionessa italiana di ginnastica ritmica Julieta Cantaluppi ad esibirsi. Ero rimasta totalmente affascinata da lei e la bellezza delle cose che faceva con il nastro mi avevano incantata. Di quel saggio conservo ancora gelosamente una foto autografata di Julieta e il ricordo della mia compagna di corso che mi aveva detto ridendo: “Chiudi la bocca che entrano le mosche”!

All’età di 11 anni mi sono finalmente iscritta al corso di ginnastica ritmica ed è nato un vero e proprio amore che vive in me ancora oggi. La mia carriera da ginnasta è terminata, purtroppo, solo 8 anni dopo ma non ho mai lasciato la mia amata palestra. Infatti, ho iniziato subito il mio percorso da allenatrice; un percorso che ho avuto la fortuna di poter continuare una volta trasferita a Ferrara. Oggi ho il piacere di allenare bimbe e ragazze di tutte le età nella nuova società. Nel mio cassetto rimane custodito il sogno di diventare giudice internazionale!

La ritmica nella scuola tedesca

Nel 2019, a 17 anni, ho avuto l’opportunità di poter vivere un’esperienza di studio all’estero a Berlino, in Germania. Ho frequentato per 3 mesi come Gastschulerin (studentessa ospite) l’undicesima classe del Gymnasium (liceo), che in Italia corrisponde alla quarta superiore. Una “chicca” della scuola tedesca? Beh, sicuramente il fatto che ogni alunno della Oberstufe (ovvero di undicesima e dodicesima classe) può scegliere le materie da frequentare, in modo tale da favorire le proprie scelte per il futuro.

Tra le materie obbligatorie da scegliere, naturalmente, c’era anche Sport. La mia scuola offriva moltissimi corsi ma, con mia grande sorpresa, avevo scoperto che c’era un corso chiamato Gymnastik-Tanzen (ginnastica-danza) che comprendeva l’uso delle clavette (Keule), della fune (Seil), della palla (Ball) e del cerchio (Reifen). Senza alcun dubbio mi iscrissi all’istante!

Come sono strutturate queste lezioni di ritmica?

La lezione di ginnastica dura in tutto 90 minuti. La prima parte di lezione viene dedicata alla preparazione fisica e il compito di dirigerla viene assegnato ad una coppia di alunne, che cambia ad ogni lezione seguendo un calendario. La preparazione fisica dura più o meno 15 minuti e si divide in 2 parti: quella di riscaldamento, con esercizi come corsa, squat e salti, e quella di stretching.

Dopo il riscaldamento segue la parte della lezione più interessante in cui si fa pratica con gli attrezzi. A ogni lezione si cambia l’attrezzo, in base a quello che la professoressa decide di studiare. Durante questa parte si analizzano bene tutte le tipologie di maneggi possibili con l’attrezzo scelto, come le circonduzioni, i salti attraverso l’attrezzo, i rotolamenti e i lanci, inoltre si provano i maneggi da eseguire durante una difficoltà di corpo.

Come viene valutata la ritmica a scuola?

Essendo una materia scolastica esistono due tipologie di valutazione: scritta e pratica. Per la valutazione scritta la professoressa consegna le schede contenenti il materiale da studiare. In queste schede ci sono tre parti: degli accenni storici sulla ginnastica ritmica; i punti da seguire per creare un esercizio, per esempio che l’esecuzione deve contenere dei cambi di spazio, tempo e forme; le tipologie di difficoltà di corpo (salti, equilibri e giri) e come devono essere eseguite.

La valutazione pratica è divisa anch’essa in due parti: la valutazione della preparazione fisica e quella dei veri e propri esercizi, individuali e di squadra. La parte più interessante, cioè quella degli esercizi, non viene valutata al momento, ma la professoressa registra l’esercizio e alla lezione successiva riporta i risultati con le varie correzioni. Per questa prova si ha la possibilità di scegliere l’attrezzo e la musica che si desidera. Il compito è quello di creare un esercizio completo, con minimo 3 difficoltà di corpo e che segua tutti i punti obbligatori assegnati; ad esempio, la difficoltà di salto deve essere una combinazione di 2 diversi salti ed è inoltre obbligatoria la presenza di un’onda. L’insegnante valuta anche la pulizia della ginnasta durante l’esecuzione, ovviamente in modo grossolano trattandosi di una materia scolastica facoltativa.

Per la valutazione degli esercizi di squadra, composti da due a quattro ginnaste, viene tenuto conto dell’utilizzo dello spazio a disposizione, visto che nei requisiti c’è l’obbligo di lavorare in diagonale, in cerchio oppure in griglia. Tutto ciò che riguarda scambi di attrezzi e collaborazioni è invece opzionale.

