Oggi vi propongo la chiacchierata con Giorgia Galli, un talento emergente che si appresta a debuttare alla World Cup di Tashkent!

Dopo Tara Dragas e Viola Sella, oggi conosciamo una nuova emergente ginnasta italiana!

Con questa intervista esclusiva, entriamo nel mondo di Giorgia Galli: preparatevi a scoprire tutto su di lei mentre risponde alle nostre domande!

Chi è Giorgia Galli?

Giorgia, ginnasta della San Giorgio ’79 Desio, sotto la guida di Elena Aliprandi ha accumulato una serie di risultati di rilievo sin dal 2018, quando si è collocata al terzo posto ai Nazionali Gold Allieve 3. Nel 2019, purtroppo, ha subito un primo infortunio al ginocchio che l’ha costretta a qualche mese di pausa dalle competizioni.

Nel 2020, ha debuttato agli Assoluti da Junior con tre attrezzi, conquistando il quinto posto nella finale al nastro. Nello stesso anno, è stata convocata per gli Europei Junior con la fune, ma la delegazione italiana ha poi deciso di non partire a causa dei rischi connessi alla pandemia. Nel 2021, insieme alla sua squadra, ha trionfato nella prima tappa di Serie A ed ha vinto il bronzo ai Nazionali Gold Junior 2. Nel 2022, pur essendo nuovamente nella rosa delle convocate per gli Europei Junior, un altro infortunio al ginocchio l’ha costretta a saltare nuovamente la competizione. Al suo ritorno, alla fine dell’anno, ha ottenuto il secondo posto ai Nazionali Gold.

Passata alla categoria senior nel 2023, Giorgia si è classificata quinta agli Assoluti e quarta sia nella finale alla palla che in quella al nastro. Lo stesso anno ha gareggiato finalmente alla sua prima competizione internazionale al Torneo “Julieta Shishmanova” il Bulgaria, guadagnando il secondo posto. Negli anni, ha preso parte alla Liga Iberdrola come ginnasta straniera. A inizio 2024 ha partecipato al Bilaterale Italia – Francia di Desio e, a fine aprile, esordirà rappresentando l’Italia nella sua prima World Cup a Tashkent.

L’intervista

Innanzitutto, volevo congratularmi con te per la gara che hai fatto in Spagna, il Torneo “Ourense A Provincia Termal”. Vuoi raccontarci un po’ com’è andata?

Avevo già partecipato l’anno scorso a questa gara e sapevo già come era strutturata: abbiamo fatto quattro esercizi il sabato e le finali la domenica. Il primo giorno sono andata bene con palla e cerchio, mentre nastro e clavette sono andati un po’ così. Il secondo giorno, alle finali, cerchio e clavette sono andati bene, mentre il nastro l’ho sporcato un po’. Comunque sono contenta perché quattro attrezzi in due giorni non sono facilissimi, e le finali della domenica erano alla mattina presto, quindi ero un po’ stanca.

Facciamo un tuffo nel passato. Come hai iniziato a fare ginnastica? Spulciando tra le tue foto ho visto che tua mamma era una pattinatrice…

Allora, il primo sport che ho praticato è stato il nuoto. Poi non so perché ho voluto provare pattinaggio sul ghiaccio, cioè mia mamma non mi ha mai detto nulla. In realtà ero portata e infatti mi avevano mi avevano subito spostato con le grandi, però era tutto troppo serio, avevo sei anni e non ero pronta per stare con quelle di dieci. Poi ho provato artistica, ma anche lì non mi piaceva; alla fine ho voluto provare la differenza tra ritmica e artistica, quindi sono andata a provare ritmica e da lì ho deciso di fare quella e basta, avevo 8 anni!

Ricordo di averti notata per la prima volta al Grand Prix di ginnastica, quando ti sei esibita insieme a Veronica Bertolini. Vorrei chiederti di raccontarmi un po’ di quella tua esperienza e del rapporto che avevi con Veronica (olimpionica a Rio 2016, ndr).

Quando ero piccola Veronica ha vissuto con noi per un certo periodo di tempo. Il nostro rapporto era un po’ distante, nel senso che io andavo a scuola al mattino e lei era in palestra, quindi non ci vedevamo molto durante la giornata. Inoltre, essendo io molto piccola, non avevamo tante cose in comune da condividere. Comunque vederla lavorare in palestra è stata un’ispirazione perché era davvero una grande lavoratrice, lei lavorava un sacco.

Un giorno che Elena (Aliprandi, ndr) era con Veronica mi sembra a una Coppa del Mondo, eravamo rimaste in palestra con un’altra allenatrice, e mi ricordo che mi ero messa a provare la palla della Vero perché la sapevo a memoria. Qualcuno mi ha filmato e le ha mandato il video, e poi hanno deciso di farmi esibire con lei al Grand Prix, visto che avevano già fatto qualcosa di simile con l’artistica. Però io mi ricordo che avevo un sacco di ansia, proprio tantissima!

