Ciao, amici di BlaBlaGym! Tra esattamente un mese, l’8 agosto, all’Arena Porte de La Chapelle inizieranno le gare di ginnastica ritmica, uno degli ultimi eventi dei Giochi Olimpici! Oggi, inoltre, è l’ultimo giorno utile per le Federazioni per presentare le iscrizioni definitive delle ginnaste che gareggeranno a Parigi. Insomma, manca davvero pochissimo!
Io e Beatrice siamo già in preda all’ansia: anche voi siete emozionati quanto noi? 😱
Per alleviare l’attesa, abbiamo stilato una lista delle principali differenze tra le competizioni olimpiche e quelle “tradizionali”, con una riflessione bonus da tenere a mente mentre guardate i Giochi.
#1 Non ci sono le finali di specialità
A differenza di tutte le altre competizioni di ginnastica ritmica, ai Giochi Olimpici non ci sono le finali di specialità. Le uniche medaglie assegnate sono l’oro, l’argento e il bronzo dell’All Around, ossia il concorso generale, la cui classifica viene determinata dalla somma di tutti gli esercizi eseguiti. Quest’anno, per le individualiste, gli attrezzi saranno cerchio, palla, clavette e nastro, mentre per le squadre si gareggerà con 5 cerchi e 3 palle e 2 nastri. La spiegazione di questa scelta risiede nel fatto che nella ginnastica ritmica, rispetto ad esempio all’artistica, c’è poca differenziazione tra gli attrezzi, tanto che spesso le vincitrici sono le stesse in ogni specialità.
PRO: Sinceramente, da tifose, non riusciamo a trovare nessun fattore positivo di questa scelta, se non per l’organizzazione: una durata minore delle competizioni e quindi un minor costo.
CONTRO: Ovviamente ci sono meno possibilità per le ginnaste di ottenere un risultato importante. Inoltre, nell’ultimo triennio abbiamo visto podi di specialità molto più variegati e interessanti!
#2 AA completo per due giorni di seguito
Ai Giochi Olimpici, le gare sono organizzate con la qualificazione un giorno e la finale il giorno successivo. Le ginnaste devono quindi eseguire un All Around completo per due giorni consecutivi, cosa che per le individualiste non avviene praticamente in nessun’altra competizione. In alcune gare, può capitare di dover eseguire 8 esercizi in due giorni, ma solo se ci si qualifica per tutte le finali di specialità, nelle quali comunque si gareggia per ogni singolo attrezzo e non per l’All Around.
PRO: La competizione è più breve e non spalmata su tanti giorni, cosa che permette di ottimizzare la concentrazione e le energie.
CONTRO: Le ginnaste non sono abituate a gareggiare in modo così intenso nelle altre competizioni, il che può aumentare lo stress e la fatica.
#3 Le squadre hanno una qualificazione AA
A differenza delle individualiste, spesso per le squadre non esiste una qualificazione AA: la prima competizione conta direttamente sia come qualificazione per le finali di specialità sia come classifica All Around (pensate, ad esempio, ai recenti Europei). Ai Giochi Olimpici, invece, le cose sono diverse: c’è una fase di qualificazione seguita da una finale, che determina la classifica dell’All Around.
PRO: Le squadre non si giocano tutto subito, ma hanno tempo di testare la pedana.
CONTRO: Le squadre sono abituate a dare il tutto per tutto nella prima fase, che nelle altre gare è quella più importante. Quindi una squadra potrebbe fare benissimo in qualificazione, ma poi sbagliare la finale.
#4 L’ordine degli attrezzi è uguale per tutte
Solitamente, nelle gare di ginnastica ritmica, le ginnaste si esibiscono con attrezzi alternati. Per esempio, nelle qualificazioni individuali, la prima ginnasta usa il cerchio, la seconda la palla, la terza di nuovo il cerchio, e così via. Questo sistema permette alla giuria di lavorare più velocemente, poiché ogni giudice valuta un solo attrezzo e ha tempo per completare i calcoli tra un esercizio e l’altro. Nelle finali dei Giochi Olimpici, invece, tutte le ginnaste o squadre eseguono lo stesso attrezzo in un ordine predefinito: le individualiste gareggiano prima con il cerchio, poi con la palla, quindi con le clavette e infine con il nastro; le squadre iniziano con i 5 cerchi e terminano con 3 palle e 2 nastri. La successione pre-impostata permette addirittura di “raccontare” una storia tramite gli esercizi, come ha deciso di fare Kaleyn col programma olimpico.