Martina a Berlino

La gara che ho visto a Berlino

All’epoca della mia esperienza a Berlino, ho potuto constatare che la ginnastica ritmica non era molto conosciuta e seguita; la mia famiglia ospitante sapeva cosa fosse a grandi linee, ma ho comunque dovuto spiegare qualche dettaglio in più. Oggi sicuramente viene percepita in diverso modo, visti i grandissimi risultati raggiunti dalla giovanissima neo-campionessa del mondo Darja Varfolomeev assieme al suo braccio destro Margarita Kolosov.

Nel dicembre del 2019 ho assistito ad una competizione di ginnastica ritmica che si è svolta a Berlino: in particolare si trattava della seconda tappa delle qualificazioni per la prima edizione della RSG Bundesliga, la Serie A tedesca, che sarebbe partita l’anno successivo. Alla competizione avevano partecipato una decina di team del nord della Germania, che avevano fatto gareggiare le loro migliori ginnaste.

Da spettatrice avevo potuto constatare che la ginnastica ritmica tedesca non era sviluppata quanto in Italia. Il livello delle ginnaste in generale non era molto alto ma erano da apprezzare sicuramente le maestrie ed i rischi molto innovativi! Alcune ginnaste si distinguevano dalle altre per la loro flessibilità corporea e per le loro BD. Il punteggio più alto della giornata era stato raggiunto da una ginnasta di Francoforte di origini ucraine, che alle clavette aveva ottenuto 16.700 (ovviamente con il vecchio codice).

Se ve lo state chiedendo, alla competizione per mia sfortuna non erano presenti né Margarita Kolosov (l’allora detentrice del titolo nazionale tedesco di classe 2004) né Darja Varfolomeev (classe 2006). Per qualificare il loro team (Berliner TSC) alla Bundesliga avevano gareggiato le loro compagne. Le due attuali punte di diamante della nazionale tedesca erano infatti reduci dai campionati mondiali juniores di Mosca, dove avevano raggiunto la 15esima posizione nella classifica per team.

L’ascesa delle tedesche

Il duo Varfolomeev-Kolosov, allenato dalla medaglia olimpica d’argento di Sidney 2000 Yulia Raskina, ha iniziato a dare i frutti del proprio lavoro nel 2022, aggiudicandosi svariate medaglie nelle Coppe del Mondo e agli Europei, fino a raggiungere la medaglia d’argento nella Team Competition ai Campionati Mondiali di Sofia.

In quella edizione Darja Varfolomeev, al suo primo anno come ginnasta senior, ha guadagnato le sue prime medaglie di specialità (bronzo al cerchio, argento alla palla e oro alle clavette) ed è arrivata al secondo posto nell’AA, alle spalle di Sofia Raffaeli.

Il riscatto della ginnasta tedesca non tarda ad arrivare. L’anno successivo, ai Campionati Mondiali di Valencia, si aggiudica il titolo di campionessa del mondo e riesce ad ottenere la medaglia d’oro in tutte le specialità d’attrezzo. Un risultato storico per la Germania, a cui si somma il secondo posto nel Team Ranking. Prima di allora, l’en plein di medaglie d’oro mondiali erano riuscite ad aggiudicarselo solo le ginnaste russe Evgenija Kanaeva e Dina Averina.

Le aspettative del team tedesco per la stagione 2024 sono sicuramente molto alte e, da quanto abbiamo potuto vedere dalle prime competizioni di inizio anno, Kolosov e Varfolomeev si mostrano in perfetta forma e pronte a farsi valere alle tanto sognate Olimpiadi di Parigi!

Avete altre domande per me? Fatemele pure nei commenti qui sotto!

Se anche voi vivete (o avete vissuto) all’estero praticando o insegnando ritmica e volete condividere la vostra esperienza, non esitate a contattarmi per raccontare la vostra storia!

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Studentessa solare, ex ginnasta, allenatrice e super appassionata di ritmica!

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KSVespeRG
10 mesi fa

Grazie di cuore per aver descritto la tua esperienza in Germania Martina!

Per me, resta sempre super interessante capire l’approccio degli altri Paesi (quelli, ecco, meno avvezzi) a questa disciplina!

Chissà se i successi di Darja e Margarita hanno aumentato un pochino l’interesse nazionale nei riguardi della Ritmica, un po’ come successe brevemente qui in Italia in occasione del Mondiale vinto da Sofia!

Mirjam
10 mesi fa

Chissà, forse se avessi potuto scegliere uno sport che mi interessava, le lezioni di educazione fisica alle superiori non sarebbero state un tale incubo 😅
Penso sia un’idea interessante, ma soprattutto mi sorprende molto ci fosse la ritmica, visto che appunto era ben lontano dall’essere uno sport nazionale!

Grazie mille Martina per questo racconto, mi incuriosisce sempre molto scoprire il modo in cui ci si approccia allo sport negli altri paesi!

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