Quando hai iniziato a pensare di poter fare qualcosa di importante nella ritmica?

Non ho ancora preso del tutto consapevolezza diciamo, perché comunque vedere Sofia, Milena e tutte le mie compagne, mi fa dire ok, ci sei, sei, tra sei una di quelle che comunque forse può fare qualcosa. Magari dalla convocazione per l’europeo del 2020, anche se ero sicuramente molto felice, ma non ancora del tutto consapevole.

Sei stata un po’ sfortunata da Junior: nel 2020 hai ricevuto la convocazione per l’Europeo, ma poi la delegazione italiana non è partita a causa della pandemia. Come hai vissuto questa situazione?

Diciamo che ci ero rimasta male, come penso tutte le altre, anche perché era il mio primo anno da Junior, quindi ero molto piccola. Ma Elena mi aveva parlato dicendomi che comunque non sarebbe stato quell’Europeo a cambiare la mia carriera.

Nel 2022 poi, alla vigilia del tuo secondo possibile Europeo da junior, hai subito un infortunio. Puoi raccontarci un po’ di quel momento?

È successo durante un allenamento di danza al mattino, prima di un controllo con le junior e le senior. Ero alla sbarra, ho eseguito un passaggio in plié e il ginocchio ha ceduto e sono caduta a terra. In realtà non ha fatto neanche così tanto male perché fortunatamente il ginocchio mi è rientrato subito, non come la prima volta nel 2019. La coreografa ha capito che era grave e ha chiamato ovviamente Elena. Eravamo tutti un po’ scossi, anche perché era il mese prima dell’europeo, cioè mancava veramente poco.

Dopo tutte queste sfortune, c’è stato un momento in cui hai pensato di mollare?

Appena era successo l’infortunio mi sono detta “Vabbè, ma due volte una prima dell’europeo” e ci ho un po’ pensato, ma è stato solo un pensiero sul momento. Il fatto di non partire è stato molto pesante per me. Anche se avevo il tutore continuavo ad andare in palestra, anche se tutti mi dicevano di stare ferma, appena potevo prendevo gli attrezzi in mano, e fino all’ultimo giorno ho avuto la speranza, anche se logicamente non potevo partire. Anche se c’è stato un momento di sconforto quando non sono partita, non ho mai perso la voglia di fare ginnastica.

Come è il tuo rapporto con Elena? Ovvero, quali sono le cose più belle e le più difficili del tuo rapporto con lei?

Beh, la cosa bella è che ti sa proprio ascoltare, non è del tipo che anche se dici qualcosa lei fa solo quello che vuole. Se c’è un problema, cerca sempre di capire, è molto comprensiva. Anche se sembra molto seria, con noi è davvero brava, comprensiva e tutto.

Per quanto riguarda le cose difficili, anche se non è così grave, direi che la cosa più complicata è che vuole sempre avere ragione, ma anche io! Ci sono volte in cui lei dice “No, ti ho detto di girare verso destra”, e io “No, mi hai detto di girare a sinistra”, e continuiamo così. Alla fine, mi tocca girare a destra (ridacchia). Comunque io sono sempre stata con lei, quindi mi conosce bene.

Mi piacciono molto i tuoi esercizi, sono sempre curati nei dettagli e costruiti sulla musica. Volevo chiederti se le scelte sono principalmente proposte da Elena o se partecipi anche tu in qualche modo.

Le musiche sono proposte da Elena, a meno che non trovi una musica che mi piace molto e la condivida con lei. Se anche a lei piace, possiamo usarla. Altrimenti, se non la “prende” abbastanza si cambia, ma magari rimanendo nel genere di musica proposto.

Per quanto riguarda i dettagli, è tutto curato da lei. Lei è la mente dietro a tutto, noi siamo il braccio. Lei pensa a tutti i dettagli relativi alla musica e al resto degli elementi.

Invece, sempre confrontando cose belle e brutte, quale pensi siano il tuo miglior pregio e il tuo peggior difetto come ginnasta?

Uno dei miei pregi è la capacità di saper usare bene gli attrezzi. Sono più brava con gli attrezzi rispetto al corpo. Per quanto riguarda i difetti, direi che comunque non sono scioltissima e non ho delle linee così belle.

Un’altra cosa che volevo chiederti è riguardo all’elemento Galli con il nastro. Chi lo ha inventato e come è nato?

È stato inventato tipo nel 2020, quindi un sacco di tempo fa, anche se non ricordo esattamente quando. È nato quando Salos gareggiava per noi e faceva un movimento in cui su una ripresa il nastro le si arrotolava al piede. Elena, guardando, mi ha detto “prova a farlo arrotolare al piede e poi rilanciarlo”. Alla fine ripensandoci non era affatto uguale al mio boomerang di adesso, cioè semplicemente lei lo riprendeva e gli si arrotolava al piede e basta. All’inizio, ovviamente, non mi riusciva spesso, infatti in gara l’ho inserito solo l’anno scorso, dopo tre anni. Ora mi viene abbastanza stabile.