PRO: La classifica parziale non è falsata dalla differenza dei punteggi dei vari attrezzi, quindi non si hanno quelle situazioni per cui “per ora è davanti, ma deve ancora fare il nastro”: insomma, è più facile tenere d’occhio la situazione.
CONTRO: Questa formula può essere parecchio insidiosa per le ginnaste (anche se più spettacolare per il pubblico), perché le specialità più difficili, il nastro e il misto, sono proprio alla fine del programma e potrebbero ribaltare la classifica.
#5 Le squadre sono composte da 5 ginnaste
A partire dai Giochi Olimpici di Rio 2016, le squadre di ginnastica ritmica devono essere composte da 5 ginnaste che eseguono entrambi gli esercizi. Questo requisito ha eliminato una strategia comune nelle altre competizioni di ritmica, dove si utilizzano 4 atlete per entrambi gli esercizi e altre 2 che si esibiscono solo in uno, per un totale di 6 ginnaste.
PRO: Anche qui, non troviamo nessun pro se non per un tema di organizzazione e spese.
CONTRO: La sesta ginnasta, che probabilmente ha gareggiato nel resto del quadriennio, viene purtroppo esclusa proprio nell’evento più iconico della sua carriera sportiva.
Bonus: “L’importante non è vincere, ma partecipare”
Il motto olimpico “L’importante non è vincere, ma partecipare”, tutt’altro che casuale, racchiude in poche parole una realtà implicita dei Giochi: qualificarsi e riuscire a partecipare sono un privilegio e un risultato affatto scontato.
C’è, da un lato, l’ovvio fattore della cadenza quadriennale: nella vita di un atleta quattro anni possono essere lunghissimi. Per raggiungere i risultati sperati bisogna arrivare al massimo della forma nel momento giusto. È necessario avere la giusta combinazione di una buona preparazione fisica e mentale e una altrettanto buona dose di fortuna. In uno sport come la ritmica, che può contare su Mondiali e campionati continentali ogni anno, è una differenza non da poco.
Dall’altra parte c’è il fattore logistico: in un evento che è per sua natura fortemente multidisciplinare, il numero di atleti che possono partecipare per ogni sport è veramente ridotto. Ai mondiali di Valencia del 2023 hanno partecipato circa 230 atlete. A Parigi la ritmica avrà solo 94 quote, meno della metà rispetto ai Mondiali, che già prevedevano un processo di qualificazione.
E c’è, infine, un altro fattore da considerare, forse il meno ovvio a uno spettatore casuale: le quote olimpiche non corrispondono agli atleti più forti in quel momento in quello sport. Questo non è un errore, ma una scelta che rispecchia uno degli scopi delle Olimpiadi moderne, cioè promuovere quanti più sport possibili in tutto il mondo. Agli atleti di élite, dunque, che esprimono la massima potenzialità di ogni sport, si aggiungono rappresentanti di tutti i continenti, anche quelli ancora lontani dal podio. Non c’è niente che attiri nuovo pubblico come poter tifare per un atleta della propria nazione: per questo si cerca di dare spazio e visibilità anche a stati che non riuscirebbero a qualificarsi basandosi su una classifica mondiale. È un investimento sul futuro: un bambino che oggi vede gareggiare il proprio paese come quota Universality potrebbe, domani, qualificarsi per i propri risultati.
Le Olimpiadi cercano, per quanto possibile, di mostrarci come il mondo potrebbe essere. Sono quanto di più vicino possibile possiamo avere a un mondo utopico, per un paio di settimane. Certo, il mondo continua a girare e le competizioni non si svolgono nel vuoto: le crisi militari, politiche e ambientali non possono (e non devono) rimanere totalmente al di fuori degli stadi e dei palazzetti.