Immagino che tu sappia che una russa l’ha riproposto e l’ha inserito nel codice dei punteggi russo con il suo nome. Suppongo che questo ti abbia fatto arrabbiare!

Sì, un po’ sì, perché alla fine, se vogliono metterlo nel codice russo, va bene, ma non dovrebbe dare il suo nome. Ormai credo che tutti sappiano che non è stata lei a inventarlo. Tuttavia, alla fine, c’è anche il lato positivo del fatto che è stato inserito nel codice russo, che è una cosa bella.

Qual è la cosa che ti spaventa di più in gara?

Il momento prima di entrare, cioè il momento in cui non provo. È bruttissimo, non mi piace! Sei ferma lì e ti passano per la mente tantissime cose sia positive che negativo, ovviamente. Alla fine, anche se non provi per quei due minuti non è che cambia qualcosa, però in quel momento che sei lì un pochino di ansia ti viene.

Se potessi creare un codice di punteggio a tua scelta, come lo vorresti?

Beh, toglierei tutte quelle ripetizioni in terra, come i rotolamenti di maestria a terra che fanno tutte. Non so, non dovrebbero farne più di due perché, secondo me, esteticamente non è molto bello. Si fanno perché valgono di più, ma secondo me alcune ne fanno troppi.

Inoltre, alzerei il valore dei rischi su tutti gli attrezzi, perché sono difficili! Ad esempio, il rischio con tre capovolte sotto attualmente vale solo 0.50 se fai lancio, capovolte e ripresa. Dovrebbe valere di più, 3 capovolte sono tante!

Parliamo un attimo della Serie A. Mi sono resa conto che sei stata un po’ la colonna portante della tua società anche già da molto piccola. Hai sentito il peso della responsabilità?

Beh, forse sì l’anno scorso, soprattutto perché Martina Brambilla aveva smesso ed Eleonora Tagliabue si allenava poco con noi perché era già in squadra. Quindi, delle ginnaste grandi, rimanevamo solo io e Gaia Pozzi, ma lei aveva fatto un anno in squadra junior, quindi alla fine ero rimasta soltanto io delle “grandi”.

Ritrovarmi senior subito così è stato un po’ destabilizzante, quindi ho sentito molto il peso della Serie A, e si è visto da come sono entrata! Quest’anno, non direi che lo sento come un peso, ma so di essere il punto di riferimento sia per le mie compagne che per le ginnaste più piccole che abbiamo in palestra. Però me lo vivo serenamente, anzi è bello per me aiutare le più piccole.

Ti piacerebbe allenare o diventare giudice in futuro?

Non lo so, al momento direi di no, ma forse tra qualche anno cambierò idea. Vedremo!

Il prossimo obiettivo è la World Cup di Tashkent: sei emozionata? Stai facendo qualcosa di particolare per prepararti a questa gara?

Sicuramente sto lavorando su tutte e quattro gli attrezzi il meglio possibile. Sì, sono un po’ emozionata perché comunque per me è la prima World Cup. Il mio obiettivo sicuramente è quello di godermela al meglio e fare quello che so fare il meglio possibile.

Ultima domanda, quella che faccio sempre un po’ a tutte perché mi piace molto: se tu potessi incontrare la te stessa bambina, che consiglio vorresti darti darle?

Beh sicuramente di non mollare o pensare un po’ di meno, perché io sono una che comunque pensa tanto, lo facevo soprattutto quando ero piccola. Quindi direi sicuramente di pensare meno e godermi di più i momenti belli, perché alla fine i momenti belli sono quelli che ti danno più emozioni, sembrano scontati ma in realtà non lo so.

Vuoi aggiungere ancora qualcosa per le tue fan che leggeranno l’intervista?

Direi sicuramente a di inseguire i propri sogni perché nulla è mai detto nella vita, quindi di non mollare mai e fare quello che più vi piace fare!

Grazie Giorgia e in bocca al lupo da tutti gli amici di BlaBlaGym!

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Ex-ginnasta, UX/UI designer, fondatrice del blog. Orgogliosamente redhead con un sacco di lentiggini.

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Sabà
6 mesi fa

Bellissima intervista! Anche io non vedo l’ora di vedere Giorgia ad una WC, sono innamorata di tutto il suo programma! 🥰

Beatricebee
6 mesi fa

Bella intervista, grazie! Io comunque lo guardo e lo riguardo, e non riesco minimamente a capire come possa fare quel boomerang 🤣

Lulu91
6 mesi fa

Che bellina Giorgia! Le auguro il meglio, e di strabiliarci tutti alla sua prima World Cup! In bocca al lupo Giorgia!

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