Ma il significato più profondo dello spirito olimpico è un invito alla speranza e al puntare, con la stessa dedizione e tenacia con cui si prepara una competizione sportiva, all’obiettivo di un mondo migliore.
Ciao, ho visto che il suo Pagnini _ brugnotti commenterà la ritmica su Eurosport. Si può vedere non da TV? (Sarò in ferie) . È a pagamento? Più che altro vorrei vedere non solo spezzoni di gara tra uno sport e l’altro su raiplay (giustamente la Rai deve coprire tutti gli sport e ci mancherebbe!!)
Discovery+ copre tutte le Olimpiadi, quindi puoi vedere tutti gli sport dall’inizio alla fine.
È un servizio streaming con abbonamento mensile, quindi puoi pagare solo un mese e vederlo sia da web che da app.
Non mi pagano per dirlo, per Tokyo mi ero trovata molto bene! 😂
Scusate se sono fuori argomento, ma chi viene al test event a Follonica?
I Giochi Olimpici provocano già in anticipo attività interessanti che altrimenti non accadranno: Kazakistan e Ungheria mandano i loro rispettivi migliori a Schmiden per L’allenamento finale per Parigi (allenatori inclusi). Così, al momento, Elzhana, Fanni, Daria e Margarita si stanno preparando insieme per le Olimpiadi https://www.picuki.com/media/3408977261552351382
A questo link è possibile trovare l’elenco delle iscritte ai Giochi Olimpici di Parigi:
https://www.gymnastics.sport/asset.php?id=fidb_16504
La principale novità è che per l’Ucraina è iscritta Taiisia Onofriichuk, anziché Viktoriia Onopriienko! 😱😭
Sono immensamente dispiaciuta per lei 😢
tempo fa in occasione dell’europeo al di sotto delle aspettative di Atamanov e Onopriienko, c’erano commenti che esprimevano la preoccupazione per la quota olimpica di queste sue ginnaste. All’epoca risposi che vedevo intoccabile il posto di Atamanov perché la federazione israeliana mi sembra che tenga molto alle ginnaste, dandogli fiducia e non scartandole per due brutte gare. D’altro lato dissi che invece la federazione ucraina mi ha sempre dato l’impressione di scartare le ginnaste alla prima occasione sbagliata per passare subito alla più giovane, tutelando meno le ginnaste che hanno bisogno di particolare supporto in un periodo no. Sottolineavo che questa era la mia impressione, e devo ammettere che sotto sotto speravo (e immaginavo) che alla fine Viktoria sarebbe tornata in piena forma e sarebbe stata mandata. E invece con enorme dispiacere i miei commenti si sono avverati… Se non ho capito male c’è comunque un infortunio, quindi magari se si fosse ripresa voglio sperare e immaginare che avrebbero mandato comunque lei, e che questa scelta sia stata data solamente a causa dell’infortunio. Soprattutto chi va visto il documentario uscito recentemente su Viktoria potrà capire, come mi dispiace. Spero che questa splendida ginnasta torni in forma e auguro una fantastica olimpiade a Taiisia!
Dalla storia che ha pubblicato Onoprienko mi sembra di intuire che il motivo della sua mancata nomina non dipenda dall’infortunio…
Sono immensamente dispiaciuta per lei, ha veramente dato l’anima in questi 3 anni…
Posso chiederti se hai capito quel che ha scritto in ucraino?
Io sì, ha scritto che sarebbe stata pronta a gareggiare alle olimpiadi con o senza infortuni, ma la decisione degli allenatori negli sport più importanti è una legge di cui nessuno ha il diritto di contestare. Ho tradotto solo le parole della prima parte della storia instagram
Si anche io avevo tradotto (tramite l’opzione di insta) e dice proprio così… che lei era pronta infortunata o non, ma che la decisione di un allenatore nom si nette in discussione
Grazie a entrambe! Io ancora non ci credo ☹️
piccolo off topic rispetto all’ articolo, ho letto sul sito della federazione e confermato sul sito della Fig che a Cluj Napoca sarà presente la squadra italiana ma come individualiste Sella e Dragas.
Personalmente lo ritengo giusto per loro (Tara e Viola) e corretto anche nei confronti delle nostre due prossime olimpioniche che, immagino, siano state spremute abbastanza fino alla WC di Milano ed è probabile che stiano affinando i propri esercizi nelle loro palestre.
Tornando a Tara e Viola – con qualche altra (i nomi del gruppo A sono in chiaro) – credo siano loro ai blocchi di partenza subito dopo Sofia e Milena. Più escono meglio è. In bocca al lupo!
D’accordo in generale, non in questo momento specifico. E’ l’ultimo scontro tra titani prima di Parigi, e ci sono tutte le dirette contendenti. Sarebbe il momento in cui fare i conti, guardare in faccia la realtà della forma e degli aggiustamenti altrui e rifinire al massimo per ottenere i risultati sperati – non il momento per riposare e “nascondersi”. Non fraintendetemi, non credo le nostre ginnaste vogliano o abbiano bisogno di farlo, ma questo modus operandi sembrerebbe andare in tale direzione. Non capisco proprio la logica.
Ovvio, spero vivissimamente di sbagliarmi, e che evitarsi la faticaccia sia davvero utile per le nostre!
Beatricebee, in punto di principio sono d’accordo con te ma forse la lettura di Peonia è la più corretta. Questa di Cluji Napoca è una faticaccia a pochissimo dalla partenza per Parigi. A Sofia e Milena hanno tirato il collo dall’inizio dell’anno, un pò di “riposo” (per modo di dire) non guasta per la testa e il corpo. Un infortunio dell’ultima ora vanificherebbe 4 anni di preparazione. Non c’è bisogno ADESSO di confronti o scontri fra titani, si conoscono l’un l’altra sin troppo bene. La gara che conta è a Parigi che, ormai, è dietro l’angolo.
È vero che c’è stata Milano di mezzo, e che le nostre sono apparse stanche, ma in realtà non si confrontano realmente tutte dagli Europei, o sbaglio? E son passati quasi due mesi. Mi viene da pensare che le informazioni migliori su di sé e sulle rivali, su cui poter lavorare nelle ultime due settimane, si otterranno proprio in questa gara.
Via, però, mi auguro tu abbia ragione, e che abbiano fatto una scelta informata e studiata accuratamente.
Io sono d’accordo con il non mandarle a Cluj… secondo me è una gara che può instillare dubbi e preoccupazioni per niente…
Ormai tanto quel che è fatto è fatto, anche se partecipassero a questo confronto cosa cambia? In un mese non si cambia nulla negli esercizi
Piccola nota triste: in una delle ultime piccole interview su IG (forse per Allianz? Non ricordo più), Sofia fa cenno al fatto che questa molto probabilmente sarà la sua unica Olimpiade… che mediti di darsi all’allenamento presto?
Che tristezza…
In uno degli episodi di Sognando Parigi (la produzione Rai/Allianz) dice invece che ha messo in pausa lo studio ma che riprenderà dopo Parigi perché tanto poi “ci sono altri 4 anni prima della prossima Olimpiade”!
Quindi non penso abbia intenzione di abbandonare, magari era solo un’espressione presa un po’ fuori contesto!
Perchè “tristezza”?… Io credo che dietro le parole di un’atleta così talentuosa, unica, dotata, seria e altamente competitiva quale è Sofia, la quale ha dato non solo soddisfazioni a sè stessa come ginnasta, ma lustro al movimento ginno-ritmico italiano ci sia piena consapevolezza. Di sè, appunto. E del proprio stato psico-fisico. Insomma, se un probabile addio è col sorriso, con la sua elegante manina che saluta il pubblico, coi suoi modi sempre garbati, chissà, per calarsi magari in un’altra avventura, con la gioia nel cuore di avere dato e fatto tutto ciò che si poteva. Giusto così. Parere personale.
“Come il mondo potrebbe essere…”, già.
Il mondo delle Olimpiadi, Bea e Mirjam, dovrebbe essere intanto un mondo senza guerre, almeno per la sua durata.
Nascevano cosi, nell’ottavo secolo a.c., come un omaggio agli dei dell’Olimpo. Atene e Sparta e le polis alleate alle une o alle altre riponevano le spade e si confrontavano “sportivamente” con i propri campioni. Al vincitore venivano tributati onori in tutto simili al più valoroso dei guerrieri o dei condottieri, agli sconfitti andava comunque rispetto e stima.
Altro che “crisi militari”, Bea e Mirjam, si chiamano guerre. Ci vantiamo del nostro mondo “evoluto” e “moderno” rispetto a quello antico ma oggi le armi non tacciono.
E quelle nazioni che hanno provocato il dolore di quell’immagine del bimbo ucraino ferito ma scampato al bombardamento dell’ospedale pediatrico di Kiev o di altre che ritraggono bambini impolverati e feriti sotto le macerie di Gaza, dovrebbero vergognarsi per l’eternità.
Altro che gareggiare senza bandiera o “farla franca” in toto nella compiacenza e opportunismo generali…
ho una domanda da un po’ di tempo: la ritmica credo sia ormai l’unico sport con solamente atleti di un sesso alle olimpiadi. Vi saranno “problemi” in futuro? Ad esempio essere rimossa… o aggiungeranno anche una categoria per uomini?
Il tema è molto “caldo” e dibattuto! Recentemente, qualcuno mi ha fatto notare che la ginnastica ritmica può rimanere uno sport solo femminile alle Olimpiadi perché la ginnastica, nel suo insieme, include altre discipline in cui gli atleti maschi sono rappresentati, come la ginnastica artistica (personalmente, trovo questa motivazione un po’ debole, ma questo è un altro discorso).
Tuttavia, recentemente ci sono state voci di corridoio secondo le quali la Federazione Internazionale di Ginnastica sta conducendo sondaggi informali sulla possibilità di aggiungere la ginnastica ritmica maschile alle competizioni.
Speriamo che ci siano presto belle novità a riguardo!
Onestamente, io sogno il misto… quanto sarebbe bello avere delle competizioni a due (F/M, con attrezzi diversi o uguali)?
E’ certamente arrivato il tempo di cambiare. Che sia l’introduzione della sola GR maschile o, come sogni tu, del misto F/M. Qualche giorno fa leggevo, appunto, che la GR sarà l’unica disciplina sportiva totalmente femminile presente ai Giochi di Parigi. Francamente un assurdo come incredibile è che sia durata così fino ad oggi perchè – come scriveva Beatrice – è proprio debole la scusa che artistica e ritmica sia un “mischione” unico dove ci stanno uomini e donne e allora va bene così.
Se ci riflettete, paradossalmente, siamo di fronte a una silenziosissima discriminazione di genere che questo volta colpisce il sesso maschile.
Oddio, noi maschietti, si risolvesse presto, ce la caveremmo tutto sommato… in fretta.
Pensate che la prima edizione olimpica con la presenza femminile è quella del 1900, dopo secoli di partecipazione esclusivamente maschile (in ogni senso, per secoli le donne neanche potevano assistere alle gare!), con il tennis femminile e il primo oro olimpico assegnato ad un’atleta americana.
Il misto! Voglio il misto!
Ovviamente – non prendiamoci in giro – se mai succedesse di portare la ritmica maschile ale Olimpiadi, scordiamoci le finali di specialità.
Forse dovremmo considerare da dove viene la ginnastica ritmica e quali sono le sue origini. Vorrei fare un po’ di luce sull’argomento, ma non ho una conoscenza approfondita dell’italiano e anche in inglese non mi è facile tradurre questo argomento un po’ complesso senza commettere errori. Scrivo quindi nella mia lingua madre, ma chiunque sia interessato è invitato a farlo tradurre da un programma di traduzione di sua scelta.
Die Rhythmische Sportgymnastik entstand aus der Rassen-Ideologie des Nationalsozialismus unter Hitlerdeutschland. Unter den Nazis wurde die Rhythmische Sportgymnastik für Mädchen und junge Frauen besonders gefördert: „An die Stelle athletischen Kraftaufwands trat in der Regel die rhythmische Gymnastik mit ihrer Betonung auf Harmonie und dem Gefühl, im eigenen Körper zu ruhen und Teil des Gruppenkörpers zu sein. So praktizierten die Mädchen eine organische ‚Volksgemeinschaft’, gleichzeitig war der Fluss der gymnastischen Bewegungen auf die weibliche Anatomie und die künftige Mutterrolle abgestimmt.“*)
Noch während der Zweite Weltkrieg tobte und sich die gegeneinander aufgehetzten Völker Russlands und Deutschlands gegenseitig abschlachteten, wurde in der damaligen Sowjetunion die Idee der Rhythmischen Sportgymnastik mit Interesse aufgenommen beziehungsweise umgesetzt. Bereits 1941 fanden erste Wettkämpfe dieser Sportart in Leningrad (UdSSR) statt, und es sollte bis 1963 dauern, bis in Budapest (HUN) die ersten Weltmeisterschaften ausgetragen wurden. Die Rhythmische Sportgymnastik ist also ursprünglich keine Erfindung der “Russen”, wie es immer wieder verfälschend behauptet wird (unter anderen von den Russen selbst). Die “Nazi-Sportart” war nach dem vorläufigen Ende des Zweiten Weltkriegs (in Wirklichkeit war nichts zu Ende, sondern diente der Vorbereitung auf den Dritten Weltkrieg) in der damaligen Bundesrepublik Deutschland vor allem wegen der ideologischen Schuldzuweisung erst einmal praktisch bedeutungslos. In der Sowjetunion dagegen entwickelten sich die in Westeuropa entstandenen Sportarten Eiskunstlauf und die beiden “deutschen Erfindungen” Kunstturnen und Rhythmische Sportgymnastik zu den bedeutungsvollsten Nationalsportarten. Abgesehen von machtideologischen Begriffen wie “Volksgemeinschaft” und “künftige Mutterrolle” sind wesentliche Merkmale der Rhythmische Sportgymnastik betont und bis heute erhalten geblieben. In Russland dürfte sich daran auch künftig wenig ändern, während im sogennanten “Westen” sich so langsam eine schleichende Umdeutung im Rahmen einer Agenda vollzieht. Leider begreifen wohl 90% der Bevölkerung nicht, wohin das – wie schon immer und jetzt wieder – führt.
*) Michael H. Kater: Hitler-Jugend. Primus-Verlag, Darmstadt 2005, ISBN 3-89678-252-5
Michael Hans Kater è uno storico tedesco-canadese residente in Canada che ha svolto ricerche e pubblicato su vari argomenti legati al nazionalsocialismo.
Okay und dann? Es ist ja interessant aber ich verstehe nicht, was das mit dem Konzept der Einführung männlicher Rhytmische Sportgymanstik…
Dinge entwickeln sich durch Zeit (und Gott sei Dank für das)
Secondo voi sarà possibile che in futuro vengano aggiunte le finali di specialità anche alle Olimpiadi?
Speriamo…
È più facile che venga rimossa del tutto…
Grazie per averci ricordato queste differenze (non scontate per i meno esperti, cone me), ma soprattutto complimenti per il “bonus”, molto ben scritto e pieno di spunti di riflessione.
Mi viene in mente una piccola PRO che è il risultato del fatto di non avere finali di specialità. Ciò significa che anche la ginnastica ritmica è stata presente nei World Games (solo con medaglie di specialità e senza AA). I giochi si svolgono sotto il patrocinio del CIO e sono rappresentati sport che non sono completamente o parzialmente presenti alle Olimpiadi.
È vero, ma ho letto che purtroppo dalla prossima edizione dei World Games hanno tolto la ritmica 🙁
Oh no! Sad!